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Sarri, ma quale addio: le clausole lo “bloccano”

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Lo riporta Il Roma

Qualche diversità di vedute c’è, inutile negarlo. Ma tra Sarri e il Napoli non è ancora giunto il tempo di dirsi addio. Innanzitutto perché né il tecnico né il presidente del Napoli vogliono dirsi addio. E poi perché Sarri ha un contratto molto chiaro e decisamente “blindato”, che lo terrà ben saldo sulla panchina azzurra almeno per un altro anno.

SI È PARLATO PARECCHIO in questi giorni della diatriba scoppiata dopo la partita del “Bernabeu”, in Champions League contro il Real Madrid. Critiche del presidente alla squadra e all’allenatore. Parole che hanno sorpreso tutti, ma che hanno anche scatenato anche una serie di polemiche fuori e dentro l’ambiente Napoli. È tornato alla luce il rapporto tra De Laurentiis e Sarri, per qualcuno mai stati idilliaco. forse è così, ma si è parlato troppo e a sproposito. Un presunto litigio tra De Laurentiis e Sarri dopo la partita col Palermo, avrebbe spinto l’allenatore a un passo dalle dimissioni. Sarebbe stato Reina a portare l’allenatore a più miti consigli. Premesse che si “sposano” con la questione Madrid. Per qualcuno Sarri è vicino all’addio, già alla fine di questa stagione. Può essere mai? Sarri ha firmato lo scorso giugno un contratto importante: quadriennale da circa due milioni di euro. Un accordo che lo blinda in azzurro a lungo. Esistono delle clausole, per così dire, “rescissorie”, che consentono al tecnico e alla società di interrompere il rapporto in modo univoco e automatico. Questo tipo di postille esistono in quasi tutti i contratti, quindi il fatto che De Laurentiis le abbia inserite non è qualcosa da meravigliarsi. Le due clausole, comunque, sono valide soltanto a partire dal 1 luglio 2018. Per adesso, compresa questa stagione e la prossima, Sarri e il Napoli non hanno modo di liberarsi automaticamente. Dal 2018, invece, il club azzurro potrà annullare il contratto pagando una penale di 500mila euro. Anche Sarri può risolvere in modo automatico.

Per lui c’è una vera e propria clausola rescissoria, che dovrebbe ammontare otto milioni di euro. Una clausola simile a quella che aveva Montella con la Fiorentina, ma nel caso di Sarri è decisamente alta. Cifra che teoricamente pagherebbe un eventuale club interessato a prendere Sarri. Tutte ipotesi, però, che nessuno può ipotizzare se e quando si avvereranno. Ammesso che queste clausole esistano davvero, questa estate Sarri sarebbe in un certo senso “bloccato”. Fossero vere queste voci di dissidi, per liberarsi dal Napoli bisognerebbe aprire un tavolo di trattativa molto complicato. Del resto né De Laurentiis Sarri hanno convenienza a salutarsi così presto. Vero che c’è qualche aspetto da chiarire, soprattutto per la gestione della rosa, ma non c’è una distanza tale da far pensare a un addio immediato. Sia per il tecnico che per la società bisognerebbe ricominciare da capo. Un addio anticipato, che a nemmeno un anno dal rinnovo, farebbe solo del male a tutti. Sarri è vincolato anche burocraticamente per un altro anno, ma né lui né De Laurentiis hanno intenzione di rompere. Se qualcosa dovrà accadere, dal 2018 ci sarà la possibilità di salutarsi, ma a suon di milioni.


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