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Castellammare di Stabia

La Cassa Integrazione in Sicilia tarda ad arrivare

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Cgil e FP: tardano ad arrivare le indennità. Accelerare erogazione. M5S: le aziende aspettano la Cassa Integrazione.

La Cgil e la Funzione pubblica siciliane chiedono all’assessore regionale al Lavoro “che si metta fine allo scaricabarile delle responsabilità e che la Regione faccia tutto il possibile per accelerare l’erogazione ai lavoratori delle indennità di cassa integrazione in deroga”.

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ono 38 mila le istanze presentate dalle imprese, di queste 1.100 sono in istruzione, 360 sono state inviate all’Inps ma ancora neanche una istanza è stata esitata.  Il decreto e il successivo accordo quadro sui criteri di erogazione delle risorse sono stati firmati circa un mese fa. A istruire le pratiche sono i Centri dell’impiego, con una task force di 140 unità.

“Personale altamente qualificato- scrivono in una nota Alfio Mannino e Gaetano Agliozzo, segretari rispettivamente della Cgil Sicilia e della Fp – che ha però ricevuto le credenziali di accesso alla piattaforma solo il 16 aprile e fino a 22 aprile per il suo malfunzionamento non ha potuto trasferire all’Inps alcun decreto. L’assessore al lavoro – sottolineano Mannino e Agliozzo – invece di aprire infruttuose polemiche all’indirizzo del personale si adoperi per metterlo nelle condizioni di lavorare, partendo in primo luogo col dotarlo di una strumentazione tecnico- informatica che funziona”.

All’assessore al lavoro i due esponenti sindacali contestano anche “la precarietà in cui versa il Dipartimento lavoro. Il governo regionale ha la responsabilità di non avere programmato un ricambio al vertice di alto profilo , vista la delicatezza dell’incarico, dopo il pensionamento del dirigente pro-tempore, affidando l’interim a un altro dirigente che ha dovuto lasciare appena un mese dopo”.

Cgil e Fp esprimono l’auspicio di “una rapida soluzione dei problemi di natura informatica con un’accelerazione delle pratiche, mettendo fine a uno scaricabarile che ha fatto già due vittime: i lavoratori che attendono ancora le indennità- sottolinea il sindacato- e i dipendenti del Dipartimento lavoro che si vedono attribuita la responsabilità di ritardi, che va invece ricercata altrove”.

Ieri era anche intervenuta la segretaria confederale della Cgil nazionale, Tania Scacchetti “Una situazione inedita per il nostro Paese: sono quasi 7 milioni le lavoratrici e i lavoratori beneficiari di cassa integrazione o assegno ordinario per l’emergenza Covid 19, ai quali vanno aggiunti quelli in cassa in deroga. É urgente accelerare con l’erogazione degli ammortizzatori, non possiamo perder tempo, la situazione è preoccupante”.

“É evidente – prosegue la dirigente sindacale – lo sforzo organizzativo dell’Istituto nazionale di previdenza sociale. Sono da velocizzare, i tempi di lavorazione ed erogazione dei pagamenti di Cigo e Fis erogati direttamente dall’Istituto, anche se rassicura l’alto numero di pratiche già lavorare. É invece più preoccupante il dato relativo alla cassa integrazione in deroga, su 64.175 domande decretate dalle regioni ne sono state autorizzate solo 22.936. Purtroppo, non tutte le regioni hanno già emanato tutti i decreti”.

Per la Scacchetti “serve accelerare la decretazione delle domande e rafforzare la risposta per garantire il reddito nel più breve tempo possibile, considerato anche il prolungamento, ormai scontato, degli ammortizzatori sociali. I lavoratori purtroppo – aggiunge – scontano anche le difficoltà nell’applicazione dell’accordo sottoscritto con le banche per l’anticipo del trattamento della cassa integrazione”. “Troppi lavoratori – conclude la segretaria confederale – iniziano ad essere in reale difficoltà per il pagamento dell’affitto, delle bollette e addirittura per la spesa alimentare, non possono più aspettare”.

Anche il M5S regionale, tramite il portavoce all’Ars, Nuccio Di Paola ha fatto sentire la propria voce riguardo a questo notevole ritardo della Regione Siciliana “Mentre le aziende sono al collasso – sottolinea Di Paola – Armao e Grasso sono felici di qualcosa. OK allo smart working ma vengano dedicati più dipendenti a lavorare alle istruttorie della cassa integrazione. Armao, Grasso, Musumeci, Scavone e la macchina amministrativa che dirigono devono far arrivare soldi alle persone perché fuori dai palazzi regionali la gente non ha come fare la spesa”.

Sulla situazione della mancata erogazione della Cassa Integrazione nella Regione Siciliana e quindi sull’operato del Governo di centrodestra del Presidente Nello Musumeci, sono intervenuti ieri anche i deputati Antonio De Luca e Giovanni Di Caro, del Movimento 5 Stelle “Nessuna domanda, fino a ieri sera, era ancora giunta all’Inps dalla Sicilia – spiega Antonio De Luca – mentre chiunque può vedere sul sito dell’ente come le altre Regioni abbiano già inviato numerose pratiche e i lavoratori abbiano ottenuto i primi pagamenti. Sono 4.956 dalla Campania, 4.883 dal Lazio, 4520 dalle Marche, tanto per fare degli esempi. Segno che altrove si sono saputi muovere molto prima di noi, senza perdere tempo, mentre in Sicilia il presidente Musumeci e l’assessore Scavone stanno facendo attendere ancora i lavoratori e le loro famiglie. Per le prime 1.400 pratiche che secondo l’assessore Scavone dovevano pervenire all’Inps in questi giorni, la strada sembrerebbe tutta in salita”. “Agli ingiustificabili ritardi – dichiara Giovanni Di Caro – si aggiunge una totale violazione della privacy dei lavoratori. Sul sito web del Dipartimento regionale del lavoro tutti i decreti già emessi sono visionabili con tanto di dati delle aziende e dei beneficiari. Non era il caso di coprire almeno i dati dei lavoratori? Ammesso che si voglia dare la possibilità, in questo modo, agli imprenditori e ai lavoratori di verificare lo stato di avanzamento delle singole richieste, c’è da dire che purtroppo i numeri delle pratiche non corrispondono a quelli rilasciati dal protocollo. Diventa quindi veramente difficile individuare i decreti lavorati e le ditte, se non spulciando decine di documenti. Insomma la Regione, da quel che vediamo, non si sta certo distinguendo per rigore nelle procedure”.

Sebastiano Adduso

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