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Legalizzare le droghe leggere, togliere spazio alle mafie. Lo dice il Procuratore nazionale Antimafia

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Legalizzare la cannabis sottrarrebbe risorse illecite alle mafie. Una nota della vicepresidente del Comitato pazienti cannabis medica.

Il Procuratore Nazionale Antimafia Federico Cafiero De Raho si schiera per la liberalizzazione delle droghe leggere in una intervista resa a L’Espresso. Il Magistrato è convinto che legalizzando sostanze attualmente illegali come la cannabis, si sottrarrebbero ingenti risorse finanziarie alle organizzazioni criminali che, in questo modo, potrebbero essere combattute con maggior efficacia. De Raho aveva già espresso gli stessi concetti circa un mese fa, di fronte alla commissione Giustizia della Camera.

L’argomento sulla legalizzazione del mercato della cannabis, per sottrarlo alle mafie e delinquenze native e d’importazione, con cui queste ultime realizzano abnormi illeciti guadagni stante la diffusa e crescente richiesta, così lo rendendolo trasparente sotto il profilo commerciale, fiscale e sanitario, è stato più volte trattato in nostri precedenti articoli: “25 Luglio 2016 Droghe leggere: disegno in Parlamento. Liberalizzare? Legalizzare? Si, No, Ni!”, “12 Settembre 2018 Controlli antidroga a Taormina. A Palermo 15 arresti per spaccio con metodo mafioso. Forse sarebbe meglio …”, “ 15 Settembre 2019 Regolarizzare e superare il tempo dell’ipocrisia”, “21 Maggio 2019 Fiumi di droga entravano in Sicilia, 19 arresti“, “22 Ottobre 2019 Spacciatore a quattordici anni a Catania“, “22 Gennaio 2020 Cannabis, la Sicilia si farà carico delle spese sostenute dai pazienti”, “4 Aprile 2020 Coronavirs: arrestati per spaccio; sanzionati per acquisto di droga”.

A

desso l’intervento del Procuratore nazionale Antimafia favorevole alla legalizzazione della cannabis al fine di togliere questo mega mercato alla Criminalità, dovrebbe sensibilizzare le Forze politiche affinché una volta per tutte affrontino la questione in Parlamento in maniera chiara e normata.

“Legalizzarle toglierebbe spazio alle mafie, le norme sono vetuste – dichiara Il Procuratore nazionale antimafia De Raho – in questo modo si sottrae terreno al traffico internazionale e potremmo concentrarci sul livello alto delle organizzazioni criminali”.

Il 17 dicembre 2020, in occasione della sua audizione in Commissione Giustizia alla Camera dei Deputati a Palazzo Montecitorio, il Magistrato De Raho aveva dichiarato che il “Traffico nazionale e internazionale costituisce la prima fonte di arricchimento illecito delle organizzazioni criminali del nostro Paese”.

Per questo motivo, aveva aggiunto De Raho “Sarebbe auspicabile un intervento legislativo mirato ad aggiornare in modo organico e sistematico l’intero complesso normativo”.

Con la legalizzazione delle droghe leggere, concludeva “si toglierebbe alla criminalità organizzata una fetta di mercato”.

Sul tema riportiamo una nota della vicepresidente, Santa Sarta del Comitato Pazienti Cannabis Medica il quale ha collegamenti in tutta Italia con altre associazioni e la cui sede è in Sicilia in bel paesino turistico-balneare, Sant’Alessio Siculo, nella provincia jonica messinese, vicino Taormina.

I pazienti a causa del tabù che ancora oggi ruota intorno alla cannabisci dice Santa Sarta vicepresidente del Comitato Pazienti Cannabis Medica – continuano ad avere difficoltà nell’accedere a queste terapie”.

Nonostante la cannabis – aggiunge – sia legale dal 2013 in Italia, curarsi con essa significa affrontare parecchie criticità: insufficiente formazione dei medici prescrittori; poca quantità di farmacie galeniche presenti sul territorio nazionale; scarsa quantità di cannabis prodotta in Italia e importata dall’estero; carenza di ricerca scientifica”.

Malgrado i pazienti continuino ad aumentare, lo Stato non è in grado di garantire la quantità necessaria di cannabisprosegue la vicepresidente del Comitato pazienti cannabis medica pertanto è necessario, anzi indispensabile, aprire un sollecito e serio dibattito sulla cannabis e su tutti i suoi aspetti positivi che con la legalizzazione questa pianta potrebbe apportare alla nostra Nazione e non solo sanitari, ma anche per l’ambiente, lo sviluppo, l’imprenditoria, l’occupazione, la ricerca, la giustizia, i tribunali, le carceri e tanto altro”.

“In un momento come questo, anche di crisi economica conclude Santa Sarta continuare a girarsi dall’altra parte senza affrontare pure il tema della regolarizzazione della cannabis, è solo un regalo che si continua a fare alla malavita. Come Comitato pazienti Cannabis Medica stiamo organizzando degli eventi informativi online per sconfiggere certi pregiudizi e informare anche sulle possibilità terapeutiche della cannabis, trovate tutto sulla nostra pagina Facebook e sul nostro sito”.

Adduso Sebastiano

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