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Indice globale fame 2017: da Bergamo riparte la sfida di Expo.

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 Fame zero per tutti. In occasione della settimana dell’agricoltura, il sottosegretario Maria Elena Boschi e il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina saranno al lancio internazionale dell’indice globale della fame 2017 che si terrà alle 11, presso il Teatro Donizetti di Bergamo. L’indice, presentato da Cesvi, è uno strumento statistico per misurare la fame e la malnutrizione nel mondo.

Oggi, Venerdì 13 ottobre alle ore 11, presso il Teatro Donizetti di Bergamo, CESVI e i partner di Alliance2015 presentano l’Indice Globale della Fame 2017, uno strumento statistico sviluppato e adottato dall’International Food Policy Research Institute per misurare la fame e la malnutrizione nel mondo, causate in gran parte da gravi disuguaglianze, e individuare azioni concrete per combatterle.

All’evento, moderato da Paolo Magri, Vice Presidente Esecutivo e Direttore ISPI, interverrannoanche il Ministro per le Politiche Agricole Maurizio Martina, la Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi, il Commissario europeo per l’agricoltura Phil Hogan, il CEO di Cesvi Onlus Daniela Bernacchi e il presidente di Alliance2015 Dminic MacSorley.

span style="font-family: Arial, sans-serif;">Tra le diverse questioni che saranno affrontate: quali gruppi sociali sono più a rischio fame e malnutrizione, quali strategie sono realistiche ed efficaci per combattere le disuguaglianze e la fame, se è possibile raggiungere l’Obiettivo Fame Zero entro il 2030 con gli attuali livelli di disuguaglianza.

Potete partecipare anche voi se interessati iscrivendovi tramite il sito di Bergamo Scienza.
La presentazione dell’Indice Globale della Fame 2017 si inserisce nell’ambito della 
Settimana dell’Agricultura organizzata in occasione della Ministeriale Agricoltura, il vertice del G7 sulle politiche agricole e alimentari che si terrà a Bergamo il prossimo 14-15 ottobre. Sarà un’importante occasione per affrontare le tematiche sempre più attuali legate ad agricoltura e alimentazione e trovare il modo per produrre meglio e sprecare meno, garantendo una maggiore sostenibilità per il futuro dell’agricoltura globale. 

I ministri dei sette Grandi discutono di innovazione e lotta allo spreco

Il diritto al cibo per tutti, ovvero fame zero. È il traguardo del cammino che è iniziato con il G7 Agricoltura a Bergamo e che si declina poi in una serie di temi cruciali come quello della sicurezza alimentare, delle produzioni biologiche, delle azioni (tecniche e commerciali) da intraprendere e che riguardano l’innvazione, la ricerca, la promozione e valorizzazione delle filiere e dei prodotti di qualità certificata, lo sviluppo sostenibile.

Un percorso certamente ambizioso che Maurizio Martina, ministro delle Politiche agricole e “padrone di casa” a Bergamo, ha sintetizzato spiegando: «A due anni da Expo Milano ospitiamo il G7 dell’Agricoltura. Un momento internazionale di grande rilievo in cui avremo modo di confrontarci sulle azioni e sulle responsabilità da esercitare in campo agricolo e alimentare per produrre meglio sprecando meno, per garantire livelli di sostenibilità maggiori al futuro dell’agricoltura globale».

In gioco, l’alimentazione di miliardi di persone.Confronto a tutto campo, quindi, su un tema che conta molto in termini economici ma anche tanto dal punto di vista sociale e ambientale. Con un’attenzione particolare, come è già accaduto per gli altri G7, dedicata ai giovani. A fronteggiarsi, oltre ai ministri dei sette Grandi, anche la Commissaria all’agricoltura e all’economia rurale dell’Unione Africana, Josefa Sacko, il Commissario Ue Phil Hogan, il fondatore di Slow Food Carlin Petrini e i rappresentanti dell’associazione One Campaign fondata dal leader degli U2, Bono Vox. Sono poi in campo esperienze di rilievo, dalla Fao all’Ocse, Ifad e World Food Programme, dall’Università degli Studi di Bergamo al Cesvi.

Ieri, quindi, si è iniziato con un dibattito sul tema del cibo sul web e sulla tutela dei consumatori, oggi si proseguirà con il “G7 delle Indicazioni Geografiche”: un confronto fra le maggiori organizzazioni dei produttori delle IG dei settori Food, Wine and Spirits dei Paesi aderenti al G7 e di altre nazioni con l’obiettivo di arrivare ad un documento strategico sul riconoscimento delle specificità alimentari. Da oggi a venerdì, poi, il dibattito si allargherà all’innovazione della filiera agroalimentare ma anche al ruolo dei giovani nel sistema agroalimentare. Temi complessi che Martina ha raccolto sotto il termine di Agrogeneration e che comprendono anche il ruolo e soprattutto il futuro delle nuove tecnologie per avvicinarsi al traguardo finale del diritto al cibo per tutti. Senza dimenticare il significato e l’importanza dell’agricoltura biologica che ormai coinvolge oltre due milioni di operatori in 164 Paesi che partecipano alla produzione di alimenti impiegando risorse locali, riducendo la dipendenza da fattori di produzione esterni e aumentando la propria resilienza nonostante i cambiamenti climatici. Anche in questo caso, si cercherò di arrivare ad una dichiarazione comune (Carta del biologico di Bergamo) che dia rilievo a questa forma di coltivazione vista come strumento di trasformazione dei sistemi agricoli mondiali.

Ispionline – Avvenire/Andrea Zaghi

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