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Prima dose Attesa Seconda dose: questa la via tracciata ma ???

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Prima dose Attesa Seconda dose. I regimi vaccinali a due dosi per il coronavirus renderanno più difficile la vaccinazione: ecco come e perché!

 Prima dose. Attesa. Seconda dose: questa la via tracciata ma ???

Una prima dose. Un’attesa. Una seconda dose: i regimi vaccinali a due dosi per il coronavirus renderanno più difficile una rapida ed effettiva vaccinazione di buona parte dei cittadini e non solo in Italia ma in tutto il mondo se in tempi rapidi non si passerà ad una chiara informazione di tutti vuoi sul cosa sono i vaccini, come funzionano e quindi anche con dettagli e chiari dati anche sugli effetti che sia potranno avere (anzi, a quanto si apprende e si sa, si avranno di sicuro) subito dopo essersi sottoposti all’inoculazione della Prima Dose del vaccino stesso.

È noto, ormai, che i vaccini contro il coronavirus potranno dare mal di testa, febbre e altri sintomi spiacevoli – come del resto accaduto, ad esempio, per la vaccinazione contro la cosiddetta Febbre di Sant’antonio (tanto per citarne una magari nota ai più) – per cui, se questo effetto sarà sottaciuto o non ben spiegato, si potrà avere, anche per la vaccinazione anti Covid-19, una dispersione di persone che, dopo la prima dose e dopo averne “subito” gli effetti, si asterranno magari dal fare la seconda con grave danno per se stessi oltre che con grande spreco di risorse predisposte per vaccinare in due dosi. Cosa, ripeto, già accaduti per altri cicli di vaccinazione per cui, il temere che possa accadere anche per questa non è mera preoccupazione.

Come evitare che possa accadere?

Anzitutto, come già accennato, con una chiara, massiccia e seria campagna d’informazione che faccia comprendere, ad esempio, che i cosiddetti “effetti collaterali poco piacevoli” sono, in realtà tutti buoni segni perché indicano che il sistema immunitario del corpo si sta mettendo al lavoro e che il vaccino sta facendo il suo dovere schierando in campo il suo esercito pronto a difendere il nostro organismo dall’attacco del maligno invasore: il Covid-19, e che quindi come tali bisogna vederli ed accettarli.

Una volta ben fatto comprendere questo, far comprendere anche che, una volta schierato in campo l’esercito sopportandone anche le varie vicissitudine che un tale schieramento può comportare (leggi: mal di testa, febbre ecc) poi bisogna passare anche a predisporre il “vettovagliamento”, “l’approvvigionamento”, di tutto quanto schierato in campo per far sì che si mantenga in forze e che sia ben armato e dotato di munizioni per combattere e sconfiggere il nemico. E questo lo darà la Seconda dose che, se venisse a mancare, lascerà il nostro esercito anti-Covid debole e senza difesa contro il malvagio Covid che riuscirà così comunque, e nuovamente, a vincere e ad espugnare, abbattere, il nostro corpo fino alle possibili estreme conseguenze di una distruzione totale dello stesso visto che potrebbe essere raso al suolo, e quindi soccombere del tutto; morire insomma.

Questa sarebbe un’azione seria e, ripeto, necessaria per accompagnare tutti – grandi e piccini – ad una serena e consapevole, volontaria, vaccinazione, e a farla in modo completo: Prima e Seconda dose senza temere gli effetti della seconda.

Effetti della Seconda dose che non saranno certi come la prima visto che quando di fastidioso poteva creare lo schieramento dell’esercito anti Covid nel nostro organismo lo si sarà già “patito”.

Ed anche questo sarà bene chiarirlo e farlo comprendere.
Astenersi sarà come aver “pagato” il dovuto dazio senza però ricevere la merce, e sarebbe cosa stupida.

Casa doppiamente stupida se si comprende che sarebbe illusorio pensare che magari, chissà, potrebbe darsi – e via di questo passo – che anche solo la prima dose potrebbe essere bastevole. Pensiero malsano e peregrino che potrebbe essere alimentato anche dal continuo, e per niente chiaro, balletto dei numeri e dei proclami delle varie case che al vaccino stanno lavorando e che stanno procedendo a colpi di proclami che tengono d’occhio più la Borsa che la Sanità e la corretta informazione dei cittadini.

Anche qui, una fra tutte, la “disastrosa” comunicazione della AstraZeneca che, una volta reso noto l’errore dell’aver praticato solo mezza dose ad una parte del suo campione di soggetti testanti il loro prodotto, non ha trovato nulla di meglio da dire se non che: alla fine è stato un bene visto che ha mostrato che il nostro vaccino è efficace anche in metà dose! SIC!

Ecco. Se lo dice una grande azienda per bocca del suo amministratore che, come tale, proprio cretino non è che possa essere, allora come impedire che anche i cittadini, che tutti laureati e luminari delle scienze non possono essere, possano pensarla allo stesso modo tanto più se hanno “patito” gli effetti della Prima Dose?

C’è poi da prendere coscienza che una vaccinazione fatta in due fasi raddoppia l’impegno in ogni campo e settore:

  1. nella logistica per stoccarne le dosi;
  2. nelle visite, nei controlli, dei medici che si raddoppieranno già solo per questo;
  3. nell’approntamento di registri realmente utili per tener nota della Prima vaccinazione con predisposizione per la seconda;
  4. con il tener nota, cosa non meno importante, di possibili eventuali spostamenti dei vaccinati da una Città ad altra o proprio da una Regione all’altra senza che se ne perda traccia e memoria;
  5. con il richiamo, a promemoria, dei vaccinati all’approssimarsi del secondo appuntamento;
e questo per segnalarne solo i più lapalissiani e sin da subito immaginabili.

Tanto per completare questa breve nota di “preoccupazione” che vorrebbe essere anche una nota di allerta per le nostre istituzioni, sarà bene anche porre un pensiero al fatto che, come già accennano alcuni illustri clinici nonché come insegnano passaste esperienze, non è insolito che un vaccino richieda un rinforzo per indurre il sistema immunitario a rispondere in modo più efficace e quindi, anche un ulteriore Terzo passaggio che potrebbe essere utile soprattutto per i vaccini che prendono di mira proteine come la proteina spike di questo coronavirus.

Passaggio che viene già ben spiegato a livello clinico ma che non è noto ai cittadini ne ad essi è spiegabile usando solo terminologie scientifiche. Meglio quindi, mutuandone comunque il concetto senza stravolgerne la finalità, si ptrebbe semplicemente spiegare le tre fasi con: discesa in campo e schieramento, battaglia, consolidamento delle difese e stipula del patto di fine guerra (sintetizzato: “prima, seconda, bost” dove, dopo la prima, con la seconda e la terza vaccinazione –  fatte, ad esempio, uno e sei mesi dopo la prima iniezione – si innesca una solida nuova stabilità nel regno del nostro fisico dato che, com’e noto:

  • ciascuno dei primi due passaggi innesca il sistema immunitario al quale, tipicamente, fa seguito un modesto calo degli anticorpi;
  • il terzo, somministrato di solito almeno sei mesi dopo il primo, può dare una protezione a lungo termine potenziando le cellule di memoria del sistema immunitario, che a quel punto sono maturate e sono pronte a rispondere.

Questa, al momento, è cosa non ancora chiara per cui, per ora, non si sa ancora se qualcuno dei nuovi vaccini contro il coronavirus in cantiere alla fine funzionerà meglio con un terzo richiamo in grado di aumentare la protezione a lungo termine visto che, com’è noto, “Le cellule di memoria aumentano gradualmente durante almeno sei mesi”, ma sarebbe comunque cosa non vana di cui dar già nota, coscienza e quindi debite delucidazioni.

Per ora, l’urgenza dell’aumento dei tassi di infezione e del numero di vittime ha portato alla promozione di una soluzione immediata basta su due dosi ed anche laddove ci sia il retro-pensiero di seguirne e studiarne, poi, l’evoluzione per vedere se e quando potrebbe essere necessario un richiamo sarebbe una scelta affatto criticabile e più che ragionevole. Basterà, però, essere chiari e sinceri sin da subito, ed oggi direi che è già quasi tardi.

A chiusura di questa mia nota che vuole essere soprattutto di invocazione di informazione e che la stessa sia fatta in modo Chiaro, Semplice, Univoco e SERIO, mi permetto di dire anche – potrà sembrare una boutade – che male non vedrei nemmeno, chessò, un “cartone animato” tipo i classici Datitarn 3, Goldrake, Gundam, Jeg Robot, Mazinga ecc cc (miti della gioventù dei nostri figli – nota: io ho 75 anni per cui tanti ne ho visti con i mei) che potrebbe ben mutuare, con un super guerriero (o robot che sia) le loro gesta in combattimento contro il Malvagio Covid-19, oppressore della galassia del nostro universo (corpo): tanto per inventare un nome, chessò, un DarzanC!

Sono certo che sarebbe utile a ben divulgare il tutto e che, se ben fatto, potrebbe suscitare anche consapevole apprendimento del valore delle vaccinazioni in genere nelle future generazioni (cosa non certo da buttar via) come anche, nel presente, attivare una loro predisposizione a chiedere ai propri genitori di essere vaccinati e vaccinarsi per combatter anche loro, con essi, contro il malvagio Covid-19. E tralascio qui di annotare che quasi tutti i genitori e non, costretti, volente o nolente, a seguire il cartone animato, meglio capirebbero, anche loro, tutta la tematica e l’importanza del vaccinarsi e vaccinare chi da loro dipende. Ops, l’ho detta! Fa niente, male di sicuro non farà! (Spero).

E con questa boutade, o provocazione che veder vorrete ma che tale però non ritengo sia visto che, alla fin fine, sono convinto che in un angolino, magari profondo e ben nascosto, in ciascuno di noi alberga ancora un ragazzino che, nonostante tutto, ancora sogna e spera in cose migliori; magari anche nei miracoli, chiudo questo mio modesto pensiero che spero possa esservi di aiuto, quantomeno di chiarimento.

Prima dose Attesa Seconda dose: questa la via tracciata ma ??? / Stanislao Barretta

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