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APPROFONDIMENTO – Juve Stabia, resta quel che resta

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na settimana fa la Juve Stabia, ed i suoi tifosi, aprivano gli occhi dopo una notte insonne, resa tormentata dagli ultimi, fatali, 10 minuti della gara di Reggio Emilia. La rete di Bastrini spezzava i sogni di gloria delle Vespe, che salutavano a testa altissima i playoff. Negli stessi giorni in radio iniziava ad impazzare “Resta quel che resta”, emozionante inedito di Pino Daniele.

A distanza di sette giorni cosa resta della stagione gialloblù? Ad oggi, resta il silenzio del Presidente Manniello, da sempre uomo di cuore prima ancora che di testa, e che si sta prendendo il giusto tempo per assorbire l’ennesima delusione riservatagli dagli spareggi promozione. Proprio i tormenti del Patron sono il nodo da sciogliere prima di poter concentrarsi sulla nuova stagione.

Resta la posizione da chiarire di due firme della grande stagione delle Vespe: Ciro Polito e Fabio Caserta. Il D.S. si è tolto macigni, più che sassolini, dalla scarpa, rendendosi protagonista di un mercato intelligente, funzionale, economico a cui i risultati hanno dato ragione. Discorso analogo per Fabio Caserta, che dopo essersi preso la scena come calciatore, bandiera e Capitano, l’ha conquistata anche come allenatore, dimostrando di poter essere un ottimo “numero 10” anche in panchina. Entrambi, tra qualche sirena di mercato, attendono solo la chiamata del Presidente per rituffarsi con entusiasmo nei rispettivi ruoli gialloblù.

Resta, ed una delle differenze principali rispetto alle stagioni passate, una solida base da cui ripartire. Quasi tutti gli effettivi della rosa stabiese sono infatti di proprietà, rappresentando terreno fertile in cui far germogliare le future speranze della Juve Stabia. Solo Nava, Crialese, Berardi, Strefezza e Simeri torneranno alle rispettive basi per fine prestito, senza però escludere a prescindere che per alcuni di essi si possa puntare ad un bis stabiese.

Tanti gli elementi che, grazie ad un giusto mix di esperienza e prospettive future, si candidano ad essere leader da cui ricominciare. Branduani, Bachini, Allievi, Marzorati, Vicente Viola, Melara, Paponi: ad oggi non c’è un reparto che non possa contare su almeno un calciatore in grado di fare la differenza. A loro si aggiungono calciatori da cui ripartire in modo diverso: Mastalli e Canotto. Se risulterà impossibile trattenerli, la Juve Stabia potrà contare su un tesoretto importante, utile in sede di mercato e non solo. Guardando al passato, la Juve Stabia ha sempre saputo attutire le partenze pesanti: Cazzola, Migliorini, Polak, Contessa, Lisi, Morero ecc.

Resta, inevitabilmente, anche l’amarezza per l’ennesima stagione vissuta, sugli spalti come in società, tra l’indifferenza generale. Salvo le due sfide playoff interne, media spettatori da retrocessione o quasi per le Vespe, parallela all’assordante silenzio in risposta al sostegno che sempre più spesso chiede, invano, il Presidente Manniello.

Resta (speriamo), nonostante le difficoltà, la voglia di riprovarci del Patron, dopo una stagione da incorniciare, se non per quei maledetti 10 minuti finali del Mapei Stadium. Una stagione colma di indicazioni positive “che lasciano fiducia per quello che sarà” come detto qualche giorno fa ai nostri microfoni da Antonio Mirante, uno che di fede stabiese se ne intende.

Raffaele Izzo


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