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Adnkronos) –
Il terremoto ai Campi Flegrei ha messo la gente “a dura prova”.A dirlo è Armando Cozzuto, presidente dell’Ordine degli psicologi della Campania, parlando all’Adnkronos Salute. “Un boato, fortissimo, qualcosa davvero difficilmente descrivibile.
La sensazione che si alzi il suolo sotto i piedi.E’ proprio la metafora dell’instabilità, mentre noi nella vita cerchiamo la certezza”.
Gli ultimi eventi, culminati nella forte scossa di ieri, hanno ovviamente aggiunto tensione, “preoccupazione”. “Anche se, almeno nell’area in cui mi trovavo io – riferisce – non ho visto scene di panico incontrollato.La risposta della popolazione mi è sembrata esemplare”.
Anche Cozzuto, che vive a Pozzuoli e ha “due figli piccoli”, era in strada ieri.E sa come si vive con un supervulcano sotto i piedi: “Il bradisismo è un fenomeno con il quale conviviamo oramai da diversi mesi.
La popolazione in parte qui è abituata, ma questi ultimi eventi veramente hanno messo a dura prova tutti.La prima domanda che fanno le persone è: quando finisce?”. Ieri, racconta, “sul lungomare Pertini praticamente erano tutti riversati in strada.
Proprio dove abito io è caduto un palo che porta la corrente alla ferrovia Cumana e ha bloccato ogni possibilità di uscita con le auto dal parcheggio.Ma devo riconoscere che l’intervento dei tecnici della Protezione civile è stato immediato.
In meno di mezz’ora il palo è stato rimosso ed è stato possibile uscire.Sono arrivati Polizia municipale, Vigili del fuoco, Protezione civile e soprattutto c’erano gli psicologi per supportare la popolazione in queste prime fasi di emergenza.
Solo sul lungomare ne ho contati 4.Sono intervenute le associazioni iscritte nei registri di Protezione civile, specializzate in psicologia delle emergenze, l’associazione Psicologi per i popoli e la Sipem (Società italiana di psicologia dell’emergenza).
Hanno una serie di protocolli d’intervento che consentono di contenere i vissuti traumatici e di evitare l’insorgere di successivi disturbi come il disturbo post-traumatico da stress”. “Da cittadino, genitore, psicologo, devo dire però – aggiunge Cozzuto – che da parte della popolazione ho visto una reazione di preoccupazione e apprensione, ovviamente, ma equilibrata.Mi aspettavo che ci fosse più confusione, di non poter camminare con le auto.
C’è stato, invece, un reciproco aiuto, le persone si fermavano, nessuno correva.C’erano anche tanti bambini, non ho visto persone urlare.
Ovviamente molto dipende dalle risorse che ognuno ha, quindi c’era chi magari si preoccupava di più e chi manteneva maggiormente la calma.Certamente vedere le istituzioni presenti sul territorio ha tranquillizzato.
E anche la presenza degli psicologi, fin da subito sul campo, è stata importante.Perché, comunque, si vive un trauma e poterlo condividere aiuta, vedere i professionisti presenti, in divisa, pronti a gestire l’emergenza è stato già rassicurante.
Gli psicologi venivano proprio fermati dalle persone, anche per parlare con i bambini”. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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