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Coronavirus. Le OO.SS. troppo utilizzo di spazi nel Policlinico di Messina

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Le OO.SS. esprimono preoccupazione per troppo utilizzo di spazi nel Policlinico di Messina destinati all’emergenza Covid-19.

span style="font-size: 14pt;">Le Organizzazioni Sindacali FiltGgil, CilsUniverità, UilRuaSnalsConfsal, FguDipUniversità, NursindFlpUniversità, Usb hanno congiuntamente scritto una nota al Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Messina e al Magnifico Rettore Università di Messina “esprimendo in via preliminare forte preoccupazione per l’utilizzo di spazi sempre maggiori all’interno del Policlinico di Messina destinati all’emergenza coronavirus

.

“Infatti – continuano le Organizzazioni Sindacali – se da un lato l’espandersi in Sicilia, e più in particolare a Messina, dell’infezione impone di predisporre dei posti letto di degenza e di terapia intensiva, dall’altro tale sforzo, a parere delle scriventi OO.SS., dovrebbe essere equamente distribuito tra le strutture sanitarie della Regione e della Provincia. Infatti, se è vero che il virus “corre”, è anche vero che le altre patologie non si fermano: in tale contesto ad esempio preoccupa fortemente il dato evidenziato da uno studio della Società Italiana di Cardiologia (Sic) che in un campione di 50 Unità di terapia intensiva cardiologica, dal 12 al 19 marzo, ha registrato 349 ricoveri rispetto ai 693 della stessa settimana del 2019, da cui si evince che i pazienti hanno paura del contagio e non vanno in ospedale, ma l’infarto non è meno grave del Covid 19 e non bisogna assolutamente abbassare la guardia, perché il ritardo nella diagnosi e nel trattamento dell’infarto aumentano la mortalità. Con questo si vuole sottolineare come il Policlinico di Messina, punto di riferimento per diverse patologie gravi dall’infarto all’ictus, non può ri nunciare alla sua natura di HUB, oltre che di ricerca.

A fronte dell’avanzare del contagio sarà necessario e urgente:

  • formare adeguatamente il personale e non mandarlo semplicemente al “fronte”, fornendo a tutti gli operatori dei DPI adeguati in ossequio alla normativa vigente a seconda del grado di esposizione;
  • assumere ulteriori unità, giacchè non si può pensare di lasciare per tutta la durata dell’emergenza le medesime unità di medici, infermieri, OSS ed ausiliari ;
  • garantire un ricambio del personale, essendo l’attività prestata nelle strutture Covid 19 particolarmente usurante e esposta a rischio;
  • far rispettare gli orari di turno previsti dal CCIA attualmente vigente, non essendo possibile una modifica unilaterale, nemmeno nell’emergenza”.

“A tal fine – proseguono le OO.SS. – si ricorda che il CCNL Comparto Istruzione e Ricerca 2016/2018 prevede che:

– sono oggetto di contrattazione integrativa (art. 42, comma 3): le linee di indirizzo e criteri per la garanzia e il miglioramento dell’ambiente di lavoro, per gli interventi rivolti alla prevenzione e alla sicurezza sui luoghi di lavoro;

– sono oggetto di confronto (art. 42, comma 6): l’articolazione delle tipologie dell’orario di lavoro; i criteri generali di priorità per la mobilità d’ufficio tra diverse sedi di lavoro dell’amministrazione; le linee generali dei piani per la formazione del personale.

E’ appena il caso di osservare che le norme sopra richiamate si applicano anche nei periodi di

emergenza.

Le scriventi OO.SS. richiamano poi l’attenzione sulle seguenti problematiche:

–              tutto il personale sanitario, ad iniziare da quello maggiormente esposto, dovrebbe essere sottoposto a titolo preventivo a tampone, come peraltro disposto all’art. 3 dall’ordinanza n°7 del 20.03.2020 del Presidente della Regione Sicilia, e se negativo periodicamente dovrà essere eseguito il tampone per evitare un contagio successivo o per escludere un precedente falso negativo (Raccomandazione di esperti nel Settore di Malattie Infettive);

–              mantenimento all’interno della struttura Policlinico di tutte le specializzazioni, non essendo pensabile alcun spostamento in altre strutture ospedaliere, pena quello di scoprire settori importanti dal punto di vista assistenziale;

–              il personale che presta servizio presso il triage infettivologico e presso il Padiglione H, o comunque esposto nelle Strutture “COVID-19”, dovrebbe essere dotato anche di divise monouso;

–              in attesa del tampone il personale ritenuto a rischio di esposizione dovrebbe essere ospitato in appositi alloggi individuati dall’Amministrazione;

–              il personale in servizio presso le Strutture COVID-19 dovrebbe avere la possibilità di essere ospitato presso alloggi individuati dall’Amministrazione, come ad esempio: Alberghi, B&B, ecc…, al fine di evitare il rientro nella propria abitazione;

–              occorre una migliore organizzazione e una adeguata fornitura di DPI al personale presente al Covid Hospital, dove si segnalano: carenze strutturali, di farmaci e presidi sanitari;

–              prevedere nelle Strutture “Covid-19” personale OSS ed ausiliario, ove necessario, in turno H24;

–              favorire i riposi compensativi al personale impegnato al Covid Hospital;

–              chiarire meglio il percorso pediatrico per i bambini con sospetto o risultati positivi al COVID-19, in quanto in atto è presente un unico posto isolato al triage infettivologico, il secondo non risulta essere isolato, non dispone nè di percorso dedicato e nè di bagno annesso, precludendo la stabilizzazione di altri pazienti che accedono per patologia non infettiva;

–              previsione in TIN di un percorso differenziato per i casi positivi e di una stanza di isolamento (attualmente quella individuata a parere degli scriventi è inadeguata);

–              previsione in Ostetricia di un percorso differenziato per i casi positivi;

–              annullare le procedure per il recupero crediti relative all’ex art. 9 del festivo infrasettimanale e prevedere una forma di incentivazione dai fondi aggiuntivi regionali per tutto il personale sanitario (compresi i coordinatori) che ha prestato servizio in maniera continuativa in questo momento di emergenza;

–              chiedere pressantemente ai vertici regionali un repentino cambio degli orari di A/R delle navi che permetta ai dipendenti che vengono dalla Calabria di venire in sevizio senza avere ulteriori disagi;

–              Riconoscimento delle dodici giornate complessive di permesso retribuito tra marzo e aprile 2020 per i soggetti beneficiari delle disposizioni di cui all ’art. 33, comma 3, L. 104/92 (DL 18/2020, art.24)”.

“Un particolare ringraziamento – concludono le Organizzazioni Sindacali – va da parte delle scriventi OO.SS. al personale tutto e in particolare a quello sanitario che presta la propria attività al Covid Hospital, in presenza di una emergenza così grave e alla difficoltà a reperire i DPI, dimostrando una notevole professionalità senza precedenti. Le scriventi OO.SS. restano in attesa di un urgente riscontro alla presente nota.

P. Le OO.SS.

FLC CGIL              CISL UNIVERSITÀ’            UIL RUA               SNALS-CONFSAL

(F. Di Renzo)      (M. Fallico)          (A. Alessandrino)            (A. Grio – M. Recupero)

NURSIND FLP Università. USB (M. Latella) (R. Nicita) (R. Lisitano) “.

Adduso Sebastiano

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