Mamma si vanta sui social per non aver vaccinato la bambina, la denuncia corre sul web fino alla Regione Lombarda
Brescia – Una mamma sui social si vantava di aver aggirato il sistema e di non aver vaccinato la bambina tramite uno stratagemma:
“Ti è rimasto un foglio mandato dalla Asl con su le vaccinazioni che devi fare?? Ecco, io ho fatto così: l’ho preso, scannerizzato, cambiato data, fotocopiato e portato alla materna. Fine!”
L
a denuncia è partita dalla pagina Facebook ‘No alle pseudoscienze’, la paritaria Maria Bambina di Esine, nel Bresciano ha quindi deciso di sporgere denuncia.
Alberto Erculiani, presiede il consiglio d’amministrazione della scuola spiega che la donna ha temporeggiato nel fornire la gista documentazione richiesta:
“La vicenda risale allo scorso anno scolastico: c’erano 70 bambini iscritti e la figlia della signora era l’unica a non avere le certificazioni. La madre continuava a temporeggiare, sostenendo di aver fatto richiesta alla Asl per avere il documento. E d’altra parte la normativa non era chiara. Dopo che lo screenshot del dialogo tra le mamme no vax ha iniziato a circolare in rete abbiamo ricevuto moltissime segnalazioni da tutta Italia”.
Quando esplose il caso e la scuola fu travolta la scuola si riservò di decidere sui provvedimenti da fare:
“Ci siamo presi qualche giorno di tempo per decidere come procedere, chiudendo anche temporaneamente la pagina scolastica per non essere travolti dalle richieste di informazioni e dal dibattito tra pro e anti vax – continua Erculiani – Ora abbiamo sporto denuncia ai carabinieri perché ovviamente in questa vicenda noi siamo la parte lesa e vogliamo rimarcare con chiarezza la distanza delle nostre posizioni da quelle della signora. La nostra priorità è tutelare i bambini iscritti”.
Il Caso è arrivato anche alla Regione Lombarda, che ha mobilizzato la consigliera Viviana Beccalossi :
“Presenterò un’interrogazione urgente all’assessore al Welfare Giulio Gallera perché sia fatta la massima chiarezza. Sono certa che chi dovrà indagare sul caso saprà fare piena luce, ma è necessario capire se si tratta di episodi isolati, a tutela della salute di tutti i bambini, che non può essere preda di comportamenti irresponsabili”. Secondo Beccalossi, l’episodio dimostra “che affidarsi all’autocertificazione da parte dei genitori, peraltro senza controlli, sia davvero una follia, oltre che un vero pericolo per i bambini, specie per quelli con problemi immunitari”.
(repubblica)
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