Casa d’appuntamento: indagate quattro persone, due espulse

La Polizia di Stato di Palermo ha scoperto una casa di appuntamenti in centro. Sono...

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La Polizia di Stato di Palermo ha scoperto una casa di appuntamenti in centro. Sono indagate quattro persone ed espulse due cittadine cinesi.

La Polizia di Stato, nei giorni scorsi, ha chiuso una “casa d’ appuntamenti” scoperta in via Perpignano. A fare scattare le indagini dei poliziotti del Commissariato di P.S. “Zisa-Borgonuovo” diverse segnalazioni dei vicini che lamentavano l’inusuale “via vai” di uomini che da qualche settimana frequentavano quella casa.

I poliziotti hanno quindi avviato la loro attività di appostamento ed osservazione nei pressi del domicilio segnalato per acquisire riscontri alle segnalazioni. Nel corso si uno di tali servizi hanno identificato un soggetto che era entrato in quell’appartamento e ne era uscito dopo alcuni minuti. All’atto del controllo, l’uomo ha confermato di aver consumato un rapporto sessuale a pagamento. Il suo racconto ha consentito di accertare che i clienti venivano adescati e indirizzati in quel domicilio di via Perpignano attraverso annunci con differenti utenze telefoniche pubblicati su internet. Contattando una di quelle utenze veniva poi fissato un appuntamento e, solamente previo pagamento, i clienti avrebbero potuto usufruire delle prestazioni sessuali pattuite.

Dal sopralluogo effettuato nell’appartamento è risultato immediatamente evidente come lo stesso fosse stato adibito all’esercizio del meretrico: infatti presentava luci soffuse e pareti di color rosso, abbigliamento intimo in “bella vista” riverso sopra un letto matrimoniale e, sparsi in altri locali dell’appartamento, centinaia di profilattici e olii per massaggio; è stata rinvenuta inoltre la somma di €700.00, evidente provento dell’attività illecita. All’interno dell’appartamento è stata riscontrata la presenza di due cittadine cinesi, una delle quali in abiti particolarmente succinti, l’altra invece, intenta a conteggiare gli incassi e detenere – nascoste – le banconote frutto dell’attività, circostanze da cui è apparso chiaro il suo ruolo di “sfruttatrice”. La stessa, peraltro, ha tentato di distruggere parte dei fogli annotati masticandoli nel tentativo di ingerirli.

La perquisizione operata ha permesso di rinvenire, peraltro, numerosi smartphone, presumibilmente utilizzati per gestire i contatti tramite i siti di incontri più noti: circostanza riscontrata attraverso verifiche su Internet che hanno permesso di rintracciare i vari annunci che erano stati recentemente pubblicati sui più noti siti d’incontri.

Sia la “tenutaria” che i tre proprietari palermitani dell’appartamento sono stati denunciati per il reato di sfruttamento della prostituzione, mentre nei confronti di entrambe le cittadine cinesi, poiché “irregolari” sul territorio nazionale, è stato adottato un provvedimento di espulsione dallo Stato.

L’opinione.

Le case d’appuntamento, nelle quali, soprattutto, vengono notoriamente sfruttate comunitarie ed extracomunitarie, sono ormai risaputamente (tranne per chi non può o non vuole vedere) dislocati in diversi quartieri delle città, come anche in paesi con un certo numero di abitanti o turistici. Ciò che tuttavia non si comprende è perché, pur essendo tutti in un’unica Nazione, ci sono distretti ove si opera in un modo e altri diversamente, sicché ad esempio a Palermo si procede come sopra e a Messina si potrebbe lasciar correre. Ma questa è l’Italia: la “Babele” delle leggi. Ognuno propugna e interpreta come gli pare. Fino a che dura. Ma poi: tutti questi nonni, padri e fidanzati, nonché molti giovani e giovanissimi che vanno a fare sesso a pagamento (?) E chi ha più soldi va all’estero. Anche le donne. Altro che viaggi per cultura, beni artistici o archeologici, lo possono raccontare alla scuola materna oppure nei preordinati media. E da sempre fanno a gare in ipocrisia: i moralisti di destra, gli etici di sinistra e gli osservanti di centro.

Adduso Sebastiano

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