Le parole di Maurizio Sarri in conferenza stampa al termine del match Napoli-Crotone
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’allenatore del Napoli Maurizio Sarri è si è presentato in conferenza stampa al termine del match contro il Crotone. Queste le sue dichiarazioni:
Più orgoglio o più paura?
E’ normale che i tifosi vogliano vincere, ne hanno bisogno. E’ una delle poche tifoserie che non le pretende neanche. Hanno fatto festa perché hanno vissuto emozioni, non perché hanno vinto. Devono vincere per 2mila motivi. Resta rammarico perché da quando esistono i 3 punti tutte le squadre che hanno superato i 90 punti hanno vinto. Qualche anno fa questa squadra è arrivati a 24 punti dalla Juventus. C’è l’orgoglio per la crescita, del gruppo straordinario. Siamo i primi che arrivano a queste quote e non vincono.
Non mi hai risposto, chiede un collega
L’ho fatto apposta, non perché non so cosa rispondere. Non leggo, non mi interessa. Siamo usciti dalla gara di Firenze e ci siamo resi conto che più di secondi non potevamo fare. Perciò abbiamo deciso di puntare a questo record. Nei prossimi giorni non ne ho idea di cosa fare. Ho fame, voglio andare a cena e voglio dormire, ha ragione Insigne.
De Laurentiis ha detto che il tempo è scaduto
Quando ho fame mi innervosisco. E quando mi innervosisco mi viene da dire di no a tutti. Non so se il tempo è finito. Non so se ci sarà un po’ di recupero.
Ringraziamento ai tifosi? Sto girando tutti gli stadi europei, ma questo è qualcosa di particolare. Ringraziamento dovuto ad un pubblico che ha dato tutto anche senza vincere. Mi sembrava il minimo.
Deve parlare con la sua famiglia per trasferirsi in un paese estero e può coinvolgere anche i membri della sua famiglia?
Non so. A Napoli la mia famiglia non c’è in maniera fissa. Sinceramente se dovessi cambiare mi piacerebbe andare all’estero. Non mi piacerebbe passare da questo amore totale verso questa squadra ad un’altra squadra italiana.
Se resto vorrei avere la percezione di potermi ripetere. Sappiamo tutti che il Napoli ha delle clausole a delle cifre a cui giocatori di pari livello non li trovi da altre parti. Se perdi Albiol a 7-8 milioni, visto che li vedo pagare 70-80 milioni altri che non valgono Raul, allora mi preoccupo un attimino. Con l’ultimo contratto televisivo in Inghilterra sono cambiate le cose, il prezzo dei giocatori è lievitato in maniera pesante. Ci sono situazioni su cui nemmeno la società può darmi risposte.
Cori allo stadio, non la spingono a dire un sì per l’affetto ricevuto?
Il sì è con il cuore. Sono stato amato da questi tifosi e quindi sono stato molto fortunato. E’ la squadra che resterà nel mio cuore per sempre. Ma nella vita purtroppo finisce tutto e conviene far finire le storie quando è ancora tutto bello.
Noi come l’Olanda?
Sicuro, abbiamo perso. Reina? Perdiamo un punto di riferimento importante, tocca 35 palloni di piede a partita. E’ una soluzione vitale per uscire dalle pressioni avversarie, perdiamo sia in campo che fuori. Quello è più preoccupante. E’ carismatico, di grandissima personalità. Un punto di riferimento per i giovani e per lo spogliatoio. Pronti via si parte subito con una perdita importante. Non finirò mai di ringraziarlo per quanto è stato importante.
Parla da allenatore del futuro?
Anche se vado in Cina e parlo di Napoli continuo a dire ‘noi'”.
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