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Napoli, vergognoso editoriale di Sallusti: “Occhio Salvini, questi ti rubano il rolex”

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Gara di insulti ai Napoletani tra il direttore di Libero, Vittorio Feltri ed Alessandro Sallusti de Il Giornale: gli editoriali sono pretenziosi e pieni di clichè

Dopo l’ennesimo attacco ai napoletani di Vittorio Feltri, direttore di Libero, che in settimana aveva dato ai tifosi del Napoli dei “ridicoli”, intimandoli di andare “a scopare il mare”, non poteva certo restarsene a guardare Alessandro Sallusti, direttore de Il Giornale. Ormai è appurato che i due quotidiani abbiano intrapreso una gara a chi riesca a trovare il miglior luogo comune ed insulto alla gente di Napoli, anche con poca obiettività e pretenziosità. Chissà che non si siano giocati un dollaro, come nel film “Una Poltrona per Due”.
Nell’editoriale di Sallusti, che egli spaccia come opinione politica, pur non parlando affatto di politica, viene “consigliato” a Matteo Salvini di fare attenzione al Rolex, visto che ultimamente è sempre in compagnia con i napoletani Luigi Di Maio e Roberto Fico. Sallusti tira fuori il solito banale stereotipo, per vendere qualche copia in più e pareggiare i conti con il suo collega.

Per celare il suo razzismo, come suo solito, Sallusti si è nascosto dietro un aneddoto su un suo amico (?) napoletano, che si dichiara “orgoglioso di esserlo”, che gli avrebbe dispensato la sua personalissima chiave di lettura sulle consultazioni politiche: «Un milanese non può trattare con due napoletani senza perdere al gioco delle tre carte».

Nonostante, sia cosciente del carattere “vagamente razzista” o quanto meno discriminatorio di tali stereotipi, non evita di rivolgere un consiglio al Leader della Lega: «Non so che tipo di orologio sia uso portare Matteo Salvini, ma se per caso fosse un Rolex al suo posto prenderei qualche precauzione, viste le pericolose frequentazioni di questi giorni».

U

n luogo comune, che oltre ad essere banale, è stato smentito dalle statistiche che mettono in luce truffe da parte di turisti che dichiarano di aver subito il furto dell’orologio per fregare l’assicurazione. Non che a Napoli non si rubino Rolex, ma non si capisce come mai perduri questo stereotipo, nonostante furti del genere avvengano con la stessa frequenza anche a Torino o Milano.

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