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Adnkronos) – Negli ambulatori del Lazio “preoccupano i casi di pertosse” in età pediatrica, “secondo i dati della Regione siamo infatti passati dai 4 casi nel 2023 ai 34 di quest’anno, tutti registrati nei primi mesi del 2024.Di questi, 20 casi riguardano i bambini dalla nascita ai 3 mesi di vita.
Davvero, non possiamo abbassare la guardia”.Così all’Adnkronos Teresa Rongai, segretario regionale Federazione italiana medici pediatri Lazio e segretario Fimp di Roma e Provincia, durante un corso di formazione e aggiornamento dei medici pediatri tenutosi a Roma.
Obiettivo: fare il punto sulle vaccinazioni e i dati epidemiologici delle malattie prevenibili nella Regione Lazio. La pertosse è una malattia “che nei bambini da 1 a 3 mesi può portare, purtroppo, alla morte – avverte Rongai – Mai abbassare la guardia, stiamo vedendo una diminuzione di tutte le protezioni vaccinali, per questo il pediatra di famiglia deve rivestire un ruolo da protagonista come ci dice il Pnpv 2023-2025.Nel caso specifico della pertosse noi siamo molto attivi perché stiamo vedendo tutti i nostri pazienti attraverso l’anagrafe vaccinale per poter poi rivaccinare anche i bambini grandi in modo da non far circolare il virus della pertosse anche negli adolescenti”. La vaccinazione per la pertosse “è obbligatoria – rimarca Rongai – si comincia dal 61esimo giorno di vita del neonato.
Tuttavia, stiamo assistendo a un forte calo delle coperture vaccinali per questa patologia.Basti pensare che nel Lazio solo l’81,79% dei bambini di 6 anni ha fatto il richiamo, mentre appena il 54,62% dei ragazzi di 16 anni ha ripetuto il vaccino per la pertosse”.
La pediatria di famiglia “è disponibile a vaccinare nei propri studi in sinergia con i centri vaccinali del Ssn per migliorare insieme la salute vaccinale dei nostri bambini”, conclude. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)