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Napoli, Arenella: a via Tino di Camaino: comparso un tavolino con sedie sotto uno degli alberi danneggiati

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Arenella,via Tino di Camaino: comparso un tavolino con sedie sotto uno degli alberi danneggiati. Il Comune di Napoli non risulta che si sia dotato di un regolamento per la tutela del verde pubblico e privato

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apoli. Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, che già due giorni fa era intervenuto sul grave episodio verificatosi nel quartiere Arenella, in via Tino di Camaino, con il danneggiamento, durante le ore notturne, di tre alberature, plaudendo all’interevento dei carabinieri che avevano bloccato e denunciato l’autore del danneggiamento, auspicando, nel contempo, che sulla vicenda venissero portate avanti le opportune indagini per individuare e condannare, in maniera esemplare, tutte le persone eventualmente coinvolte, torna ancora una volta a parlare del fatto che ha destato profonda indignazione tra i residenti del popoloso quartiere collinare.

“Stamani, passando nei pressi delle tre alberature danneggiate – afferma Capodanno – ho potuto osservare, con mia grande meraviglia, che sotto uno dei tre alberi interessati, che portava ancora evidenti i segni dei tagli indiscriminati effettuati, era comparso un tavolino con due sedie occupate da due signore. Ho immaginato che ovviamente per tale occupazione di suolo pubblico fosse stata rilasciata una regolare autorizzazione “.

” Con la stessa meraviglia – sottolinea Capodanno – consultando il sito internet del Comune di Napoli, alla pagina dove sono riportati i regolamenti, non ho notato la presenza del regolamento per la tutela del verde pubblico e privato “.

” Un regolamento – puntualizza Capodanno – del quale si sono dotati, e da tempo, molti Comuni italiani. Tra gli altri, ho avuto modo di leggere, scaricandolo dall’apposito sito, quello del quale si è dotato il Comune di Milano, uno dei più completi in materia. Un regolamento “d’uso e tutela del verde pubblico e privato” composto da 60 articoli e da un allegato contenente le sanzioni amministrative pecuniarie “.

” In esso – prosegue Capodanno -, salvo che il fatto sia previsto dalla legge come reato, vengono precisate nella tabella allegata le sanzioni amministrative. In particolare,  per la distruzione, il danneggiamento e la modifica sostanziale delle alberature pubbliche e private, “senza validi e giustificati motivi tecnici espressamente autorizzati”, nell’allegato si prevede una sanzione che va da un minimo di 75 fino a un massimo di 450 euro “.

” La sanzione pecuniaria si va ad aggiungere all’obbligo di risarcimento del danno – precisa Capodanno -. Infatti, nell’art. 15 del succitato regolamento, che riguarda proprio il danneggiamento  di alberi, si legge: “Qualsiasi azione volontaria e involontaria svolta nei confronti degli alberi, incluse le attività e gli interventi relativi ad occupazioni di suolo pubblico, interventi edilizi, infrastrutturali o di qualsiasi altro genere realizzati senza rispettare tutti gli accorgimenti necessari a garantire l’integrità degli alberi e che causino a questi ultimi danni che possono portare anche all’abbattimento, comporta per i responsabili dei danneggiamenti l’obbligo di risarcimento secondo le valutazioni del Settore comunale competente per il verde, nonché l’applicazione delle sanzioni pecuniarie previste dal presente Regolamento al successivo Titolo VIII. Il metodo di riferimento per la valutazione dei danni è quello comunemente conosciuto come ‘metodo svizzero’ e successivi adeguamenti, e tiene conto dei seguenti parametri relativi alla pianta danneggiata: specie vegetale, valore estetico, ubicazione, dimensioni. Il dato tecnico-economico che scaturisce da tale valutazione viene poi integrato dall’onere delle operazioni di corretta posa e manutenzione ordinaria del soggetto arboreo di sostituzione” “.

Alla luce di quanto sopra Capodanno auspica, ancora una volta, che si faccia al più presto chiarezza sul grave episodio evidenziato. Nel contempo sollecita l’amministrazione comunale partenopea affinché si doti, in tempi rapidi, di tutti gli strumenti necessari, a partire dal regolamento per la tutela del verde, per far sì che, qualora si dovessero verificare fatti analoghi, a parte le eventuali conseguenze di natura giudiziaria, si possa ottenere che avvenga l’immediato ripristino dello status quo ante, con oneri a carico di chi danneggia la cosa, oltre a comminare pesanti sanzioni per i trasgressori.


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