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Gabbani, con ”Occidentali’s Karma”, trionfa al Festival, Mannoia e Meta sul podio

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Francesco Gabbani trionfa alla sessantasettesima edizione del festival di Sanremo con “Occidentali’s Karma”, davanti a Fiorella Mannoia che con “Che sia Benedetta” vince il premio per il miglior testo e quello della sala stampa Lucio Dalla. Ermal Meta terzo classificato, con il brano Vietato Morire. Il cantautore di origini albanesi, che l’anno scorso era in gara tra le Nuove Proposte, ha conquistato anche il Premio della Critica Mia Martini.

Francesco Gabbani all’annuncio della vittoria scoppia in lacrime. “Dedico questa vittoria a tutti quelli che mi hanno sostenuto, a mio fratello, a Fabio Ilacqua. E te Carlo e Maria, e tutti quanti voi. Di cuore”. “Non me l’aspettavo, non me lo aspettavo davvero. Ci speravo in un angolino del mio cuore, ma non me lo aspettavo”. Sono le prime parole di Gabbani dopo la vittoria. “Che gioia, ma devo ancora realizzare. E’ stato un anno intenso, emozionante. Questa è un’altra soddisfazione, spero di riuscire a gestirla dal punto di vista emotivo”. E sulla possibilità di andare all’Eurovision Song COntest risponde: “Sì! Ma devo ripassare l’inglese”.

Sono stati i Ladri di Carrozzelle i protagonisti del prologo del Festival di Sanremo. La band, che è stata fondata 28 anni fa ed è formata da ragazzi con diverse abilità, ha cantato “Stravedo per la vita”. L’esibizione è stata dedicata a Piero Petrullo, un ex componente che pochi giorni fa si è tolto la vita. A fine esibizione Carlo Conti, rivolto al cantante non vedente, ha detto: “sapete cosa m’ha detto oggi? Che vuole fare le scale”. “Tranquillo Carlo, le faccio a occhi chiusi”, la risposta.

Zucchero, il super ospite della finale, si è presentato prima dell’inizio con “Ci si arrende”, il nuovo singolo tratto da “Black Cat”, il suo album più recente. Poi standing ovation all’Ariston per Sugar che emoziona con un duetto virtuale con Luciano Pavarotti sulle note di Miserere. Carlo Conti ha consegnato a Zucchero, superospite al Festival di Sanremo, il Premio Assomusica Best European Tour.

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aria De Filippi, entrando in scena sul palco dell’Ariston, ha evitato le ‘temute’ scale. “Non le ho fatte perché sono rispettosa del festival. Facendole sarei scesa guardando solo i miei piedi”, ha spiegato a Carlo Conti.

Anche per la finale a Sanremo c’è spazio per gli eroi del quotidiano, carabinieri e poliziotti che parlano della loro attività come ‘passione’. Tra gli esponenti della polizia c’è lo zio del piccolo Samuel, il bambino che nella tragedia di Rigopiano ha perso i genitori, e Carlo Conti gli manda un saluto.

Diana del Bufalo, Giusy Buscemi e Alessandra Mastronardi sono salite sul palco dell’Ariston per presentare “C’era una volta Studio Uno”, la fiction di Rai1 dedicata al leggendario varietà della Rai. Ad animare l’incontro il comportamento simpaticamente fuori le righe di Diana del Bufalo che, dopo aver dichiarato di essere paralizzata dall’emozione, ha poi finito per monopolizzare la conversazione.

Maurizio Crozza è all’Ariston e irrompe sul palco nei panni del senatore Razzi, una delle sue maschere cult. Ironizza sullo scandalo furbetti di Sanremo (“Quando ho visto quelli che timbravano il cartellino in mutande e poi andavano a casa, ho pensato ‘ma quello è il paradiso’) e cita tra i brani preferiti ‘Papaveri e pecore’: “Alla mia fidanzata ci regalavo tante pecore e le dicevo ‘mettiti a papavero’). Dopo la presentazione da parte di Maria De Filippi, Maurizio Crozza alias Antonio Razzi porge alla conduttrice una banconota. “Tieni 10 euro, non puoi lavorare aggratis, è diseducativo per i bambini”. Poi la afferra come per stamparle un bacio, diventato ormai un format di questo festival. Crozza-Razzi bacchetta Carlo Conti che nel siparietto ‘a margine’ della scena, sbaglia le battute. Alla fine dello sketch, da buon genovese si fa ridare i 10 euro da Maria (“Sono la paghetta dei miei figli”). E Conti ringrazia nuovamente Discovery per aver concesso la liberatoria all’attore.

La super bella della finale è Tina Kunakey Di Vita, modella diciannovenne, con mamma e nonni siciliani, fidanzata di Vincent Cassel. Per gli appassionati e gli storici la sua canzone di Sanremo è “Non ho l’età”.

Commozione per Rita Pavone, che ha ritirato nel corso dell’ultima puntata del festival, il Premio alla Carriera assegnatole dalla Città di Sanremo. Dopo i ringraziamenti, si è esibita sulle note di ‘Cuore’. Standing ovation anche per lei dopo l’esibizione.

”Per fare sta scala ci vuole una polizza assicurativa, tanto oggi le polizze le regalano”. Enrico Montesano è entrato in scena così, per un monologo che incrociava ricordi musicali e battute politiche. ”Prima si cantava di più … Quando ti facevi la barba cantavi. Nella pausa del lavoro si cantava al ritorno del lavoro si cantava oggi si canta a voucher a tempo determinato”. Ricordando le parole della messa in latino, ha aggiunto: “D’Alema c’ha sempre sta cosa che è infastidito c’ha le scarpe strette, se sta sul c…o da solo”. Tra i ricordi dell’era del Beat e imitazioni del falsetto del solista dei Cugini di Campagna (ormai le scarpe con le zeppe così le portano solo loro e Berlusconi), conclusione con l’imitazione della voce di Maria De Filippi.

“Siamo abituati alle bugie. Tipo un anno fa è morto in Egitto un ragazzo italiano, Giulio Regeni, e non abbiamo capito ancora perché”. Geppi Cucciari, dal palco dell’Ariston, ricorda come manchi ancora la verità sull’omicidio del giovane ricercatore. “Stasera io mi schiero dalla parte della donna: je suis patata bollente”. Geppi Cucciari conclude la sua performance all’Ariston schierandosi contro il titolo sessista di Libero sulla sindaca di Roma Virginia Raggi. “Giudicare una donna per quello che molti maschi vorrebbero in dono è sbagliato”, ha detto l’attrice, che nel 2012 diede una scossa al festival con il suo appello per Rossella Urru, la volontaria italiana rapita in Algeria. Interviene Carlo Conti: “Scusate per quegli uomini cretini che fanno tante bischerate”.

Grande successo e balli in platea per Alvaro Soler , super ospite che, insieme all’orchestra ha proposto un medley dei suoi successi, “El Mismo Sol”, “Animal” , ovviamente “Sofia”.

Un omaggio ai militari italiani impegnati per la sicurezza e la pace all’estero e in Italia: è il senso dell’intervento del ministro della Difesa Roberta Pinotti al Teatro Ariston durante la serata finale del Festival di Sanremo. “Sono più di 7000 in missione in 20 Paesi del mondo e altrettanti in Italia. Sono professionisti ma l’umanità è fondamentale per riportare la pace. Il loro lavoro consente anche la sicurezza di manifestazioni come questa”.

”Carlo Conti dà l’idea di qualcosa di troppo affumicato, però la versione invernale fa pensare al cavolo nero e alla ribollita. Maria De Filippi fa pensare agli spaghetti al pomodoro perché è il piatto più amato dagli italiani”. Sono le battute di chef Carlo Cracco, ospite al festival.

Sul palco dell’Ariston è tempo dei saluti finali. Carlo Conti fa ‘I migliori anni’ ed elenca gli ‘io che’. “Io che Maria e Carlo, Carlo e Maria, io che non posso più fare due passi perché tutti mi chiedono il portachiavi; io che ho capito a cosa servono le caramelle, io che non sono riuscito a convincere Maria a cantare trottolino amoroso e neanche a convincere la scala, ma l’ho convinta a condurre il festival ed è il regalo più grande. E’ come quando a un incrocio si incontra un’amica e si fa un pezzo di strada insieme ed è sempre la parte migliore del viaggio. Io che sono figlio unico, finalmente ho trovato una sorella”. Risponde Maria: “Grazie, anche per me sei un fratello, ti voglio bene. E voglio ringraziare la Rai: ho scoperto che in un’azienda di Stato lavorano tanti professionisti e con tanta vera professionalità”.

Foto Di Ettore Ferrari – Claudio Onorati/ansa

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