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Incendio all’asilo nido comunale Peter Pan. Sono stati tre minorenni

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ono tre minori sotto i 14 anni gli autori dell’incendio all’asilo di Palermo, scoperti attraverso i video di sorveglianza e i social. VIDEO

Incendio all’asilo nido comunale Peter Pan. Sono stati tre minorenni

A seguito dell’incendio doloso del 2 gennaio scorso che ha danneggiato l’asilo nido comunale “Peter Pan”, nel cuore del quartiere “San Giovanni Apostolo – ex C.E.P.”, i Carabinieri di Palermo della Stazione di Borgo Nuovo e della Compagnia San Lorenzo, all’esito delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Palermo e dalla Procura presso il Tribunale dei Minorenni, hanno raccolto un quadro indiziario a carico di tre minori non imputabili, in quanto tutti inferiori degli anni quattordici.

Fondamentali per l’attività investigativa sono stati, oltre alle immagini di videosorveglianza della zona e alle indagini tecniche sul luogo dell’incendio per l’individuazione di tracce utili, l’analisi dei profili dei social network e i controlli straordinari del territorio avviati nei giorni immediatamente successivi all’evento.

L’opinione.

Non nascono così i nostri adolescenti (salvo patologie), ci dice la scienza moderna, lo si diventa nell’ambiente, nella famiglia, nella scuola, nella vita di tutti i giorni, con gli esempi quotidiani, riferimenti vari e specialmente oggi digitali e cosiddetti miti giovanili, di solito in quest’epoca veicolati dai mass media e consumismo.

L’esito del nostro cervello, ci dicono gli esperti della mente umana, è il lavoro costante di una vita. Le “kermesse” o iniziative occasionali (pagate il più delle volte con i soldi dei contribuenti) di tutta evidenza sono propagande e passerelle (scruscio in dialetto siciliano). Solo chi è in dissimulata malafede, oppure ha le nozioni unicamente di quando il sole girava intorno alla Terra, può ritenere che delle saltuarie manifestazioni con i nostri ragazzi possano incidere in modo determinante nella formazione di questi ultimi. Oggi sappiamo, grazie alle moderne scoperte a partire dal secolo scorso, che siamo esseri complessi noi primati-umani e ancora di più quando siamo adolescenti.

Sicché nel caso che ci occupa, siamo ancora una volta chiaramente innanzi all’ennesimo e annoso fallimento della: Famiglia (ma spesso i genitori siamo rimasti altrettanto “figli” solo più adulti); Società; Comune; Regione; e soprattutto dello Stato, della sua trasversale, teatrante, retorica ipocrita e inconcludente Politica di sempre (gonfiati di destra, cantastorie di sinistra, camaleonti di centro e adesso divaganti del movimento); Governi e Parlamenti, Senatori e Deputati nazionali e regionali, Sindaci, Assessori e Consiglieri comunali, tutti (o quasi) che in modo endemico hanno per cultura nazionale l’assillo di assicurarsi una poltrona, sedia o sgabello, l’appartenenza al proprio “clan” politico di turno, vecchio o nuovo che sia, garantirsi la continuazione (dell’incancrenito e tronfio) sistema istituzionale-giuridico-burocratico-professionale-sindacale-scolastico e rispettiva cortigianeria della cosiddetta società civile, non essendo capaci o non avendo la volontà interiore, di immaginare qualcosa di più moderno, civile e adeguato ai tempi attuali.

Il “raggiungimento di interessi e fini comuni” appare infatti una frase tanto enfatizzata specialmente dai conduttori o intellettuali assoldati o allineati, quanto fattivamente relegata nei testi. Fino a che dura (o durano ancora i soldi: del debito pubblico, estorsione fiscale e ora quelli del recovery plan). Come civilmente se ne esce ?

Adduso Sebastiano

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