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Traini chiede scusa: “Io bombardato da notizie sui migranti, in carcere ho capito che il colore della pelle non conta”

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Traini chiede scusa: “Io bombardato da notizie sui migranti, in carcere ho capito che il colore della pelle non conta”

Luca Traini, l’autore del raid armato spinto da motivi di odio razziale si dichiara pentito. Nella sua dichiarazione spontanea in apertura di udienza chiede scusa: “In carcere ho capito che il colore della pelle non c’entra”.
E ancora: “Non provo nessun odio razziale, chiedo scusa per i migranti feriti, volevo fare giustizia contro pusher a causa del bombardamento di notizie sullo spaccio diffuso anche a causa dell’immigrazione: pure la mia ex fidanzata assumeva sostanze. In carcere ho maturato una nuova cognizione dei fatti“.
Luca Traini, ex candidato leghista al consiglio comunale di Corridonia, nella mattanza del 3 febbraio 2018 ha esploso diversi colpi dall’auto ferendo sei immigrati. In aula c’erano cinque delle sue vittime sedute in fondo all’aula. Mancava solo Jennifer, che non voleva vedere Traini in faccia. Tredici le parti civili ammesse.
La condanna richiesta è così motivata: 15 anni per strage, tre anni per l’aggravante dell’odio razziale, due anni per porto d’abusivo di armi, un anno per danneggiamenti, sei mesi per esplosioni pericolose e altri sei per porto abusivo di munizioni. In tutto sarebbero 22 anni. A questi hanno tolto quattro anni per le attenuanti generiche (concesse anche per le dichiarazioni di oggi in cui si è scusato del gesto). Avendo scelto il rito abbreviato si toglie un terzo della pena e si arriva a 12 anni. La sentenza è prevista in giornata.

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