Le sue parole
Aurelio De Laurentiis ha dichiarato a Il Mattino: “La mia non e’ stata una rifondazione, ma la creazione di un qualcosa di nuovo. Se consideriamo che in tredici anni il club ha dovuto militare due anni in serie C, un anno in serie B, e da otto anni e’ l’unica squadra in Italia che consecutivamente, rispettando il fair play finanziario, gioca in Europa, credo che sia stato intrapreso un percorso di successo. Abbiamo dimostrato che in una citta’ come Napoli, volendo si puo’ lavorare con successo. Mutuando tutto questo all’Italia, si puo’ dire c’e’ ancora la speranza di fare delle nuove attivita’ con grande successo, senza dover pensare di emigrare”.
Il presidente ha in mente la strategia per lo stadio di proprieta’ e la guida tecnica a lunga durata: “Sto aspettando che si dia corso, sperando che non ci vogliano tempi lunghi, alla bonifica di Bagnoli per poter fare li’ la casa del Napoli con dodici campi di calcio, un albergo e all’interno lo stadio nuovo, il tutto delimitato da un bel muraglione alto dodici metri. Se lo stadio sara’ da 50mila, 40mila o 30mila posti lo vedremo a seconda di quando potra’ essere pronto e di come la virtualizzazione non avra’ minato la frequentabilita’ dello stadio”.
Su Sarri: “Per lui mi piacerebbe un decennale. Sarri lo vedrei bene all’interno di un progetto di crescita del club. Ha un contratto di quattro anni, in cui per levargli qualunque tipo di tentazione ho messo, non dal prossimo anno, ma dall’anno successivo ancora, una clausola rescissoria di 8 milioni di euro. Se la Roma volesse prenderlo e volesse pagare 8 milioni, la palla passerebbe al signor Sarri, che dovrebbe dire: “No, ho professato amore al Napoli. Sono nato a Napoli, mi sento napoletano e non sento l’odore denaro”. Per me Sarri dovrebbe rimanere”.
Eppure ad inizio ci fu contestazione: “In citta’ c’erano i manifesti contro di me, tanto che Sarri mi disse “Lei si deve abituare, io le prime sei-sette partite le perdo”. Io risposi: “Senti, tu devi abituarti alla citta’ di Napoli, dopo tre partite diventa un problema, quindi bisogna che ti organizzi per far giocare la squadra in modo spettacolare e vincente”. E dalla quarta fu cosi’. Adesso siamo passati all’esaltazione di Sarri: “Non si tocca, è il nostro eroe””.
Sui tifosi: “Secondo il rapporto Nielsen nel mondo i simpatizzanti del Napoli sono 120 milioni e i tifosi veri so- no 35 milioni, di cui 17 milioni negli Stati Uniti. Quando ci sono le contestazioni o le posizioni scomode, da chi vengono?”. Infine, sul mercato: “Abbiamo problema di vendere, non di comprare. Poi se capitera’ qualche eventuale scoperta…”.
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