Moni Ovadia e Marianella Bargilli (che abbiamo intervistato), per la prima volta hanno recitato insieme, riscuotendo un grande consenso nella prima di Assassinio in cattedrale. #Ovadia #Bargilli #assassinio #cattedrale #Ferro #2settembre
Assassinio in cattedrale: Notevole successo della prima con Ovadia-Bargilli VIDEO
La suggestiva corte del palazzo Ardizzone Gioeni di Catania, è stata l’incantevole cornice per il debutto della messa in scena dell’opera Assassinio nella cattedrale diretta dal regista Guglielmo Ferro. Questa sera e domani si ripete.
Intervista all’attrice Marianella Bargilli
S
ul palco l’inedita coppia Ovadia-Bargilli che per la prima volta si sono misurati insieme in una co-produzione del Teatro ABC di Catania e del Teatro Olimpico di Vicenza che con questo spettacolo il 22-23-24 settembre aprirà il 75° Ciclo di Spettacoli Classici, dove Marianella Bargilli (video intervista) ritorna dopo il successo di Fedra dello scorso anno.
Pregevole e molto apprezzata l’interpretazione artistica dell’attrice pluripremiata Marianella Bargilli, reduce da un’estate che l’ha vista recitare in altri tre spettacoli (Fedra, Uno, nessuno e centomila e Il corpo della donna come campo di battaglia) nel ruolo sia di corifea che del “quarto tentatore”.
“È un grande onore per me ritornare all’Olimpico dopo il debutto a Catania a fianco di un mito assoluto, Moni Ovadia con il quale desideravo davvero tanto lavorare e con Guglielmo Ferro alla regia con cui ho già collaborato in passato con “La governante” di Brancati, si torna in sella con un classico tutto da scoprire!” Commenta Bargilli.
Assassinio nella cattedrale racconta dell’omicidio dell’arcivescovo di Canterbury, Thomas Beckett, il cui corpo senza vita viene ritrovato all’interno della cattedrale. L’arcivescovo è stato assassinato da quattro cavalieri mandati da re Enrico II.
Ma il vero dramma che Thomas Stearns Eliot, mette in scena è quello che si svolge nella coscienza di Beckett, in lotta con i le proprie convinzioni in un mondo che gli impone di rinunciare a tutto quello in cui crede.
Il dramma è del 1935, è costruito come una tragedia classica, in cui potere temporale e spirituale si scontrano.
A Moni Ovadia, attore, scrittore, regista, musicista, “è affidato il canto desolato dell’eroe inglese “invaso” dalla fede cristiana, il lamento assoluto di un uomo indeciso tra abnegazione e incarnazione del Cristo, tra smania di potere e fede assoluta in Dio”. “Thomas Beckett -ci racconta Moni Ovadia- appartiene a quella categoria di personalità radicali che quando si assumono una responsabilità nei confronti di un compito attribuito lo portano fino in fondo, appartiene alla categoria degli incorruttibili, incarna un ruolo che ha una priorità etica, è pronto a tutto per non abdicare alla responsabilità assunta.
Lo spettacolo, ben riuscito, ha coinvolto ed entusiasmato i convenuti, creando le giuste atmosfere ed armonie grazie ai personaggi interpretati egregiamente dagli attori Agostino Zumbo, Alice Ferlito, Viola Lucio, Rosario Minardi, Pietro Barbaro, Giampaolo Romania, Giovanni Arezzo, Plinio Milazzo, Giuseppe Parisi.
Molto apprezzate le scenografie e le luci curate nei dettagli da Salvo Manciagli e Santi Rapisarda.
Lo spettacolo andrà in replica oggi 3 e domani 4 settembre ore 21.00 presso la Corte del Palazzo Ardizzone Gioeni di Catania.
Mariella Musso
Lascia un commento