Arrestati in carcere dalla Polizia di Stato di Agrigento i rapinatori della rocambolesca rapina al bar Opera di Caltanissetta.
Nelle prime ore di questa notte, la Polizia di Stato di Agrigento ha arrestato gli autori della violenta rapina consumata ai danni del bar Opera di Caltanissetta lo scorso 25 ottobre, in esecuzione di due ordinanze emesse dai G.I.P. presso il Tribunale dei Minori (d.ssa Antonina Sabatino) e presso il Tribunale di Caltanissetta (dr. David Salvucci), su richiesta del Procuratore dei Minori, d.ssa Laura Vaccaro, e dell’Ufficio del pubblico ministero della Procura di Caltanissetta, a carico di:
- CAPIZZI Leonardo, nato ad Agrigento il 03.05.1977, già detenuto
- C.D.G., di anni 15
- D.D.L. di anni 15.
Le indagini sono immediatamente scattate dopo l’intervento del personale delle Volanti che si è trovato di fronte ad uno scenario quasi surreale, con la saracinesca del bar “Opera”, sito in via Filippo Paladini, sfondata ed all’interno titolare ed avventori, alle ore 05.00 del mattino.
Le prime indagini dell’Antirapina della Squadra Mobile hanno concentrato sin da subito il focus su rapinatori in trasferta e, sulla base delle prime dichiarazioni raccolte, si apprendeva che l’accento poteva essere delle zone dell’agrigentino. Individuata la targa dell’autovettura utilizzata dai rapinatori, si comprendeva che i soggetti erano canicattinesi e, pertanto, l’attività di indagine coinvolgeva anche il personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Canicattì.
La puntuale analisi dei filmati sia delle telecamere interne del bar sia delle telecamere cittadine consentiva di identificare compiutamente i tre rapinatori canicattinesi che avevano agito anche con la complicità di una donna rimasta allo stato non meglio identificata.
Si ricostruiva anche la violenta dinamica della rapina: mentre il CAPIZZI Leonardo minacciava il titolare brandendo una spranga di ferro e mandando in frantumi il vetro in plexiglass 1000 euro custodita all’interno del registratore di cassa e l’altro minore faceva da palo appena fuori il bar, unitamente alla donna, piazzata un po’ più distante, in fondo alla via Paladini.
La pronta reazione del titolare e di alcuni avventori metteva poi in fuga i rapinatori ma uno dei minori rimaneva bloccato all’interno, scatenando l’ira del padre che, una volta recuperata l’autovettura con cui i malfattori si erano recati a Caltanissetta, sfondava la saracinesca, creando un varco per facilitare la fuga del figlio.
Il violento impatto dell’auto sulla saracinesca procurava lesioni al titolare e ad un avventore presente sul posto, che erano riusciti a bloccare il minore.
span style="font-size: 14pt;">Finiscono in carcere i rapinatori della rocambolesca rapina del bar opera di Caltanissetta
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La ricostruzione del percorso della scorribanda a Caltanissetta permetteva alla Squadra Mobile di accollare agli odierni arrestati anche il tentativo di rapina commesso ai danni del bar “Bingo”, sito in questa via Pugliese Giannone; anche in questo caso, il CAPIZZI Leonardo e uno dei minori odierni indagati entravano nel suddetto esercizio commerciale, con il volto travisato da una mascherina e con una spranga, ma desistevano in ragione dell’inaspettata reazione della vittima.
Successive perquisizioni effettuate dagli uomini del Commissariato di Canicattì nelle abitazioni degli odierni arrestati consentivano di sequestrare sia gli abiti indossati il giorno delle rapine a Caltanissetta sia l’autovettura del CAPIZZI Leonardo, che presentava i chiari segni dell’impatto con la saracinesca; personale della Polizia Scientifica comparava infatti perfettamente anche i pezzi del fanale anteriore rotto, recuperati e sequestrati sul luogo del crimine nell’immediatezza del fatto, con le parti mancanti del fanale della Ford Fiesta utilizzata dai malviventi.
La notifica e l’esecuzione dei provvedimenti di custodia cautelare emessi dal GIP del Tribunale e da quello del Tribunale per i Minori di Caltanissetta, venivano eseguite dalla Squadra Mobile di Caltanissetta e dal Commissariato di P.S. di Canicattì.
I tre soggetti arrestati dovranno, pertanto, rispondere di rapina, tentata rapina in concorso e
lesioni.
I due minori, dopo gli adempimenti di rito, sono stati associati al locale I.P.M. (Istituti penali per minorenni).
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