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Cutrufo: “Nessun piagnisteo e nessuna minaccia”

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I

l presidente del Siracusa Calcio, Gaetano Cutrufo risponde con una nota sul sito facebook della società sui vari commenti che si sono susseguiti in questi giorni su quanto dichiarato riguardo ai punti di penalizzazione:

 

• Nuova nota del presidente Gaetano Cutrufo

“Nessun piagnisteo e nessuna minaccia. Chi pensa questo evidentemente non mi conosce. Ma solo il desiderio di condividere, come ho fatto in passato, il sentimento del momento. Allora per evitare ulteriori equivoci e soprattutto per avere una interpretazione autentica del mio pensiero, desidero ribadire alcuni concetti.

Non ho mai pensato, e non ho mai detto, che il pubblico di una squadra debba farsi carico dei costi di gestione. Ho sempre pensato, e sempre detto, che il pubblico che dimostra di apprezzare gli sforzi di una società e di una squadra (semplicemente assistendo alle partite) contribuisce economicamente (in maniera ovviamente non decisiva) ma soprattutto dà entusiasmo a tutto l’ambiente (e questo davvero può essere decisivo). Ma siccome si è tentato di smentirmi anche sui numeri, arrivando a dire che ci sono società di Serie B che hanno meno spettatori del Siracusa (io però non le ho trovate), vorrei sommessamente spiegare che le società di Serie B e ancora più quelle di Serie A, sono sostanzialmente autosufficienti con i soli diritti televisivi (oltre che sponsorizzazioni importanti). Vorrei dire che quello è un mondo completamente diverso dove ci sono certamente presidenti appassionati ma nella gran parte ci sono ottimi manager che hanno il compito di gestire al meglio enormi risorse che sono annualmente garantite. Quindi evitiamo, direi, paragoni che non stanno né in cielo né in terra.

Si è detto che è tutto legato alla recente campagna elettorale per le Regionali. Se avessi pensato di essere eletto con i voti dei tifosi sarei stato un cretino, e credo che la mia storia dimostri che cretino non sono. Ma si è detto anche che tutto è legato alla prossima campagna elettorale amministrativa. Qui non riesco a ribattere perché, francamente, non ho capito il collegamento. Quello che sfugge, ma fortunatamente a chi non frequenta lo stadio e probabilmente non sa neanche che posizione occupa in classifica il Siracusa (perché in questi giorni ho ricevuto attestazioni di solidarietà e sostegno da chi il mondo del calcio lo conosce) è che gestire una società professionistica non è impresa facile e soprattutto non è possibile farlo da soli. Allora quando dico che “il Siracusa non interessa” non mi riferisco ai tifosi che non frequentano lo stadio (e su questo spero di aver definitivamente chiarito il concetto), ma a tutti quanti possono contribuire in termini di investimenti e sponsorizzazioni.

I bilanci del Siracusa, che è una società a responsabilità limitata, sono pubblici. Chiunque abbia la capacità di usare internet (magari non solo per cercare di sanare tutte le proprie frustrazioni) può tranquillamente scaricarlo per verificare di persona quali siano gli introiti del Siracusa e scoprire, magari, che la quasi totalità delle voci in entrata, per molte centinaia di migliaia di euro, è riconducibile al mio gruppo e alla mia famiglia. E in questi anni la mia società ha sempre rispettato gli impegni, anche a dicembre, seppure c’è ancora una questione legata ai contributi che stiamo cercando di chiarire. Ha rispettato gli impegni con i calciatori, con i fornitori, con i dipendenti facendo enormi sforzi personali.

Questo è il Siracusa, un piccola società professionistica gestita in proprio da un presidente e da una sola famiglia. Nessuno ci obbliga a farlo? Giusto, è quello che penso anche io. Ultimamente sempre più spesso. Ripeto non è una minaccia. Come non è una minaccia, ma un diritto garantito ad ogni cittadino, valutare tutti i commenti che in questi giorni sono stati pubblicati e che ritengo diffamatori”.


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