Il limone IGP dell’Etna. Giarrusso: “Meritava questo riconoscimento.”

Pubblicato sulla gazzetta europea il documento di certificazione dell’Igp Limone dell’Etna. Un riconoscimento che apre...

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Pubblicato sulla gazzetta europea il documento di certificazione dell’Igp Limone dell’Etna.
Un riconoscimento che apre nuovi ed importanti orizzonti commerciali per il tipico agrume siciliano. Si è svolta ieri la conferenza stampa presso il CREA-OFA di Acireale, centro di eccellenza per l’agrumicoltura, dove si sono incontrati produttori, ricercatori e promotori dell’associazione a tutela delle produzioni limonicole delle aree interessate.

Il riconoscimento dell’Igp al Limone dell’Etna, prodotto nei territori che si estendono da Acicastello a Castiglione, attraversando la riviera dei limoni, è un momento importantissimo per un territorio che con orgoglio e caparbietà, attraverso l’Associazione Limone dell’Etna, ha sviluppato un progetto di rilancio di un prodotto d’eccellenza che saprà certamente coinvolgere aspetti legati al paesaggio, all’identità ed al turismo.

IGP significa Indicazione Geografica Protetta. E’ un marchio che viene attribuito a prodotti agricoli, alimenti o vini che garantisce la loro provenienza locale. 

Con il conferimento del marchio IGP ai Limoni dell’Etna, dopo un travagliato iter pluriennale, è stato raggiunto un importantissimo traguardo.

È intervenuto anche l’europarlamentare del Movimento Cinquestelle Dino Giarrusso membro della Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale presso la Comunità Europea, il quale si è prodigato tanto, sin dal primo momento di insediamento a Bruxelles, per ottenere questo marchio di eccellenza nell’agroalimentare italiano, al fine di accelerarne anche i tempi dell’intero iter burocratico.

Giarrusso:” Un grande risultato e una ricchezza che ancora oggi c’è in questo territorio, e che va valorizzata per creare più lavoro, più sviluppo. Va tutelata l’eccellenza dei prodotti locali, il limone IGP dell’Etna meritava questo riconoscimento. Da anni questa situazione era ferma, era bloccata nelle paludi della burocrazia europea, mi era stato segnalato dal distretto produttivo agrumi di Sicilia e da alcuni imprenditori agricoli locali della zona di Acireale e io ho fatto semplicemente  il mio dovere. Quando uno viene eletto per tutelare il proprio territorio, in questo caso la Sicilia e la Sardegna fa il suo dovere, cioè sono andato lì e come si dice a Catania “ho tuppuliato”, sollecitando – Mi spiegate per quale ragione non l’avete ancora dato questo riconoscimento? perché gli spetta! – C’era tutto e il lavoro è stato fatto bene, non è che mancasse qualcosa, era soltanto un problema di tempi, allora anziché aspettare magari altri due o tre anni e subire la concorrenza cinese abbiamo ottenuto un ottimo risultato in tempi brevi.”

Grazie a questo risultato raggiunto dunque, il territorio acese può ritenersi molto soddisfatto, dal momento che anche questo contribuirà a produrre sviluppo economico e rurale per l’intero territorio.

Mariella Musso

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