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Castellammare di Stabia

In senato un ddl per la legalizzazione della cannabis

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Presentato dal senatore dei 5stelle Matteo Mantero un disegno di legge per la legalizzazione dell’uso ricreativo della cannabis.

span style="color: #008000;">di Santa Sarta

Ad annunciarlo con un post su facebook è il senatore Matteo Mantero del M5S: “Partendo, come base, dal lavoro fatto nella scorsa legislatura dall’intergruppo parlamentare, ho depositato in Senato un ‘disegno di legge in materia di legalizzazione della coltivazione, della lavorazione e della vendita della cannabis e dei suoi derivati“, che porterà anche ad un risparmio per le tasche di tutti i cittadini italiani e non solo per chi ne fa uso.

In merito, già la Direzione Nazionale Antimafia nella sua relazione annuale del 2015 diceva che dalla cancellazione del reato di produzione e vendita delle droghe leggere, che rappresenta più della metà del mercato degli stupefacenti, il risparmio generato ammonterebbe a quasi 800 milioni di euro, in seguito alle minori spese tra magistratura, carcerari e quelle relative all’ordine pubblico ed alla sicurezza. Risorse economiche e finanziarie che potrebbero essere spostate al contrasto alle droghe pesanti, come cocaina, eroina e droghe sintetiche, queste sì realmente pericolose.

La possibilità di coltivare sul proprio balcone alcune piantine di marijuana ridurrebbe notevolmente il mercato illegale e il colpo inferto alla criminalità organizzata sarebbe importante, infatti, sempre la Dna stima in circa 30 miliardi di euro l’importo del mercato nero per il comparto delle sostanze stupefacenti in Italia, pari a circa il 2% del Pil nazionale, e più della metà del mercato è costituito dalla marijuana e suoi derivati. Chi contrasta la legalizzazione della cannabis, consapevolmente o meno, sta facendo un enorme regalo alla mafia.

Ma veniamo alla questione più importante, in Italia, ogni anno, circa 5 milioni di persone fanno uso di hashish o marijuana, essendo illegale coltivarla a casa propria queste persone sono costrette a rivolgersi al mercato nero. In uno studio del 2016 l’università di Berna ha analizzato 191 campioni di marijuana sequestrati dalle forze dell’ordine sul territorio svizzero. La scoperta è preoccupante: il 91% di questi prodotti è contaminato. Infatti la cannabis viene “tagliata” con sostanze di vario tipo allo scopo aumentare il peso dell’erba ed avere più profitti, ma anche per aumentare l’effetto psicotropo o per rendere più belli i fiori. Nei campioni sono stati trovati ammoniaca, lacca, lana di vetro, piombo, alluminio, ferro, cromo e cobalto. La canapa inoltre è una pianta “spazzina” in grado di drenare inquinanti dai terreni – molto spesso è utilizzata per le bonifiche – queste sostanze, come pure i concimi le ritroviamo nei fiori. Ovviamente fumare questi prodotti può causare gravi danni al consumatore, danni che sarebbero evitabili semplicemente consentendo ad ognuno di coltivare con cura le proprie piante.

Le medesime considerazioni si possono fare per la cosiddetta cannabis light, utilizzare quella in vendita negli shop al posto di quella presente sul mercato illegale è molto più sicuro per la salute pubblica e rappresenta un danno per la criminalità. Paradossalmente sarebbe ancora più sicuro se fosse consentito l’uso di questa sostanza a fini alimentari o erboristici perché ovviamente le infiorescenze dovrebbero rispettare standard produttivi diversi, ancora più stringenti.”

Si rimane tuttavia in attesa di capire come verrà accolta questa proposta e le varie reazioni delle altre forze politiche e dai colleghi di governo della lega , che promettono invece tolleranza zero e inasprimento delle pene , non distinguendo la differenza tra droghe leggere e droghe pesanti. Ricordiamo le Parole dette dal Ministro dell’interno Salvini alla trasmissione Matrix di Radio 105, che ribadiscono nei fatti il pensiero da sempre sposato da ogni proibizionista.

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