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2019 nCoV: nuovo Coronavirus. Iniziative poste in essere in Italia

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Secondo le informazioni diramate dall’OMS il 29 gennaio scorso, i casi totali confermati di Coronavirus (2019 nCoV) sono 6.065 con 132 decessi.

2019 nCoV: nuovo Coronavirus. Iniziative poste in essere in Italia

Sebbene l’Organizzazione mondiale della sanità non abbia ad oggi dichiarato la nuova epidemia di Coronavirus (2019 nCoV) un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale, l’Italia ha immediatamente attivato significative misure di prevenzione.

Secondo quanto evidenziato dalla comunicazione della DG Sante di Bruxelles del 21 gennaio 2020, dei tre paesi europei (Italia, Inghilterra e Francia) che hanno voli diretti da Wuhan, solo l’Italia ha implementato, prima della sospensione dei voli, controlli aeroportuali per i cittadini provenienti dalla zona sede di focolaio. E’ stato dunque riconosciuto a livello internazionale che il nostro paese, ispirandosi al principio di precauzione, ha immediatamente pianificato ed implementato accurate misure di controllo:

  • misurazione della temperatura corporea,
  • identificazione ed isolamento dei malati,
  • procedure per il rintraccio e la quarantena dei contatti stretti che, unitamente ad un efficiente sistema di sorveglianza epidemiologico e microbiologico, possano garantire il rapido contenimento di eventuali casi.

Più nel dettaglio ecco le iniziative.

  1. L’Italia aveva tre voli diretti verso Wuhan, ora sospesi, (sull’aeroporto di Roma Fiumicino), e numerosi collegamenti con altre città della Cina e provenienze anche non dirette. Attualmente, dopo la sospensione dei voli da Wuhan (3 a settimana) sono schedulati 34 voli passeggeri settimanali dalla Cina su Fiumicino e 25 su Malpensa.
  2. Come previsto dal Regolamento Sanitario Internazionale (2005) (RSI), presso i due aeroporti è in vigore una procedura sanitaria, gestita dagli Uffici periferici del Ministero della salute – Uffici di Sanità Marittima, Aerea e di FrontieraServizi di Assistenza sanitaria ai naviganti (USMAF-SASN). Tali uffici sono deputati ai controlli sanitari nei riguardi dei passeggeri e delle merci che transitano attraverso i punti di ingresso transfrontalieri e a erogare l’assistenza sanitaria al personale in navigazione marittima o imbarcato e al personale in navigazione aerea. La procedura adottata serve per verificare l’eventuale presenza a bordo degli aeromobili provenienti dalla Cina di casi sospetti sintomatici ed il loro eventuale trasferimento in bio-contenimento agli istituti specializzati.
  3. La procedura è stata implementata e resa più severa con il progredire della situazione epidemiologica in Cina. Essa comprende la verifica dello stato di salute durate il volo attraverso richiesta formale al comandante e rilascio della Health declaration. E’ previsto il passaggio sotto scanner termografici con sistemi di allerta ove la temperatura superi i 37 gradi installati presso un apposito spazio denominato “canale sanitario”; la misura è stata estesa a tutti i voli provenienti dalla Cina, e prevede – in alternativa, per voli senza segnalazione preventiva di casi sospetti – la verifica della temperatura a bordo da parte del nostro personale sanitario prima dello sbarco.
  4. Il “canale sanitario” è dotato anche di spazi per approfondimenti (visita) e sosta temporanea del caso sospetto eventualmente identificato, fino al suo trasferimento presso un ospedale specializzato. Ove sia presente un caso sospetto a bordo, per i contatti stretti è attivata la sorveglianza sanitaria, per l’eventuale attuazione della quarantena, e dell’isolamento. La predetta procedura è attiva su tutti i voli provenienti dalla Cina.
  5. Nei giorni precedenti al 23 gennaio era stata comunque rafforzata la sorveglianza dei passeggeri dei voli diretti da Wuhan (e di ogni altro volo con segnalati casi sospetti di 2019 nCoV) con verifica dello stato di salute durante il volo tramite richiesta ufficiale al comandante dell’equipaggio e rilascio della “Health declaration”.
  6. E’ stata diramata dall’Ente nazionale di assistenza al volo (ENAV), d’intesa con l’Ente nazionale cper l’aviazione civile (ENAC) un’istruzione (“notam”) con la quale si fa obbligo a tutti i voli privati provenienti dalla Cina di atterrare esclusivamente sugli aeroporti sanitari di Fiumicino o di Malpensa.
  7. Al fine di consentire un eventuale recupero dei contatti per sottoporli ad accertamenti vengono raccolte dal 23 gennaio, su tutti i voli sottoposti a controllo (anche senza sospetti), schede con informazioni sui passeggeri, la loro destinazione e i riferimenti che vengono acquisiti per tutto il tempo della potenziale incubazione (14 giorni) agli atti dell’USMAF di Fiumicino. E’ in corso un lavoro di ricostruzione dei movimenti dei passeggeri provenienti dall’area a rischio nei giorni precedenti tale data anche in contatto con le autorità sanitarie degli altri paesi interessati. Ai passeggeri sbarcanti viene anche fornito un volantino trilingue (italiano, inglese, cinese) che indica le modalità per contattare il Servizio sanitario italiano, attraverso il numero telefonico del Ministero della Salute 1500. E’ attivo un monitoraggio dello stato di salute di tali passeggeri attraverso contatti telefonici.
  8. Già il 10 gennaio, prima di conoscere l’agente eziologico dell’infezione, è stato predisposto materiale informativo anche in cinese che è stato affisso negli aeroporti per informare i viaggiatori internazionali. Il materiale è in costante aggiornamento.
  9. È stata effettuata una ricognizione delle scorte di dispositivi di protezione individuale (DPI) nei vari Punti d’Entrata (porti e aeroporti) ed è in corso una ricognizione della disponibilità generale del Paese di questi dispositivi  Vengono pubblicati regolarmente sul portale del Ministero della Salute gli aggiornamenti inerenti all’evento.
  10. Sono state predisposte, pubblicate e vengono aggiornate regolarmente le domande e risposte (FAQ) più frequenti relative all’evento epidemico.
  11. Il 22 gennaio 2020 presso l’Ufficio di Gabinetto del Ministero della salute è stata istituita e si è contestualmente riunita la “task-force coronavirus”, composta da rappresentanti del Ministero, dei Carabinieri dei Nuclei Antisofisticazione e Sanità e dai rappresentanti dell’Istituto Superiore di Sanità, dell’AGENAS, dell’Agenzia Italiana del Farmaco e dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma, dalla Protezione civile, da un rappresentante delle Regioni, dagli Ordini dei medici e degli infermieri, delle società aeroportuali SEA e ADR, dallo Stato Maggiore della Difesa – Ispettorato generale della sanità militare. Detta “task-force” è permanentemente operativa e si riunisce quotidianamente, ed ha il compito di seguire in tempo reale l’evolversi della situazione determinata dal coronavirus, supportando il Ministro nell’individuazione di ogni iniziativa idonea a fronteggiare le eventuali criticità emerse.
    La task-force sta verificando lo stato di approntamento di misure di preparazione idonee a fronteggiare un ipotetico peggioramento della situazione epidemiologica in quanto a risorse umane (anche attraverso collaborazione con personale di altre strutture, anche militari), test di laboratorio e presidi sanitari, comunicazioni, e relative procedure.
  12. Nel corso della prima riunione della “task-force”, tenuto conto che l’OMS sta esaminando la problematica al fine di emanare omogenee linee guida o raccomandazioni per fronteggiare la situazione sanitaria, si è convenuto di diramare nel frattempo una articolata Circolare sul coronavirus (2019-nCoV), alle Regioni e ad altre istituzioni, enti e organizzazioni professionali: “Polmonite da nuovo coronavirus (2019 – nCoV) in Cina”, contenente indicazioni operative sulla individuazione, notifica, sorveglianza, test di laboratorio, gestione dei casi sospetti, predisposta dalla Direzione generale della prevenzione.
    Tale circolare permette di attivare una sorveglianza mirata a livello nazionale ed individua l’Istituto Superiore di sanità come laboratorio nazionale di riferimento. Successivamente, il 27 gennaio, è stato inviato un aggiornamento relativo alla definizione di “caso per la segnalazione” e alla diagnostica di laboratorio (Di entrambe è stata lasciata una copia agli atti della Camera dei Deputati).
  13. La Federazione nazionale Ordini medici chirurghi e odontoiatri-FNOMCEO e la Federazione nazionale Ordini delle professioni infermieristiche-FNOPI hanno riferito di aver provveduto a diramare a tutti gli Ordini provinciali la Circolare ministeriale del 22 gennaio 2020, mentre lo Stato Maggiore della Difesa ha diramato la stessa ai propri servizi sanitari, per informare adeguatamente le Forze Armate nazionali.
  14. Il Centro Nazionale Sangue e il Centro Nazionale Trapianti hanno diramato circolari in cui forniscono istruzioni sulle misure di prevenzione della trasmissione del nuovo coronavirus mediante trasfusione di emocomponenti labili e di trapianti.  In base agli obblighi internazionali, la Direzione generale della prevenzione informa costantemente delle misure adottate a livello nazionale la Commissione Europea e i paesi aderenti alla Global Health Security Initiative e partecipa alle teleconferenze organizzate per armonizzare la risposta a livello internazionale. Da quanto comunicato sinora, risulta che l’Italia sia uno dei Paesi che ha adottato un approccio più protettivo, raccomandando sin dall’inizio dell’epidemia di posticipare i viaggi non necessari, applicando immediatamente procedure di controllo sui voli provenienti da Wuhan e da tutti gli aeroporti cinesi, attivando il canale sanitario e gli screening in entrata agli aeroporti e prevedendo immediatamente misure di prevenzione diffuse tramite i più moderni strumenti telematici.

Sono costanti i contatti con l’Ambasciata d’Italia a Pechino, l’Unità di crisi del MAECI, la Commissione europea (anche a livello di scambio tra Ministro e Commissario per la salute), l’European Center for Diseases Control, l’Organizzazione mondiale della sanità, l’Organizzazione mondiale della sanità animale, partecipando – ove previste – a teleconferenze o incontri organizzati da tali organismi.

L’operato del Ministero della salute è pienamente in linea con quanto raccomandato in data 23 gennaio 2020 dall’OMS al termine della riunione del Comitato per l’Emergenza, il quale – non ritenendo unanimemente vi fossero le condizioni per dichiarare l’esistenza di una situazione di “emergenza sanitaria di interesse internazionale” – ha fornito agli Stati membri dell’Organizzazione alcune raccomandazioni relative alla necessità di essere preparati “al contenimento, alla identificazione precoce, isolamento e gestione dei casi, tracciatura dei contatti e prevenzione”, tutti aspetti che sono coperti dalle misure già in atto o adottate medio tempore.

In data 25 gennaio si è tenuta una riunione con i rappresentanti delle Regioni volta al miglior coordinamento interistituzionale, e il successivo 28 gennaio ho partecipato personalmente alla riunione della Commissione salute della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome sulla gestione delle attività di prevenzione sul coronavirus (2019-nCoV), ritenendo – d’intesa con gli assessori competenti – fondamentale su questa vicenda il massimo di coordinamento tra istituzioni,

Infine, è stato rafforzato il personale operativo per il numero di pubblica utilità del Ministero della salute n. 1500, attivo 24 h. Esso opera sia da punto centralizzato di raccolta delle segnalazioni di casi sospetti da parte dei cittadini, per il successivo smistamento – ove necessario – alle strutture sanitarie delle Regioni, che per fornire informazioni alla popolazione sul virus e sulle misure di prevenzione da adottare. A tal fine sono state assunte iniziative per il potenziamento del servizio con ulteriore personale che è stato sottoposto preliminarmente a un programma di formazione.

Redazione

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