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Cogito ergo sum: Vero! Ma la storia ci dice chi siamo e da dove veniamo

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Troppo spesso ci limitiamo al semplice: Cogito ergo sum.

V

ero! Ma altrettanto spesso dimentichiamo che, proprio perché Cogito ergo sum  sarebbe opportuno dar mostra di realmente “Cogitare”.

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Se lo si facesse veramente, si capirebbe anche che è la storia a dirci chi siamo e da dove veniamo.

A ben studiarla, magari anche dove andare.

Purtroppo il “Cogito” resta congelato e mai si è fatto tesoro di quanto essa testimonia per cui, eccoci sempre pronti a ripetere gli stessi errori.

E non solo a ripetere gli errori ma, ancor prima, a credere alle fanfalucche del primo Masaniello che capita e a GRIDARE.

Gridare e basta!

Una riprova la si è avuta anche dall’esito delle elezioni del 4 marzo prima e poi dai commenti ricevuti ad alcuni miei editoriali.

Commenti che mi hanno indotto a tornare sull’argomento per approfondirlo sperando che serva, se non altro, a far di storia.

Eccoci allora all’argomento odierno che parte, come su segnalato, da alcuni commenti che portano a riprendere vecchi scritti e argomenti:

Il Sig. Giuseppe (giubra63), in risposta ad altro nostro lettore, Rodolfo Fittipaldi, che aveva commentato il mio Editoriale di ieri:

Unità d’Italia: 17 Marzo 1861 – 17 marzo 2018. Fu ed è vera unità? NI!

scrivendo: Il 17 marzo 1861 data della spoliazione del Sud. Il Sud diviene colonia interna di uno Stato matrigna

a sua volta risponde commentando:

stupidaggini, solo la Corte era ricca. Il meridionalismo che attualmente impera serve a politici che vogliono far carriera.

I meridionali dovrebbero chiedere i danni ai Gava, ai Crocetta, ai D Mita, ecc”

Visto che l’argomento sembra essere interessato e visto anche che, a mio avviso, sussiste qualche lacuna nei ricordi storici, ne scrivo in:

Cogito ergo sum: Vero! Ma la storia ci dice chi siamo e da dove veniamo

Conoscere le origini e la storia è sempre cosa utile anche a comprendere che, agire e giudicare di “pancia” non è mai buona cosa.

Meglio quindi azionare tutto il corpo, mente compresa, e fare (per quanto possibile) analisi in base a dati, cifre, atti concreti e non altro.

Soprattutto non far proprie le fanfaluccate dei politici 3.0 attuali che, per loro stesso vanto (vanto poi, bah), politici non sono, ne “partito” hanno.

Questi sono solo dilettanti (Masaniello) allo sbaraglio che puntano a notorietà e stipendi mica da sputarci sopra.

Soprattutto, se riescono a non cadere prima dei due anni (e normalmente ci riescono a dispetto di tutto), a pensioni d’oro.

Traslando e (amaramente) sorridendo, in spirito partenopeo quale sono, credo di poter dire: pensioni onorevoli.

Pensioni onorevoli quindi. Mica i mille euro, se va bene, di chi si è fatto un … sgobbando per una vita intera, ed è già tra i fortunati:

altri nemmeno se lo son potuto fare. Senza lavoro (di quello dignitoso e alla luce del sole) e senza certezze.

Ciò premesso, ecco il promemoria (rigorosamente storico) di quello che era il territorio definito, dopo il 1860, Meridione!

Inizio con l’annotare che il punto dell’analizzato è e resta che:

senza Garibaldi e la razzia dei sabaudi, non ci sarebbe meridionalismo perché quello che DOPO si identificò come Meridione, Meridione non sarebbe.

E lo affermo perché, di certo, sarebbe cosa ben strana se, in condizioni diverse, si avesse lo stesso risultato.

Men che meno lo stesso processo di crescita o decrescita.

Altrettanto vero è che questo non è possibile saperlo ora, visto che controprova non c’è, ne è possibile avere.

Ma il dato di fatto resta, come resta anche il fatto che:
  1. ricca si la Corte (e per questo i sabaudi vennero a depredare le ricchezze pecuniare di Stato saccheggiando il Banco di Napoli di allora)
  2. ma ricco anche il territorio con tutte le sue aziende ed attività, anch’esse distrutte, depredate e traslate sempre dai padroni di Garibaldi
tanto per riportare memoria ed informazione all’epoca.
Ed eccoci ora ai FATTI e quindi a ricordare che:

Con il Borbone la città di Napoli (e quindi il Regno delle due Sicilie) si fregiò di tantissimi primati.
Primati che facevano invidia alle grandi capitali Europee (e ingolosirono il sabaudo).

Ancora oggi si parla delle conquiste Napoletane in vari ambiti da quello civile a quello militare, i trasporti, la giurisprudenza e tant’altro.

Sempre tanto per ricordo, riporto (e anche questa è storia, non chiacchiere) tutti i primati di Napoli dal 1735 al 1860:

Il secolo d’oro di Napoli (che finì con Garibaldi, i sabaudi e la cosiddetta Unità d’Italia).

Vediamo il tutto iniziando con dei Primati Culturali, Sociali, Economici ed industriali.
Primati che sono alla base di ogni Società progredita e solida:

1735. Prima Cattedra di Astronomia in Italia
1737. Primo Teatro al mondo (S.Carlo di Napoli)
1754. Prima Cattedra di Economia al mondo
1763. Primo Cimitero Italiano per poveri (Cimitero delle 366 fosse)
1781. Primo Codice Marittimo del mondo
1782. Primo intervento in Italia di Profilassi Antitubercolare
1783. Primo Cimitero in Europa per tutte le classi sociali (Palermo)
1792. Primo Atlante Marittimo nel mondo (Atlante Due Sicilie)
1801. Primo Museo Mineralogico del mondo
1807. Primo Orto Botanico in Italia a Napoli
1813. Primo Ospedale Psichiatrico in Italia (Reale Morotrofio di Aversa)
1818. Prima nave a vapore nel mediterraneo “Ferdinando I”
1819. Primo Osservatorio Astronomico in Italia a Capodimonte
1832. Primo Ponte sospeso, in ferro, in Europa sul fiume Garigliano
1833. Prima Nave da crociera in Europa “Francesco I”
1835. Primo istituto Italiano per sordomuti
1836. Prima Compagnia di Navigazione a vapore nel mediterraneo
1839. Prima Ferrovia Italiana, tratto Napoli-Portici
1840. Prima fabbrica metalmeccanica d’ Italia per numero di operai
1841. Primo Centro Sismologico in Italia (Ercolano); Primo sistema a fari lenticolari a luce costante in Italia
1843. Prima Nave da guerra a vapore d’ Italia “Ercole”

1845:
– Primo Osservatorio meteorologico d’Italia
– Prima Locomotiva a vapore costruita in Italia a Pietrarsa
1852. Primo Bacino di Carenaggio in muratura in Italia (Napoli; Primo Telegrafo Elettrico in Italia
1856:
Expò di Parigi, terzo paese al mondo per sviluppo industriale
Primo Premio Internazionale per la produzione di Pasta
Premio Internazionale per la lavorazione di coralli

1860 Prima:

– Flotta Mercantile e Militare d’Italia
– Nave ad elica in Italia “Monarca”
– città d’Italia per numero di Teatri (Napoli); per numero di Tipografie (Napoli); per di Pubblicazioni di Giornali (Napoli)

ed ancora, sempre nel 1860:

Primo Corpo dei Pompieri d’Italia
Prima città d’Italia per numero di Conservatori Musicali (Napoli)
Primo Stato Italiano per ricchezza di Lire-oro (443 milioni)
La più alta quotazione di rendita dei Titoli di Stato
La più bassa percentuale di mortalità infantile d’Italia
La più alta percentuale di medici per abitanti in Italia
Il minore carico Tributario Erariale in Europa

Poi arrivò Garibaldi ed il sabaudo, e tutto finì. Ma proseguiamo con altri attuali fantasmi meridionali.

INDUSTRIA

Nell’Esposizione Internazionale di Parigi del 1856 fu assegnato il Premio per il terzo Paese al mondo come sviluppo industriale (primo in Italia);
Primo ponte sospeso in ferro in Italia (sul Fiume Garigliano);
Prima ferrovia e prima stazione in Italia (tratto Napoli-Portici); Prima illuminazione a gas di città;
Primo telegrafo elettrico, in funzione dal 1852;
Prima rete di fari con sistema lenticolare;
La più grande industria metalmeccanica in Italia, quella di Pietrarsa;
L’arsenale di Napoli aveva il primo bacino di carenaggio in muratura in Italia;
Prima nave a vapore del Mediterraneo (il battello “Ferdinando I”); Prima Nave da guerra a vapore d’Italia (pirofregata “Ercole”), varata a Castellammare;
Primo Piroscafo nel Mediterraneo per l’America (il “Sicilia”, 26 giorni impiegati);
Prima nave ad elica (“Monarca”) in Italia varata a Castellammare di Stabia; Prima Nave da crociera in Europa (“Francesco I”);
Primo telegrafo sottomarino dell’Europa continentale; Primo esperimento di Illuminazione Elettrica in Italia a Capodimonte;
Prima Locomotiva a Vapore costruita in Italia a Pietrarsa;

Primo Sismografo Elettromagnetico nel mondo costruito da Luigi Palmieri.

E che dire poi della tanto bistrattata ECONOMIA:

Bonifica della Terra di Lavoro;
Rendita dello Stato quotata alla Borsa di Parigi al 12%;
Minor tasso di sconto (5%);
Primi assegni bancari della storia economica (polizzini sulle Fedi di Credito);
Prima Cattedra universitaria di Economia (Napoli, Antonio Genovesi, 1754); Prima Borsa Merci e seconda Borsa Valori dell’Europa continentale;
Maggior numero di società per azioni in Italia;

Miglior finanza pubblica in Italia;

così al 1860 (in milioni di lire-oro):

– Regno delle Due Sicilie: 443, 2
– Lombardia: 8,1
– Veneto: 12,7
– Ducato di Modena: 0,4
– Parma e Piacenza: 1,2
– Stato Pontificio: 90,6
– Regno di Sardegna: 27
– Granducato di Toscana: 84,2

ed ancora.
Prima:

– flotta mercantile in Italia (terza nel mondo);
– compagnia di navigazione del Mediterraneo;
– flotta italiana giunta in America e nel Pacifico;
– istituzione del sistema pensionistico in Italia (con ritenute del 2% sugli stipendi);

Minor numero di tasse fra tutti gli Stati italiani;
La più grande Industria Navale d’Italia per numero di operai (Castellammare di Stabia, 2000 operai);
Più alta quotazione di rendita dei titoli di Stato (120 alla Borsa di Parigi);
Rendita dello Stato quotata alla Borsa di Parigi al 12%;
Minor tasso di sconto (5%);
Prima città d’Italia per numero di Tipografie (113 solo a Napoli);
Primo Stato Italiano in Europa, per produzione di Guanti (700.000 dozzine di paia ogni anno); Primo Premio Internazionale per la Produzione di Pasta (Mostra Industriale di Parigi);
Inoltre: Primo Premio Internazionale per la Lavorazione di Coralli (Mostra Industriale di Parigi).

Ed ancora, altri distinguo di civiltà e cultura.

GIURISPRUDENZA – ORGANIZZAZIONE MILITARE:

Promulgazione del primo Codice Marittimo italiano;
Primo codice militare;
Istituzione della motivazione delle sentenze (Gaetano Filangieri, 1774); Istituzione dei Collegi Militari (Nunziatella);
Corpo dei Pompieri;
Prima applicazione dei principi della Scuola Positiva Penale per il recupero dei malviventi.

SOCIETÀ, SCIENZA E CULTURA:

Prima assegnazione di “Case Popolari” in Italia (San Leucio presso Caserta)
Primo Cimitero italiano per poveri (il “Cimitero delle 366 fosse”, nei pressi di Poggioreale); Primo Piano Regolatore in Italia, per la Città di Napoli;
Cattedra di Psichiatria; Cattedra di Ostetricia e osservazioni chirurgiche;
Gabinetto di Fisica del Re;
Osservatorio sismologico presso il Vesuvio (primo nel mondo), con annessa stazione metereologica;
La più alta percentuale di medici per abitante in Italia;
Il più basso tasso di mortalità infantile in Italia;
Prime agenzie turistiche italiane;
Scavi archeologici di Pompei ed Ercolano;
Officina dei Papiri di Ercolano;
Primo Osservatorio Astronomico in Italia a Capodimonte;
Prima cattedra di Astronomia;
Accademia di Architettura, una delle prime e più prestigiose in Europa;
Primo intervento in Italia di Profilassi Anti-tubercolare; Primo istituzione di assistenza sanitaria gratuita (San Leucio);

Ed ancora.

Primo:
– Atlante Marittimo nel mondo (G. Antonio Rizzi Zannoni, “Atlante Marittimo delle Due Sicilie”);
– Museo Mineralogico del mondo; Primo “Orto Botanico” in Italia a Napoli;
– Periodico Psichiatrico italiano pubblicato presso il Reale Morotrofio di Aversa da Biagio Miraglio;
– tra gli Stati Italiani per numero di Orfanatrofi, Ospizi, Collegi, Conservatori e strutture di Assistenza;
. istituto italiano per sordomuti;

Inoltre.

Prima:
– Scuola di Ballo in Italia, annessa al San Carlo;
– Città d’Italia per numero di Teatri (Napoli); per numero di Conservatori Musicali (Napoli);

Prima anche per numero di pubblicazioni di Giornali e Riviste (Napoli);

inoltre:

Scuola pittorica di Posillipo (da cui uscì, fra gli altri, G. Gigante);
Le celeberrime fabbriche di ceramica e porcellana, fra cui quella di Capodimonte;
Teatro S. Carlo (il primo nel mondo), ricostruito dopo l’incendio del 1816 in soli 270 giorni;
Scuola musicale napoletana (Paisiello, Cimarosa, Scarlatti);
Successo mondiale (e tutt’oggi valido) della canzone napoletana;
I grandi palazzi reali.

E questa è TUTTA storia documentata, non chiacchiere.

Come si può ben vedere, anche se la Corte era ricca l’attuale meridione non è che fosse in brache di tela. Anzi! Era invidiato in tutta Europa ed oltre.

Ed oggi? Oggi come stiamo? Come ci siamo ritrovati dopo il passaggio del Garibaldi unno dei sabaudi?

Come è noto: con le pezze ed anche senza più ne aziende, ne altri “primati”.

Manca, ripeto, la controprova del come saremmo senza la depredazione sabauda ma i dati ed i fatti restano per cui credo di poter affermare che:

se un’azione ha peggiorato la situazione, controprova o meno che ci sia, è un’azione da condannare. E quella dei sabaudi lo è.

Ne deriva quindi che anche questa cosiddetta unità che tale non è, proprio una gran cosa non la si possa definire.

Per il Sud appare ancora essere stata (ed essere) come il berbero che conquista una casa, vi si insedia e poi automagnifica la sua bontà.

Bontà che deriverebbe dal consentire ai servi (ex padroni) di restare ancora in quella che fu la loro casa e di dar loro da mangiare in cambio di servitù.

Ma mangiare cosa? Magari rimasugli e frattaglie (come ai cani e alle bestie)? Certo, pur sempre “mangiare” è (dicono) ma: e la dignità?

E qui mi fermo con questo ripasso storico cordialmente salutando e ringraziando per averci visitati, e letto quanto scritto partecipando con commenti sempre graditi.

Stanislao Barretta

vivicentro.it/EDITORIALICULTURA

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