157 migranti attendono al largo a circa 20 miglia da Catania sulla Ocean Viking, nave delle Ong di Sos Mediterranee e Ifrc (International federation of Red cross) che ci sia l’assegnazione di un porto sicuro. Ieri mattina una donna incinta è stata evacuata dalla nave e portata in ospedale da un elicottero della Guardia costiera italiana.
“Abbiamo già inviato molte richieste alle autorità” fa sapere Sos Mediterranee che chiede “i sopravvissuti vengano fatti sbarcare senza indugio. Il tempo sta peggiorando. E stato emesso un avviso di navigazione e dobbiamo cercare riparo. I sopravvissuti devono sbarcare subito “.
Molti i racconti delle violenze subite in Libia dai migranti a bordo, ma anche della sottovalutazione del rischio della traversata della speranza che deve fare i conti non solo con il meteo ma anche con l’insicurezza dei battelli su cui vengono imbarcate centinaia di persone.
“C’è troppa violenza là” dice un ragazzo, mostrando una cicatrice “Un giorno andando al negozio due giovani mi hanno attaccato, volevano il telefono e i soldi. Mi hanno ferito con un coltello. Non c’è legge, né governo in Libia. Ecco perché tutti hanno una pistola”.
A bordo dell’ultimo gommone soccorso venerdì scorso dalla Ocean Viking c’erano 128 tra uomini, donne e bambini, oltre a due cadaveri. Le operazioni di salvataggio sono andate avanti per oltre cinque ore in condizioni meteorologiche avverse.
“Siamo riusciti a recuperare solo uno dei due corpi” riferiscono dall’Ong.
“Se avessi saputo quanto è pericoloso il Mediterraneo, non sarei partito – racconta un minore non accompagnato della Guinea -. Ma ci hanno spinti a bordo alle 2 di notte, non vedevamo com’era il mare. Era agitato, eravamo davvero in pericolo. Immaginate 130 persone su uno Zodiac, anche in condizioni normali. Avevamo a bordo una donna incinta e dei bambini. La barca era rotta, sono entrati carburante e acqua. Non potevano tornare indietro e né andare avanti. Due persone erano già morte. Non pensavo di sopravvivere”.
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