Roma, raid razzista nei confronti di un fioraio egiziano: derubato dopo l’aggressione
Prima gli insulti poi una terribile aggressione. G. Bolas, guardiano di un chiosco di fiori in piazza Aruleno Celio Sabino a Roma, è sotto choc. Quegli insulti a sfondo razziale urlati da due ragazzi nel buio che avvolgeva il piazzale sul quale si affaccia la chiesa di San Policarpo, sono l’epilogo di una notte di violenza a Cinecittà.
“Lavoro qui da un anno – racconta – prendo 600 euro al mese, la metà li mando a casa, a Menia: ho una moglie e tre figli da mantenere ” . Una vita di sacrificio, la sua. Non si aspettava di essere aggredito senza ragione. Rapinato dei fiori solo per il gusto di esercitare la violenza sullo straniero.
“In strada non c’era nessuno – ricostruisce – si sono avvicinati due ragazzi sui 30 anni. Uno stava a distanza. L’altro, alto quasi due metri, mi è venuto sotto e mi ha chiesto un euro. Gli ho detto che non avevo soldi. Lui ha subito tirato fuori un coltello e me l’ha puntato contro ” L’aggressore dopo averlo avvicinato ha affondato i colpi.
” Appena mi sono avvicinato mi ha subito dato uno schiaffone in faccia, poi una serie di cazzotti allo stomaco“.
Dopo aver tentato di strappargli il cellulare dalle mani, “quel ragazzo enorme ha preso un mazzo di rose rosse e uno di rose bianche ed è scappato verso il parco degli Acquedotti. Mi ha urlato un sacco di parolacce, ma io non parlo ancora bene l’italiano, non ho capito cosa ha detto“.
Ad accorgersi che si è trattato di un’aggressione razzista sono stati gli inquilini dei palazzi vicini. “ Stavo andando a dormire – dice Mario, un pensionato 70enne residente al secondo piano del primo palazzo di via Lemonia – ho sentito delle urla, mi sono affacciato e ho visto quei ragazzi aggredire il fioraio. Gli ripetevano ” negro di m…, così impari”. Ho subito chiamato il numero unico di emergenza“.
Dopo poco sono arrivate due pattuglie delle forze dell’ordine e un’ambulanza. Il fioraio è stato trasportato all’ospedale Vannini ed è stato dimesso nella mattinata di ieri. Eppure, prima che arrivassero i soccorsi, il pestaggio è proseguito. Perché il fioraio è corso al parco per chiedere aiuto, ma il rapinatore l’ha inseguito e l’ha picchiato ancora. “ Mi è saltato addosso da dietro e mi ha dato altri calci e pugni allo stomaco “.
L’aggressore, nella concitazione, ha perso un mazzo di chiavi con un portachiavi a forma di bara, gadget di un’agenzia di pompe funebri di Velletri, dettaglio che potrebbe portare all’identificazione dei due violenti.
Dopo il trasporto in ospedale il chiosco sarebbe rimasto sguarnito e a quel punto i due sarebbero tornati indietro portando via 15 mazzi di gerbere, lisianthus, solidago, per un valore di circa 300 euro.
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