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Reddito di cittadinanza e l’arrangiarsi napoletano: ridere per non piangere

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Reddito di cittadinanza, l’arrangiarsi napoletano porta alla truffa: 553 denunciati, sottratti allo Stato 6,557 milioni di euro. Centinaia le persone denunciate e segnalate per la revoca del beneficio. VIDEO

Reddito di cittadinanza e l’arrangiarsi napoletano: ridere per non piangere

La fotografia che ci rende l’indagine dei Carabinieri con l’ausilio dell’INPS (alla fine ve ne riporto i dati), è da piangere per l’uno e l’altro verso per cui, per ridere un pochino, che è sempre meglio che piangere, vi riporto un presunto discorso che, secondo l’autore (Fortunato Cellino), traccerebbe il Reddito di Cittadinanza alla napoletana.

Buona lettura e, in caso di acidità allo stomaco: bicarbonato o Alka seltzer, per chi potrà permetterselo!

Reddito di cittadinanza alla napoletana.Ridere

«Pronto, buongiorno, posso parlare con il signor M.?».

«Sono io il signor M., con chi parlo?».

«Buongiorno. Sono la signora A., quella che si è presa incarico di fare da badante a vostra madre. Il numero vostro me lo ha dato la signora».

«Mi dica».

«Sentitemi bene, io non vi volevo scomodare perché so’ che state assai impegnato, però non sapevo più a quale santo rivolgermi. Vostra madre dice che siete voi che vi occupate delle cose pratiche».

«Che è successo?»

«Ma pecché, mammà vostra non vi ha detto niente dei soldi che devo avere?»

«Mi ha detto che dobbiamo saldare il periodo di prova di una certa signora A. B. per le sue mansioni…».

«E sono io ‘a signora A. B., le due settimane di prova so’ passate ma io non ho visto ancora ‘na lira».

«Signora bella, ma mia madre le ha spiegato la prassi, no?».

«Che prassa? Io aggio faticato ‘e voglio ‘e soldi che mi spettano!»

«E ci mancherebbe altro».

«Eh ‘sti soldi addó stanno?»

«Sto aspettando da lei le generalità complete per rilasciarle regolare ricevuta con l’indicazione del tipo di prestazione svolta, la paga concordata e tutto il resto».

«Ma qua’ ricevuta? Di che state parlando?»

«Signora bella, mia madre le ha spiegato fin da subito che non è nostra intenzione assumerla al nero».

«Vostra madre quanno ce simme incontrati ‘a primma vota mi detto chiaro e tondo che per il pagamento ci fossimo regolati come si fa sempre».

«Esatto. Come si fa sempre.

Dopo le due settimane di prova, pagate con regolare ricevuta, saremmo passati all’assunzione vera e propria con un contratto e l’apertura di una posizione Inps».

«Ma qua’ assunzione? Qua’ contratto? Ma vuje site caduto cu ‘a capa ‘nterra? Io l’imps non la voglio proprio sentire nominare!

Qua a Napoli quando uno dice che per il pagamento ci regoliamo come si fa sempre, si intende che non si fa nessun contratto. Sulla parola insomma».

«No signora mia, ci siamo capiti malissimo. Senza un regolare contratto noi non…».

«Ecco qua, ‘o sapevo! Quella vostra madre me l’aveva detto che voi avete stato di casa parecchi anni fuori. L’aveva capi’ che tenevo a che fare cu n’italiano!».

«Ma perché, mi scusi, lei non è italiana?».

«No, io sono napoletana!

Ma spiegatemi ‘na cosa a me, ma secondo voi io per le 1080 euro che mi date al mese avessa perdere ‘o reddito ‘e cittadinanza?

Ma voi vi sentite bene?».

«Signora, va da se che se noi la mettiamo in regola non risulterà più disoccupata».

«E quanto è bello ‘o signorino! E secondo voi io come campo con 1080 euro ‘o mese?».

«Si tratta di un lavoro part-time pagato quindici euro netti l’ora, oltre ai contributi che chiaramente le verseremo regolarmente.

Il reddito di cittadinanza, come lei sa, è un sostegno temporaneo, molto utile per carità, riservato però a coloro che davvero non riescono a trovare un impiego».

«Giovino’, io cu 1080 euro ‘o mese manco ‘e sigarette m’accatto! I patti erano chiari.

Ma voi lo sapete quanto piglio ‘o mese dallo Stato senza che devo muovere un dito?

940 euro, quasi quanto mi date voi per spaccarmi ‘a schiena».

«Le ripeto, lei prende questo sussidio perché risulta disoccupata…».

«E io disoccupata devo risultare, ci siamo capiti? ‘O contratto non lo voglio, non mi serve».

«Però serve a noi».

«Guardate, io ne ho incontrate di persone poco serie, ma comme voi è ‘a primma vota!

Qua a Napoli tutte quante noi che lavoriamo in casa stiamo a nero.

Ognuno piglia ‘na cosa ‘e soldi dallo Stato in quanto disoccupato e nullatenente.

Ma cu quale core voi mi dovete mettere in difficoltà? Io tengo tre figli e un marito a carico, mi volete vedere in mezzo a una strada?».

«Guardi signora, in realtà io le sto offrendo un lavoro pagato più di quello che normalmente viene pagato. Il suo impegno è di tre giorni a settimana con mia madre, quindi…».

«Vabbuó aggio capito, lassamme perdere. Voi non le capite le cose comme si fanno da noi, ormai siete diventato completamente italiano.

Facimme acussì, pagatemi le due settimane che ho fatto e chi si è visto si è visto».

«Volentieri, se è questo quello che desidera. Mi può fornire le sue generalità così le faccio preparare la ricevuta dal mio commercialista?».

«Ancora? Voi mi dovete dare ‘e soldi che mi spettano punto e basta! Nessuna ricevuta!».

«Ma io non posso pagarla senza…».

«Io aggio faticato e voi mi dovete pagare!».

«Ma io la voglio pagare».

«E allora che so’ sti pagliacciate della ricevuta, del commercialista, delle tasse?»

«Ma lei avrebbe dovuto farlo presente subito che…»

«Vabbuó ho capito, mo’ una parte me li prendo dai soldi della spesa che mi ha dato vostra madre, voi preparatemi il resto.

Io con gente disonesta comme voi non ci voglio tenere niente a che fare.

Guardate, ve lo dico! Fatemi avere il resto dei soldi che quello mio marito tiene ‘a capa che non è buona!

Ve lo faccio spiegare da lui comme se fanno ‘e cose ‘a Napoli, accussì vi torna ‘a memoria…».

Ed ora veniamo alla triste e dura realtà, per tutti.

Reddito di cittadinanza, inchiesta bis dei carabinieri del comando provinciale di Napoli e del comando carabinieri ispettorato del lavoro con la collaborazione dell’Inps.

Ad appena cinque mesi dalla prima sessione di accertamenti sul fenomeno dell’indebita percezione del beneficio offerto dal governo alle famiglie in difficoltà, i carabinieri di Napoli, con la collaborazione dell’INPS, tornano a delineare i contorni di un vuoto in bilancio impressionante.

Cifre spaventose che superano quelle di ottobre dello scorso anno: oltre 6 milioni di euro di danno per l’erario. In tutto 446mila beneficiari in 166mila famiglie.

Centinaia le persone denunciate e segnalate per la revoca del beneficio.

Tra i segnalati anche esponenti della criminalità organizzata.

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Reddito di cittadinanza e l’arrangiarsi napoletano: ridere per non piangere / Stanislao Barretta / Redazione


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