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Sanità: Generali, formazione e inserimento di 300 rifugiati e migranti

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Adnkronos) – Formare e inserire nel mondo del lavoro rifugiati e migranti e allo stesso tempo contribuire a rispondere al crescente bisogno di assistenza sanitaria in Italia.E' questo il duplice obiettivo del progetto che Generali e The Human Safety Net, la fondazione del gruppo, hanno presentato questa mattina a Roma.

Saranno 300 i rifugiati e i migranti, provenienti da 18 Paesi diversi e attualmente residenti in Italia, a cui verrà data la possibilità di diventare ausiliari socio assistenziali (Asa), caregiver e operatori socio sanitari (Oss) nelle regioni Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna.Oggi in Italia gli over 65 rappresentano il 24% della popolazione.

Si stima che questa percentuale crescerà di 10 punti entro il 2050, mentre i caregiver professionali sono circa 1,2 milioni.Nel nostro Paese risiedono 5 milioni di cittadini stranieri, di cui oltre 3 non comunitari, e tra il 2021 e il 2022 si è registrato un aumento del 556% di richieste di asilo e protezione internazionale, seguite dai ricongiungimenti familiari e dai motivi di lavoro.

In questo contesto, l'iniziativa di Generali e The Human Safety Net punta a dare una risposta concreta al bisogno del Paese di avere professionisti qualificati della salute e della cura, che siano in grado di supportare le sfide del cambiamento demografico in atto, e di creare opportunità di lavoro a chi giunge in Italia alla ricerca di una nuova vita.  "Generali ha l'obiettivo di creare valore condiviso nel lungo periodo per contribuire a dare una maggiore qualità della vita alle persone – dichiara Andrea Sironi, presidente di Assicurazioni Generali – Questo progetto di formazione e inserimento lavorativo guarda a una delle sfide più cruciali del nostro tempo, le trasformazioni demografiche e le migrazioni, ed è frutto del modello di partnership pubblico-privato in cui crediamo fermamente.Generali con la propria Fondazione The Human Safety Net lavora dal 2017 su questo tema e punta a proporre possibili percorsi che mettono insieme i partner nell'ecosistema per aiutare fattivamente le persone a inserirsi in maniera qualificata nel mondo del lavoro.

Al tempo stesso la Fondazione punta a creare modelli replicabili che, una volta testati e avviati, siano scalabili e adottabili in Italia e non solo".  Gianluca Perin, General Country Manager di Generali Italia, sottolinea: "Coerentemente con la visione di sostenibilità del Gruppo Generali, in Italia ci impegniamo e agiamo quotidianamente per essere un 'Corporate Citizen Responsabile' restituendo alla comunità e a tutto il territorio valore reale, concreto e condiviso.Oggi, con Fondazione The Human Safety Net, presentiamo un progetto di grande impatto sociale che vuole dare il proprio contributo per la costruzione di una società più inclusiva e solidale, che permetta alle persone di guardare al futuro con fiducia". Gli aderenti al progetto hanno l'opportunità di scegliere diversi percorsi formativi per diventare caregiver familiari, ausiliari socio assistenziali o operatori socio sanitari; inoltre, gli studenti vengono sostenuti nello studio della lingua italiana, nel percorso di riconoscimento dei titoli di studio necessari all'ottenimento delle certificazioni professionali e nel placement presso strutture attive nel settore socio-sanitario, inclusi ospedali, cliniche ed Rsa.  Il progetto, partito a gennaio 2024 e che si concluderà a giugno 2026, vede attualmente oltre 100 beneficiari in fase di tirocinio, dopo la formazione teorica in aula, e rappresenta il rinnovato impegno di The Human Safety Net e Generali Italia a favore di rifugiati e migranti nel Paese.

Dal 2019 ad oggi, infatti, sono state più di 1.200 le persone formate e 470 quelle inserite nel mondo del lavoro grazie ai progetti attivi in Italia.  L'iniziativa, che si pone l'obiettivo di creare un modello che possa essere esteso e replicato in altre regioni italiane, conta sulla collaborazione di soggetti impegnati nel mondo dell'accoglienza e della formazione professionale in grado di creare percorsi virtuosi e inclusivi: enti del terzo settore e del non profit, enti di formazione e strutture socio-sanitarie sul territorio nazionale.In particolare, tra gli enti del terzo settore il progetto è sostenuto dal Comitato di Milano della Croce Rossa Italiana, dalla Comunità di Sant'Egidio e dal Consorzio Communitas.

Tra gli enti di formazione e agenzie per il lavoro sono coinvolti Acof Olga Fiornini, Ascolom, Randstad Hr Solutions, Galdus Formazione, la Asl Roma 1 e Umana spa.Infine, la valutazione del progetto è coordinata dalla Fondazione Politecnico di Milano con il supporto di Tiresia, il centro di ricerca della School of Management del Politecnico di Milano dedicato allo studio dell'innovazione, dell'imprenditorialità e della finanza a impatto, diretto da Mario Calderini. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)


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