La Direzione Investigativa Antimafia ha dato esecuzione ad un decreto di confisca emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Caltanissetta nei confronti di Ettore Forno, 53enne di Enna, imprenditore pluripregiudicato gravato da precedenti penali che nel loro complesso ne caratterizzano una “elevata pericolosità sociale“.
L’odierna confisca, che fa seguito ad un provvedimento di sequestro eseguito nel 2019 su proposta del Direttore della DIA, scaturisce dalle risultanze di un’attività di indagine avviata dalla stessa DIA nel 2010 da cui è emersa la sproporzione tra l’elevato tenore di vita ed il consistente patrimonio immobiliare posseduto dall’imprenditore rispetto agli esigui redditi fiscalmente dichiarati.
L
E INDAGINI
Nel 2019 sono state ben dodici le società sequestrate al Forno dalla Dia, la Direzione Investigativa Antimafia di Caltanissetta. Un patrimonio immobiliare all’epoca da 7 milioni di euro tolto alla disponibilità dell’uomo che aveva già pesanti precedenti penali e per questo considerato dagli inquirenti di elevata pericolosità sociale: dalla truffa all’evasione fiscale all’usura.
L’indagine della Dia e dei Carabinieri di Enna era partita nel 2010, osservando le ingenti movimentazioni finanziarie portate avanti dall’imprenditore, di provenienza illecita, ma coperte dal direttore di una banca di Leonforte. Anche contro quest’ultimo sono state quindi accertate responsabilità penali.
IL PRECEDENTE SEQUESTRO
Tra i beni allora sequestrati: ditte edili, nel settore del commercio di apparecchiature telefoniche, della gestione di sale giochi e della ristorazione. Tra queste, un ristorante all’interno del centro commerciale “outlet” di Agira e una lussuosa struttura agroturistica nel comune di Assoro, sempre nell’Ennese. Inoltre, sono stati sottratti alla gestione dell’uomo, anche 19 fabbricati e terreni, tra i quali una lussuosa villa con piscina a Nissoria e numerosi terreni nell’area commerciale di Catania.
Adesso le risultanze probatorie scaturite dalle attività di indagine sono state determinanti per accertare le condotte illecite poste in essere dal Forno con riferimento, segnatamente, al reato di usura facendo altresì emergere la fitta rete di complicità di cui godeva nell’ambito della criminalità ennese. Per tali fatti nel 2017 veniva condannato in primo grado alla pena di 3 anni e mesi 4 di reclusione.
L’ATTUALE SEQUESTRO
Il nuovo provvedimento di confisca, il cui valore complessivo è stimato in 5 milioni di euro, ha interessato l’intero capitale sociale e rilevanti quote di partecipazioni societarie di 11 società e una ditta individuale, tra cui un rinomato bar-ristorante situato all’interno del centro commerciale “outlet” di Agira (EN) e imprese operanti nei settori dell’estrazione di inerti e della produzione di calcestruzzo, della costruzione di edifici residenziali, del commercio di apparecchiature telefoniche, della gestione di sale giochi e della ristorazione, 17 beni immobili tra i quali spiccano una lussuosa villa con piscina a Nissoria (EN) e diversi terreni di rilevante valore economico situati nell’area commerciale di Catania, nonché numerosi rapporti bancari e polizze assicurative.
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