Il ministro allo Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, sembra aver accolto direttamente l’appello del Presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, sull’aiuto alle categorie maggiormente colpite dalla crisi sanitaria dovuta alla pandemia. Il tramite sarebbe stato il ministro dello Sport Spadafora, che avrebbe fatto sue, le richieste avanzate del numero uno della Lega Pro. Le dichiarazioni politico – economiche di quest’ultimo, per cui in queste condizioni non si va lontani, addirittura ipotizzando gennaio come deadline, prima del collasso monetario, ma anche della rete sociale che il mondo minore del pallone tiene insieme unendo tante e tante famiglie collegate al lavoro di questo settore; sembrano aver indirizzato verso un decreto attuativo per il Ristoro alle Società di C in difficoltà . Se si vuol tenere in piedi il lato del calcio, che Ghirelli definisce quello benefico per il Paese, non si può che andare nella direzione che porta dritti al ministro dell’Economie e delle Finanze, Roberto Gualtieri. Al di fuori di questa, al momento l’unica strada percorribile sembrerebbe quella del passaggio al semi professionismo, con conseguente abbattimento di tutti gli oneri economici richiesti al professionismo puro, peraltro maggiorati con gli impegni Covid da assolvere. A meno che non si intraprenda la definitiva via della ristrutturazione della mutualità finanziaria dalla sorella maggiore ricca della Lega di Serie A. A sua volta, per bocca di Dal Pino ma anche per voce federale di Gravina, in stato di inevitabile riduzione, che coinvolge anche il monte stipendi, calato di 80 miliioni, dei suoi calciatori. Il limbo della Serie B sembrerebbe invece non esser stato proprio nominato.
Sul campo, invece, il Covid colpisce indiscriminatamente i vari reparti. E’ una carta nel mazzo degli imprevisti, che spariglia le partite. Può dare e può togliere. Dare compattezza e slancio a giocatori ritenuti secondari o semplicemente utili in rosa, non colpiti; così come togliere player di fondamentale importanza. Non sai mai cosa possa succedere e chi possa colpire. Ad alcune squadre può prendere in maggioranza gli attaccanti. Creando, in tal caso, lunghe problematiche nello sbloccare le partite alla domenica. Per questo, ora più che mai, probabilmente ogni squadra che si rispetti deve avere il classico bomber, su di un innesto corale che, in aggiunta, mandi in porta quanti più interpreti possibile. Perché chi arriva al gol anche con vari uomini, ha nell’imprevedibilità la sua pericolosità alternativa. Il resto lo fa la difesa. Per il Perugia, il Fulignati, disimpegnato nelle ultime prestazioni è importantissimo. Ottimo anche il feeling Caserta – Rosi, tra l’altro giocatore della Roma quando Caserta giocava in Serie A; che sta recuperando il difensore ad antichi fasti, con in più l’arricchimento dell’esperienza che lo fa gestire con gran equilibrio tra spinta, rientri e coperture. Completano l’impeccabile quadro difensivo, la crescita esponenziale di Sgarbi, Monaco, ma di tutti gli altri perfettamente gestiti da mister Caserta.
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a partita con il Carpi ha dimostrato che non bisogna aver fretta: il campionato è lungo ed il Perugia deve ancora sperimentare tanto. In più si trova di fronte squadre come lo stesso Carpi che annoverano nomi importanti tra le proprie fila. Questo potrà esser uno dei pochi campionati di C che non si deciderà sull’ardore agonistico, visto che l’assenza del pubblico non fa combattere proprio con il coltello tra i denti. Ed il Perugia è senz’altro una di quelle che deve far valere tutte le sue doti tecniche. Già a partire dall’anticipo di sabato con il Gubbio.
Perugia-Gubbio, gara valida per la 12^ giornata Campionato Lega Pro Girone B, arbitra Andrea Bordin della sezione di Bassano del Grappa. assistenti, sig. Rosario Caso di Nocera Inferiore e sig. Giuseppe Pellino di Frattamaggiore. Quarto ufficiale sig. Eduart Pashuku di Albano Laziale.
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