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Campania, Coldiretti:”Vietare i distributori di merendine nelle scuole della regione”

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Proposta pres. Coldiretti:”Gli enti vietino i distributori di merendine nelle scuole, rieducare gli studenti al cibo sano e alla dieta mediterranea”

Il 28% dei bimbi campani tra gli 8 e i 9 anni è in sovrappeso, il 13,7 è obeso e il 5,5% ha un’obesità severa per un totale complessivo del 47,8% (secondo i dati di Okkio alla Salute). L’educazione al cibo non può esimersi dal passare dalle scuole. È questo il messaggio che Coldiretti Campania ha lanciato oggi durante l’evento “Campania Felix a tavola” presso l’Istituto Alberghiero di Striano-Terzigno, con una proposta indirizzata agli enti locali competenti: vietare i distributori di merendine nelle scuole di ogni ordine e grado della regione. L’invito, riferisce Irpinia24, è stato avanzato durante il convegno conclusivo da Vito Busillo, presidente di Coldiretti Salerno, d’intesa con il presidente regionale Gennarino Masiello. “Non ci possiamo riempire la bocca di tutela del territorio – afferma Busillo – se poi abbandoniamo al caso l’educazione alimentare dei nostri ragazzi durante la loro permanenza a scuola. Faccio appello anzitutto all’Ufficio Scolastico Regionale affinché stimoli i dirigenti degli istituti ad avviare una vera e propria battaglia culturale. I locali delle scuole non sono spazi neutri, ma luoghi di formazione per i cittadini di domani. Il paradosso è che tra i banchi magari gli studenti ascoltano lezioni sulla dieta mediterranea, sul cibo sano, sull’effetto dei consumi sull’ambiente, sull’importanza dell’agricoltura. E poi si ritrovano da soli di fronte a queste macchinette che distribuiscono cibo e bevande di scarsa qualità, slegati da ogni rapporto con il territorio e con il patrimonio agroalimentare. Il cibo è cultura e ha effetti enormi sull’economia e sulla salute”.

N

egli istituti scolastici – spiega Coldiretti Campania – a decidere sulla collocazione dei distributori di merendine sono gli enti proprietari degli edifici, in larga parte quindi Comuni e Province. Le soluzioni possibili, a norma di legge, al momento sono solo due: l’istallazione delle macchinette oppure l’appalto per i punti ristoro.
A sorvegliare su tutto sono poi i dirigenti scolastici, che tuttavia possono dare il loro punto di vista agli enti competenti ed individuare una soluzione condivisa. Scegliendo la seconda opzione si ha la possibilità, attraverso l’appalto, di introdurre un regolamento di attuazione con il quale vincolare la ditta vincitrice a mettere in vendita, ad esempio, prodotti tracciabili o a chilometro zero, così come spremute di frutta fresca al posto di bevande gasate e piene di zucchero. In Italia la maglia nera per l’obesità infantile – conclude la federazione regionale di Coldiretti – è detenuta dalla Campania, dove un bambino su due ha problemi con la bilancia.

Per lanciare un messaggio agli studenti dell’Alberghiero, futuri chef e ambasciatori del made in Italy, l’iniziativa si è aperta con una masterclass affidata a quattro testimonianze: Paolo Ruggiero, presidente di Danicoop (Salerno), sul pomodoro San Marzano DOP; Pasquale Imperato (Napoli), titolare dell’azienda agricola Sapori Vesuviani, sul pomodoro del Piennolo DOP; Gabriella De Matteis (Avellino), produttrice di Pasta Armando fatta con 100% di grano italiano; Ida Corrado, delegata di Coldiretti Giovani Impresa Salerno, sulle sfide della nuova agricoltura.

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