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La legge di bilancio diventa legge. Mattarella firma

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La legge di bilancio, dopo un’altra giornata caratterizzata da forti tensioni tra la maggioranza e le opposizioni, ha ottenuto il via libera definitivo alla camera con 313 sì e 70 no. Tra i NO anche Forza Italia mentre i DEM hanno votato. Poco è arrivata anche la firma del Presidente Mattarella.

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l Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato la legge di bilancio. La manovra era stata inviata al Quirinale subito dopo l’approvazione definitiva alla camera. Il commissario gli affari economici europeo Pierre moscovici, avverte: “Seguiremo attentamente l’esecuzione della legge di bilancio” e ribadisce che il dialogo con la Commissione Europea si è concentrato unicamente sul rispetto delle regole comuni, mai sulle misure individuali”

Tra le principali novità dell’ultima versione della manovra, scritta dopo l’accordo con Bruxelles per evitare la procedura d’infrazione, arrivano:

SALDO E STRALCIO PER ISEE FINO A 20.000 EURO

Arriva l’estinzione dei debiti con il fisco senza sanzioni per gli omessi versamenti per i contribuenti, inclusi i professionisti, che hanno un Isee fino a 20.000 euro. Si pagherà in un’unica soluzione entro novembre 2019 o in 5 rate il 16% del dovuto con Isee fino a 8.500 euro, il 20% con Isee fino a 12.500 euro e il 35% con Isee fino a 20.000 euro.

BLOCCO DELLE RIVALUTAZIONI DELLE PENSIONI

Scure da oltre 2,2 miliardi di euro in tre anni sulle rivalutazioni delle pensioni a partire dagli assegni di 1.522 euro. Fino a 2.029 euro l’adeguamento sarà tagliato di 3 punti percentuali, fino a 2.537 euro il taglio salirà a 23 punti. La rivalutazione sarà poi sostanzialmente dimezzata per gli assegni fino a 3.042 euro (-48 punti) e fino a 4.049 euro (-53 punti). Il taglio salirà a 55 punti per gli assegni fino a 4.566 euro per arrivare a 60 punti percentuali per quelli superiori.

  • In compenso l’Iva sui tartufi scende dal 10 al 5% per la cessione di prodotto fresco e dal 22 al 10% per tutti i prodotti a base di tartufo. Chiedo scusa ma questa, alla luce anche delle riduzione e dei tagli fatti sulle spalle delle fasce deboli, mi suona tanto come la risposta di Maria Antonietta che, secondo la vulgata, diede quando le dissero: Maestà, il popolo protesta perchè manca il pane!, «Se non hanno più pane, che mangino brioche» sembra essere stata la risposta. In Italia, il DUO sembra volersi già portare avanti ed ecco che allora, nella loro megalomania e magari per camuffare la mancanza di pane soffocando nel contempo le lamentele, danno i tartufi a tutti: e che diaminie,  un tartufo è ben più di una brioche e poi, nessuno deve rimanere indietro, no? A breve si penserà anche al caviale e allo spumante (che è meglio dello champagne).
TAGLIO ALLE PENSIONI D’ORO

Taglio da 239 milioni in tre anni delle pensioni sopra i 100.000 euro lordi l’anno. Gli assegni saranno ridotti per cinque anni del 15% per le prestazioni tra i 100mila e i 130mila euro l’anno, del 25% per quelli fino a 200mila euro l’anno, del 30% fino a 350mila euro l’anno, del 35% per gli assegni fino a 500mila euro l’anno e del 40% per quelli superiori.

RIDUZIONE DEI FONDI PER REDDITO E QUOTA 100

I fondi per reddito di cittadinanza e quota 100 si riducono complessivamente di 4,7 miliardi di euro nel 2019 rispetto alla prima versione della legge di bilancio. In particolare, il fondo per il reddito di cittadinanza scende da 9 a 7,1 miliardi di euro (che salgono a 8,05 mld nel 2020 e 8,31 mld nel 2021) mentre quello per quota 100 scende da 6,7 a 3,9 miliardi di euro (che diventano 8,3 nel 2020 e 8,6 nel 2021).

TAGLIO DEL FONDO PUBBLICO PER GLI INVESTIMENTI

Taglio di oltre 5 miliardi del fondo pubblico destinato agli investimenti. Il maxiemendamento riduce lo stanziamento dai 9 miliardi previsti in origine a 3,6 miliardi. In particolare per il 2019 si scende da 2,75 miliardi a 740 milioni, per il 2020 da 3 miliardi a 1,26 miliardi, per il 2021 da 3,3 miliardi a 1,6 miliardi.

AUMENTATE CLAUSOLE DI SALVAGUARDIA IVA

Le clausole di salvaguardia sull’Iva salgono a 23 miliardi per nel 2020 e a 28,7 miliardi nel 2021.

RINVIATE LE ASSUNZIONI NELLA P.A. E NELLE UNIVERSITA’

Congelate fino al 15 novembre 2019 le assunzioni nella pubblica amministrazione e fino al 1 dicembre 2019 nelle università con l’eccezione dei ricercatori con contratto in scadenza entro questo termine.

AUMENTO DEL PIANO DI DISMISSIONI IMMOBILIARI

Sale a 1,6 miliardi di euro il piano di dismissioni di immobili pubblici per il 2019. L’obiettivo di 640 milioni di euro già previsto è stato rivisto al rialzo di 950 milioni di euro.

SGRAVI CONTRIBUTI INAIL DEL 32% PER IMPRESE

Confermati gli sgravi del 32% dei contributi Inail a carico delle imprese. La riduzione sarà pari a 410 milioni nel 2019, per salire a 525 milioni nel 2020 e a 600 milioni nel 2021.

RADDOPPIA L’IRES PER LE NO-PROFIT

Viene cancellata l’agevolazione Ires per gli enti non commerciali e le no-profit. L’aliquota, che era stata ridotta al 12%, torna a livello pieno al 24%.

RIMBORSI RISPRMIATORI SENZA ARBITRATO CONSOB

I rimborsi ai risparmiatori truffati dalle banche arriveranno senza l’arbitrato Consob ma con il parere di una Commissione istituita al Mef. I rimborsi, per un massimo di 100mila euro, saranno al 30% per gli azionisti e al 95% per gli obbligazionsiti. Sarà data priorità a chi ha un Isee inferiore a 35mila euro.

TAGLI AI GIORNALI E BONUS PER LE EDICOLE

Taglio di 28,5 milioni di euro alle riduzioni tariffarie previste per le società editrici, progressiva cancellazione di contributi a quotidiani e periodici e bonus fiscale fino a 1.500 euro per le edicole.

Queste le misure scritte ed approvate. Come poi gestirle e come mantenerle con la cassa a disposizione è cosa ancora tutta da vedere e da stabilire: tutto rimandato (demandato) ai prossimi Decreti Legge di gestione.

Non demandano invece i loro festeggiamenti e le loro (solite) esternazioni di baldanza e di vittoria. Quelle no! Quelle vanno fatte subito, co mancherebbe. Anche un fabbro qualsiasi sa che il ferro è da battere finché è caldo, e loro a scaldarlo e a batterlo hanno mostrato di essere molto abili. Peccato però che non sanno nemmeno loro per creare cosa. Loro “battono” e basta, e c’è da dire che battono bene!

Ed allora, subito dopo la votazione finale, con ancora le grida in aula, eccoli immediatamente impegnati con l’organo ufficiale di informazione del governo pentastellato, il Web, diove subito danno stura alle loro inidicazioni. E Nessuno ne fa a meno per cui ecco che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha subito affidato alla sua pagina Facebook il proprio pensiero sull’approvazione definitiva della legge di bilancio alla Camera scrivendo:

“Il 2018 si chiude con la prima manovra economica del Governo del Cambiamento. Una manovra frutto di scelte di politica economico-sociale ben precise orientate a redistribuire ricchezza e a puntare sugli investimenti. Il tutto rispettando appieno la volontà espressa dagli elettori” e, a conclusione, agginge: “Finisce un anno, ma inizia la stagione del riscatto con più diritti, più crescita, più equità sociale e con al centro il lavoro. L’Italia è pronta a ripartire. E a tornare grande”.

Su Instagram invece scrive che, quella approvata, è una manovra che ridistribuisce ricchezza e rispetta la volontà degli elettori. È così che inizia la stagione del riscatto e l’Italia riparte.

Sarà! Che dire, convinto lui!

Dal canto suo il ministro dell’Economia Giovanni Tria, affida il suo pensiero ad una nota nella quale afferma che il traguardo della manovra:

“le promesse elettorali con una manovra mirata a sostenere la crescita e a difendere la pace sociale in una congiuntura europea e internazionale che non si annuncia favorevole”, è stato raggiunto “entro i tempi previsti che ci hanno evitato da un lato la gestione del bilancio con le mani legate dall’esercizio provvisorio e dall’altro una procedura europea per deficit eccessivo che di fatto avrebbe commissariato il Paese per 5-7 anni”

Ma passiamo a Di Maio e annotiamo quanto ha scritto sul suo FB:

Manovra del popolo: FATTO! ?

È la prima legge di bilancio scritta con il cuore e pensando agli italiani. Abbiamo ancora tanto da fare, ma la strada è quella giusta.
Voglio dire grazie a tutti. Grazie a tutti quelli che ci hanno sostenuto in questi mesi. Grazie a tutti i nostri iscritti. Grazie a tutti i nostri attivisti. Grazie a tutti i nostri deputati e senatori che hanno tenuto duro fino alla fine. Grazie a tutti i ministri. Grazie al Presidente Conte. Grazie a tutti gli italiani, grazie alle persone che il 4 marzo hanno creduto in noi e che hanno reso possibile tutto questo. Se l’Italia ha iniziato oggi un percorso di cambiamento è anche merito di ognuno di voi.

Viva l’Italia e viva il MoVimento 5 Stelle.
Il 2018 finisce bene e il 2019 può iniziare ancora meglio! Adesso qualche giorno di pausa… Ci vediamo prestissimo!

Vi abbraccio.

Che dire, l’Italia ringrazia e la parte non ancora affabulata prega solo di non stringere troppo, potrebbe mancarci il fiato.

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