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Napoli, vista da Augias e da Alberto Angela, non è solo Gomorra

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Napoli,  nelle trasmissioni televisive di Corrado Augias e di Alberto Angela, non è solo Gomorra ma un patrimonio di bellezza mondiale

In aprile di quest’anno il giornalista televisivo Corrado Augias dedica a Napoli una puntata della fortunata serie “Città segrete” su Rai 3. La trasmissione elogia la storia millenaria della città, la sua vivacità culturale nella vicenda storica europea e ne sottolinea le ineguagliabili bellezze artistiche e paesaggistiche. Ma non trascura di raccontare le tormentate pagine di storia partenopea (vicenda di Masaniello o la Repubblica partenopea) o di sottolineare le problematiche della contemporaneità legate alla camorra ed al degrado urbano e del tessuto sociale. Naturalmente Augias è stato subissato dalle critiche, piovute da ogni dove. Partendo dagli ambienti di Palazzo San Giacomo per finire ai vari privati cittadini che si sono scatenati sui social media, ritenendosi offesi dalle ingiuste – a loro dire – narrazioni della loro amata città. Secondo i napoletani, nel raccontare la città Augias avrebbe fatto uso e abuso dei soliti luoghi comuni.

Pochi giorni orsono, Alberto Angela fa il bis e manda in onda un servizio dal titolo “Stanotte a…Napoli” che invece raccoglie il plauso generale dei napoletani. Perché ha raccontato solo le bellezze di Napoli. Tralasciando di accennare ai problemi che travagliano la città. Ha talmente gratificato i napoletani che qualcuno si è spinto a scrivere che la « “Alberto Angela Travel” è la migliore agenzia di viaggi mai esistita in territorio partenopeo».

N

apoli non è Gomorra e ne siamo tutti contenti. Certo che Napoli non è solo Gomorra. Ma gioire perché in un servizio televisivo (anche di pregio!) non se ne parla – e non se ne fa neanche cenno! – non è certo un bel servizio che si rende alla città.

Napoli è una città meravigliosa, luminosa, allegra ed accogliente ma negare che esiste la violenza ed il degrado in certi settori urbani ed in certi strati di popolazione, equivale a non rendere giustizia alla realtà. E a non aiutare i napoletani ad uscirsene definitivamente da queste annose criticità che si trascinano da decenni.

Negare, o omettere di menzionare, una realtà scomoda non vuol dire averla risolta. Ma solo averla rimossa. Un po’ come mettere la testa sotto la sabbia o come nascondere lo sporco sotto il tappeto.

Mostrare e denunciare le criticità non vuol dire denigrare né disprezzare. Anzi. Lisciare il pelo ad una popolazione già frustrata, dicendo che va tutto bene, non è rendere un buon servizio ad una comunità. Che invece avrebbe bisogno di qualcuno che gli facesse prendere consapevolezza di disagi e manchevolezze per tentare di trovare soluzioni idonee ai suoi problemi e sviluppare anticorpi per il futuro.

Il non parlane non risolve affatto il problema, ma semplicemente lo ignora.

Noi ci congratuliamo con Alberto Angela per la trasmissione, ma riteniamo che essa sia manchevole di obiettività. Obiettività che invece riconosciamo a quella di Augias, che ha avuto l’onestà intellettuale di mostrare luci ed ombre dell’incantevole Napoli.

Non dai complimenti ma dalle critiche si migliora. Soprattutto se le critiche sono oneste e fatte con l’intento di non condannare ma di aiutare. E noi così le abbiamo lette nelle parole di Augias. E vogliamo essere sicuri che gli amici napoletani, che hanno a cuore la promozione – non solo turistica! – della loro meravigliosa città, ne siano stati consapevolmente d’accordo.

Napoli, vista da Augias e da Alberto Angela, non è solo Gomorra // Carmelo TOSCANO/ Redazione Lombardia

 


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