2 giugno Festa della Repubblica: celebrazioni in tutt’Italia (VIDEO)

Anche quest’anno imponenti celebrazioni in tutta Italia, soprattutto a Roma, per la grande Festa della Repubblica,...

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Anche quest’anno imponenti celebrazioni in tutta Italia, soprattutto a Roma, per la grande Festa della Repubblica, istituita nel 1947 per commemorare la nascita della Repubblica italiana, la festa laica più importante della nostra Nazione.

I festeggiamenti hanno avuto inizio ieri, sabato 1° giugno, sulla Piazza del Quirinale, alle ore 15.00, con il Cambio solenne della Guardia, con lo schieramento e la sfilata del Reggimento Corazzieri e della Fanfara del IV Reggimento Carabinieri a cavallo.

A seguire, il tradizionale concerto di musica classica offerto dal Capo dello Stato al corpo diplomatico. L’evento musicale, trasmesso in diretta da Rai Uno dalle 17,50, si è svolto nel Salone dei Corazzieri al Quirinale e ha avuto come protagonisti i giovani interpreti dell’Orchestra Giovanile Italiana , diretta dal maestro Marco Angius.

Stamani, domenica 2 giugno, alle ore 9.15, il rito della deposizione della corona d’alloro sull’Altare della Patria da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, poi l’esibizione delle Frecce Tricolori e dalle 10.00 la Parata Militare ai Fori Imperiali, alla presenza delle massime autorità dello Stato.

Il tema della Parata è quello dell’inclusione. Una festa di tutti e per tutti gli Italiani, come testimoniaanche il tema, scelto dal Ministro della Difesa Elisabetta Trenta.

Non sono mancate le polemiche in questo 73° anniversario della Repubblica italiana, perché alcuni ex generali, tra cui l’ex capo di Stato Maggiore della Difesa Vincenzo Camporini e i Generali Leonardo Tricarico e Mario Arpino, nonché l’ex Ministro della difesa Ignazio La Russa, in disaccordo con la politica del Governo nei confronti delle Forze Armate, hanno deciso di disertare la manifestazione.

“Libertà e democrazia non sono compatibili con chi alimenta i conflitti, con chi fomenta scontri con la continua ricerca di un nemico da individuare” ha affermato il Capo dello Stato Sergio Mattarella nel suo discorso di ieri sera in occasione del concerto al Quirinale per la Festa della Repubblica.

In sintesi il nostro Presidente ha incitato tutti a riscoprire quei valori di coesione nazionale, di libertà e democrazia, simbolicamente rappresentati dalla nostra festa nazionale, che si celebra il 2 giugno, ricordando che la Repubblica è il simbolo più importante dell’Unità degli Italiani e della loro storia, insieme con l’Inno e la Bandiera tricolore.

La storia d’Italia è stata segnata positivamente da due eventi: l’unità nazionale e la proclamazione della Repubblica. Ricordiamo insieme gli eventi che hanno portato alla nascita della Repubblica italiana.

Il 2 e il 3 giugno del 1946, a pochi mesi dalla fine della seconda guerra mondiale, gli Italiani furono chiamati alle urne per decidere quale forma istituzionale dare al Paese, con un referendum popolare tra monarchia o repubblica.

Quasi il 90% degli aventi diritto si recò alle urne: si contarono 12 717 923 voti per la repubblica e 10 719 284 per la monarchia, e il 10 giugno 1946 la Corte di Cassazione decretò la nascita della Repubblica Italiana, dopo 85 anni di regno sabaudo.

Con le elezioni del 2 giugno 1946, si svolsero anche le consultazioni elettorali per l’Assemblea Costituente, che avrebbe dovuto eleggere i rappresentanti incaricati di elaborare la nuova Costituzione italiana, la legge fondamentale dello Stato.

L’Assemblea Costituente nel dicembre del 1947 ne concluse la stesura e approvò la nuova Costituzione, entrata poi in vigore il 1° gennaio 1948.

La Costituzione della Repubblica Italiana si compone di 139 articoli e rappresenta il documento su cui si fonda l’ordinamento dello Stato. Ispirato ai valori della libertà e della democrazia, ha come obiettivo il pieno sviluppo dell’individuo.

La Costituzione si compone essenzialmente di due parti. La prima sancisce l’affermazione dei diritti di libertà, politici e sociali dei cittadini italiani. La seconda parte delinea una repubblica parlamentare, basata sulla separazione dei poteri, sul bicameralismo perfetto, sulla funzione equilibratrice del Capo dello Stato.

Le votazioni del 2 giugno 1946 sono importanti anche perché sono state il primo referendum a suffragio universale indetto in Italia. Questo vuol dire che tutte le donne aventi diritto nel nostro Paese si recarono in massa alle urne per la prima volta.

Le donne in Italia avevano solo da poco ottenuto il diritto di voto, precisamente Il 31 gennaio del 1945, quando, con il Paese diviso ed il nord sotto l’occupazione tedesca, il Consiglio dei Ministri, presieduto da Ivanoe Bonomi, emanò un decreto che riconosceva il diritto di voto alle donne (Decreto legislativo luogotenenziale 2 febbraio 1945, n. 23). Non era prevista però l’eleggibilità delle donne, che si avrà successivamente con il Decreto n.74 del 10 marzo 1946.
Nella stessa data le donne si recarono alle urne per la prima volta in Italia, per le elezioni amministrative svoltesi in 436 comuni, le prime dopo la caduta del fascismo, e furono elette nei consigli comunali in numero discreto.

Nel referendum del 2 giugno 1946 la percentuale delle votanti fu quasi uguale a quella dei votanti: 89% le donne e 89,2% gli uomini. Fu una tappa significativa del lungo percorso di emancipazione femminile nel nostro Paese.

Il 2 giugno per questo è la nostra festa nazionale e corrisponde a quella del 14 luglio (anniversario della presa della Bastiglia) in Francia e del 4 luglio (anniversario della Dichiarazione d’Indipendenza) negli Stati Uniti.

Per noi Italiani festeggiare il 2 giugno vuol dire riscoprire gli ideali della nostra Repubblica e i valori dell’Unità Nazionale, della solidarietà, della coesione sociale. Vuol dire pensare a quanta strada ha fatto in questi 73 anni, a quante difficoltà ha superato. Vuol dire pensare che ce la può ancora fare.

Adelaide Cesarano

AGGIORNAMENTO:

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