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Precisazioni INPS sul reddito di cittadinanza e conferme su fuga all’estero

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L’INPS informa che non ci sono ritardi sul Reddito di Cittadinanza: accrediti già dal 15 aprile. Nel contempo, conferma anche la fuga degli italiani verso l’estero: triplicata dal 2008

Precisazioni INPS sul reddito di cittadinanza e conferme su fuga all’estero

In relazione ad alcune notizie diffuse sugli organi di informazione riguardo al Reddito di cittadinanza, l’Inps ritiene importante precisare che sono state già realizzate le procedure informatiche che consentiranno la ricezione delle domande dal 6 marzo e che l’Istituto sarà in grado di trasmettere a Poste il flusso degli ordinativi di accreditamento sulle carte Rdc già dal 15 aprile.

Si smentisce quindi che vi sia alcun ritardo nella predisposizione delle procedure, che anzi si stanno ultimando in anticipo rispetto ai tempi programmati.

Nel contempo, un rapporto sul mercato del lavoro realizzato da Ministero del Lavoro, Istat, Inps, Inail e Anpal, certifica che il numero degli italiani che ogni anno lascia la penisola per cercare lavoro all’estero è triplicato dal 2008 soprattutto tra i giovani con titoli di studio.

Dall’avvio della crisi il numero di italiani che ha lasciato il paese, mediamente più giovani e quindi più istruiti del resto della popolazione, è aumentato a ritmi notevoli:
  • quasi 115 mila persone nel 2017, dai 40 mila del 2008, passando per gli 82 mila del 2013.
Nell’ultimo anno più della metà dei cittadini italiani che si sono trasferiti all’estero è in possesso di un titolo di studio medio-alto:
  • si tratta di circa 33 mila con diploma e 28 mila con almeno la laurea (Istat, 2018).
Rispetto al 2016 il numero di diplomati emigrati è sostanzialmente stabile mentre quello dei laureati mostra un lieve aumento (+3,9%).

Tuttavia l’aumento è molto più consistente se si amplia lo spettro temporale:

  • rispetto al 2013, gli emigrati diplomati aumentano del 32,9% e i laureati del 41,8%. Il rapporto dedica inoltre un capitolo ai dottori di ricerca.

A quattro anni dal conseguimento del titolo, i dottori di ricerca del 2014 con età compresa tra 25 e 34 anni presentano un tasso di occupazione pari al 93,8%; il 5% risulta invece non lavorare ed essere alla ricerca di un lavoro mentre l’1,3% non lavora e non lo cerca.

Quasi uno su cinque (18,8%) dei dottori occupati vive all’estero (si tratta di 1.872 individui su 9.974 occupati) e tale fenomeno è in crescita, se si considera che tra coloro che avevano conseguito il dottorato in un ateneo italiano nel 2010 lavorava all’estero il 14,7% degli occupati.

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