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Castellammare di Stabia

EDITORIALE – Foggia vs Juve Stabia la parola d’ordine è stata: contraddizione

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l match che la Juve Stabia ha giocato ieri allo Zaccheria di Foggia è la sintesi perfetta del momento non certo facile che stanno vivendo gli uomini di Fontana. La gara è stata contraddittoria così come di contraddizioni è fatta la stagione delle Vespe. Sì, contraddittoria e spieghiamo il perché.

Alla vigilia della gara contro il Foggia anche i tifosi più ottimisti guardavano alla gara con obiettività e con la consapevolezza che gli uomini di Stroppa fossero nettamente più in forma ed in palla rispetto alla squadra di Fontana. Il punteggio e l’andamento del match hanno dato invece risposte differenti, con i gialloblù sconfitti con il minimo scarto e sulla base di un rigore non del tutto cristallino. Poche sono inoltre state le palle gol effettivamente pericolose del Foggia.
Se il risultato non è stato “tragico” come molti pensavano, la prestazione delle Vespe è stata invece grigia. Nessuno spunto, nessun cambio di ritmo, nessuna idea da parte della Juve Stabia, apparsa come una squadra monocorde per tutti i 90 minuti. Una squadra che ha giocato con così poca fame che avrebbe potuto subire un passivo nettamente maggiore.

Le contraddizioni non finiscono certo qui ma hanno ad oggetto anche singole scelte di Fontana. Ripa e Marotta, ad esempio, ne sono l’emblea; Spider, nonostante sia il miglior marcatore delle Vespe e venisse dalla rete contro la Reggina, è stato relegato in panca per tutti i 90 minuti. Nemmeno l’assalto finale delle Vespe ha potuto contare sul bomber. Stesse considerazioni per Marotta: l’unico che nelle ultime due gare ha acceso la luce, con un assist e due reti all’attivo, è subentrato solo nella ripresa, dimostrando con la sua vivacità come sarebbe stato più giusto vederlo in campo dall’inizio.
Ancora, la contraddizione sta nel non aver visto in campo dall’inizio Liviero, calciatore in grado di fare la differenza nel suo ruolo; al suo posto Fontana ha preferito schierare un calciatore fuori ruolo, Lisi, disastroso ma non certo per colpa sua.

Contraddittorio è vedere steccare gli uomini che dovrebbero far fare il salto di qualità e dare tranquillità alla squadra. Il riferimento è a Morero e Santacroce, tra i più deludenti a Foggia. Delusione decisamente costante ormai quella che circonda le prestazioni del difensore argentino.

Le contraddizioni gialloblù sono forse le cause del tracollo degli ultimi mesi e non fanno altro che aumentare i rimpianti. Se solo si fosse mantenuta una normale continuità, non necessariamente da squadra schiacciasassi ma nemmeno da media retrocessione, ora il treno promozione sarebbe ancora a portata di mano. A questo punto conta guardarsi le spalle e mettere il massimo impegno nel nuovo campionato delle Vespe, quello per la conquista del terzo posto.

Raffaele Izzo


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