Rapina Milik, il racconto del centravanti azzurro: “Ci aspettavano sotto casa”

Arek Milik racconta le dinamiche della rapina subita dopo il match contro il Liverpool Notte...

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Arek Milik racconta le dinamiche della rapina subita dopo il match contro il Liverpool

Notte di paura per l’attaccante del Napoli per Arek Milik, vittima di una rapina mentre si rientrava a Varcaturo dopo la partita contro il Liverpool. Due banditi con il volto coperto da caschi integrali gli hanno sottratto il Rolex che aveva al polso, dopo avergli puntato la pistola in faccia. Trenta secondi di puro terrore.

Il Mattino, nell’edizione di oggi, ha rivelato alcuni particolari delle dinamiche della rapina. L’attaccante polacco si trovava a Via Ripuaria, intorno a mezzanotte e venticinque. Milik stava transitando per il territorio del Comune di Giugliano, lungo un percorso scarsamente illuminato e a quell’ora semideserto. Mezz’ora prima Milik ha varcato i cancelli di uscita del San Paolo a bordo della sua Audi Q5 nera; al volante c’è la sua fidanzata Jessica, lui siede sul lato anteriore destro.

Mentre la coppia si accingeva ad azionare il telecomando per aprire il cancello elettrico di casa, dal buio spuntano due uomini. Viaggiano a bordo di uno scooterone, e il soggetto che siede alle spalle del conducente impugna già un’arma. Una pistola che viene puntata sul volto del giocatore azzurro. «Non so indicare né il modello né il numero di targa – riferirà Milik formalizzando ieri mattina la sua denuncia ai carabinieri della stazione di Varcaturo – Entrambi erano travisati, avevano i caschi integrali calati sul volto».

Il giocatore del Napolo intuisce subito che i due puntano a rapinargli il Rolex Daytona in oro e diamanti che indossa al polso sinistro, del valore di oltre 27mila euro. «Quello con la pistola – prosegue Milik – ha battuto con il calcio della pistola sul finestrino chiuso e senza profferire una sola parola mi ha indicato di consegnare l’orologio. A quel punto ho consegnato l’orologio, che non era assicurato. Vista la rapidità dell’azione non sono in grado di riferire nulla circa i connotati fisici dei due aggressori. Non credo che i rapinatori mi abbiano seguito, ritengo invece che mi stessero aspettando nei pressi della mia abitazione, essendo noto che ieri sera avrei giocato la partita di Champions».

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