Dries Mertens, attaccante belga del Napoli, ha rilasciato un’intervista ai colleghi di Repubblica alla vigilia del big match con la Roma. Ecco un estratto delle sue dichiarazioni:”Ho visto per la prima volta il Castel dellāOvo quando venni a giocare qui con lāUtrecht in Europa League. Non riesco ad esprimere una preferenza. Mi piacciono Ischia e Capri, Pompei ed Ercolano. Ma ho anche mangiato ai Quartieri Spagnoli e sono stato benissimo. Mi dicevano di evitare certi posti. Non ho mai ascoltato nessuno. Io e mia moglie abbiamo visitato tutto. Il sole mi conquista ogni giorno. Ho lasciato la nazionale mercoledƬ sera e a Bruxelles faceva freddo, torno qua e vengo abbracciato dal caldo. Lāaffetto della gente. Adesso ĆØ facile perchĆ© mi riconoscono tutti, ma io ricordo la disponibilitĆ quando sono arrivato. Erano pronti ad aiutarmi”. “Casa mia ĆØ un albergo. Ci vengono a trovare tante persone. Vi racconto un aneddoto. Unāamica di Kat ha unāagenzia di viaggio e ha sempre proposto localitĆ come Ibiza o Mykonos. Da quando ĆØ venuta qui, ha inserito tra i suoi itinerari pure Napoli. Il turismo dal Belgio ĆØ pure aumentato e credo sia merito nostro”. “Vorrei proprio conoscere i giocatori che hanno rifiutato di venire a giocare a Napoli. Chi considera pericolosa questa cittĆ , non la conosce. Semplicemente non ci ĆØ mai venuto. Peggio per lui, allora: non saprĆ mai tutto quello che sāĆØ perso”. La genesi di Ciro: “E’ nato tutto per uno scherzo di un mio amico. In realtĆ allāinizio ero diventato Ciro Martinez: il nome che il gestore del bowling scriveva sul display per i punteggi, nel tentativo di non farmi riconoscere. Poi ovviamente mi hanno scoperto lo stesso. E ora sono Ciro Mertens”. Il rapporto coi napoletani: “Non ho figli e dunque passo meno tempo in casa, rispetto ai miei compagni. Forse ĆØ per questo che ho legato in maniera speciale con la gente di Napoli. Mi piace quando entro in una pizzeria e vedo sulla parete la mia foto. Con la cittĆ ho un rapporto diretto, in Belgio non ero abituato a un calore del genere”. Sulla Juve: “PuĆ² permettersi di investire tanto sul mercato”. Gioco spettacolare: “Il gioco di Sarri mi permette di segnare tanto. Per vincere lo scudetto, giocherei pure male, ma noi facciamo poca strada cosƬ. Non dobbiamo snaturarci”. Si aspettava di diventare cosƬ forte in questo nuovo ruolo? Ā«Sono cresciuto innanzitutto grazie alla continuitĆ , che partendo spesso dalla panchina prima non avevo. Ma ĆØ grande merito anche del calcio di Sarri, che sembra fatto su misura per me. Amo giocare con il pallone rasoterra e le triangolazione veloci: i punti forti e distintivi del Napoli. E poi mi trovo benissimo con Lorenzo Insigne, con cui non devo piĆ¹ lottare per un posto. Parliamo lo stesso linguaggio tecnico e siamo migliorati insieme. Spero tanto che lāItalia si qualifichi per il Mondiale. Per lui e maga- ri anche per JorginhoĀ» Lei ce lāha giĆ fatta, con il Belgio. Ā«SƬ, ma la Russia ĆØ lontana. Prima ho tanti obiettivi da raggiungere con il Napoli, sogni da realizzareĀ». Il primo lo ha giĆ centrato: la nomination per il Pallone dāoro. Ā«Inaspettata, anche se per quello che ho fatto nella scorsa stagione sento di meritarla. Ma ĆØ lo stesso una sensazione speciale essere tra i 30 giocatori migliori dāEuropaĀ». Ed essere primi in classifica con il Napoli comāĆØ, Mertens? Ā«Non una sorpresa: questāanno siamo partiti per provare a vincere lo scudetto, anche se le avversarie sono tante e soprattutto la Juventus resta sempre la favorita: per la mentalitĆ e la qualitĆ del suo organicoĀ». Qual ĆØ il gap piĆ¹ difficile da colmare? Ā«Come mentalitĆ ci siamo avvicinati, con il nostro gioco dobbiamo ora provare a limare la differenza complessiva di talento che cāĆØ tra noi e i bianconeri Ā». Roma, City e Inter in sette giorni: ĆØ giĆ il momento della resa dei conti? Ā«Saranno tre partite importanti, per il campionato e anche per la Champions: un altro obiettivo a cui teniamo molto. Ma in ogni gara ci sono tre punti in palio e gli scudetti si vincono pure battendo Verona e Benevento Ā». Vox populi: il Napoli o vince questāanno o mai piĆ¹, lo pensa anche lei? Ā«No, ma penso che dal primo scudetto del Napoli sono passati 30 anni e stiamo per fare cifra tonda…Ā». Dries Mertens, stesse iniziali di Diego Maradona… Ā«Lui ha fatto la storia azzurra e imitarlo ĆØ il sogno di tutti noi: non solo il mio. Ci proveremo fino alla fine. Vincere qui sarebbe tutta unāaltra cosa: Napoli ĆØ specialeĀ».
Mertens:”Ho legato in maniera speciale con tutto il popolo napoletano”
Dries Mertens, attaccante belga del Napoli, ha rilasciato un’intervista ai colleghi di Repubblica alla vigilia...