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Lodi Vecchio, Libera Associazione Pro-Handicappati: un impegno lungo 34 anni

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al 1983 promuove a Lodi Vecchio la completa inclusione sociale delle persone con disabilità

Più di un miliardo di persone, il 15 per cento della popolazione mondiale, vive con qualche forma di disabilità. Vulnerabili e fragili, i disabili vivono spesso una vita in cui l’autonomia e la capacità di autodeterminazione è minacciata da un inserimento instabile nei principali sistemi di integrazione sociale e di distribuzione delle risorse. Da quasi 34 anni a Lodi Vecchio la Libera Associazione Pro-Handicappati promuove attività e assistenza per una vita il più possibile autonoma e socialmente integrata per chi è diversamente abile. L’associazione- diventata C.S.E (Centro Socio Educativo) nel 2007- nasce da un gruppo di genitori di ragazzi disabili, uniti nel combattere la disqualificazione sociale di chi non ha la voce abbastanza forte per farsi sentire dalle istituzioni e dalla società. «Siamo nati con più di 400 iscritti. Un’adesione inaspettata e massiccia che però nel corso dei decenni si è progressivamente ridotta. Questo lo dico con rammarico perché ovviamente il sostegno degli iscritti è fondamentale per l’associazione».– dice Gianni Merlini, presidente dal 2015 dopo Asti Giancarla. Da circa un anno il presidente ha proposto una modifica al nome dell’associazione eliminando il termine handicappato, ritenuto (ai giorni nostri) dispregiativo. «La proposta che è emersa nell’ultimo consiglio direttivo è quella di chiamare l’associazione L.A.D.A  Libera Associazione Diversamente Abili, mantenendo così parte del nome originale».

Negli anni la Libera Associazione Pro-Handicappati ha cercato di migliorarsi organizzando attività sempre  stimolanti e nuove quali l’orto terapia, il bookcrossing, il laboratorio multimediale, la pittura e il laboratorio di ceramica e le gite didattiche, possibili grazie ai volontari che si occupano del pulmino. «Di recente abbiamo avviato una nuova attività, quella della danza terapia, grazie a un finanziamento esterno da parte dell’associazione ALAUS; e abbiamo deciso di uscire maggiormente nel territorio, alla scoperta dei tesori del lodigiano.» racconta Lucia Corona, nuova coordinatrice subentrata alla storica Marina Fusari. Tra i servizi offerti c’è anche la distribuzione di ausili tecnici, prestati a titolo assolutamente gratuito a chiunque ne abbia bisogno per necessità temporanea, «in questi giorni abbiamo ricevuto gratis da una famiglia un montascale dal valore di qualche migliaio di euro che metteremo a disposizione» fa sapere Merlini.

Sostenere l’inclusione sociale delle persone diversamente abili e contrastarne le limitazioni rappresentano i temi fondamentali per Merlini che, con rammarico, deve constatare ancora l’esistenza di una certa insensibilità nei confronti delle persone disabili. «La gente spesso parcheggia sui marciapiedi impedendo il passaggio delle carrozzine. Inoltre anche da parte delle istituzioni, sia pubbliche che private, notiamo un certo disinteresse. Da anni infatti chiediamo di abbattere una barriera architettonica presente davanti a un istituto bancario…ma niente. Siamo inascoltati anche nella nostra richiesta di adattare i bagni del cimitero per le persone disabili, specialmente per quelli in carrozzina».

 

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