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roteste per carenza di sicurezza, impoverimento economico, degrado ambientale e assenza di prospettive: questo hanno trovato i nostri giornalisti nei quartieri di Torino e Roma dove si è originato il risultato a favore del Movimento 5 Stelle nei ballottaggi. Ciò che ne esce è un viaggio nel popolo della spallata ovvero alla genesi di uno scontento che viene dal basso contro amministratori locali, partiti tradizionali e leader nazionali, privo di un’unica matrice politica perché è il risultato di una miriade di situazioni dissimili: dal timore di essere borseggiati all’intolleranza contro gli immigrati fino alla richiesta di parchi ben curati.
Se tale protesta si è indirizzata contro i candidati del Pd è perché in queste aree di degrado lo scontento, sedimentato nel corso di anni, tende a convergere contro chi rappresenta il governo ed a premiare chi – come i 5 Stelle – è abile ad esprimere la sfida all’establishment. Questa fotografia della versione italiana del movimento di protesta che tiene banco in altri Paesi europei deve far riflettere anzitutto i leader dei partiti tradizionali. Non riconoscere l’entità della sfida che hanno davanti può condannarli a nuove sconfitte mentre la reazione più efficace può venire dall’ammissione dell’esistenza di diseguaglianze e disagi di entità crescenti. Che necessitano risposte concrete.
vivicentro.it/editoriale  –  lastampa / Le risposte che i partiti devono dare MAURIZIO MOLINARI
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