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Castellammare di Stabia

Sevizio civile, sfruttamento lavorativo e per propaganda politica

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Il servizio civile in Sicilia viene utilizzato, sotto gli occhi di tutti, per fini che non sarebbero quelli previsti nel “contratto di servizio civile”.

Il Servizio Civile, dal 2018 Servizio Civile Universale, è una esperienza di volontariato che opera nel rispetto dei principi della solidarietà, della partecipazione, dell’inclusione e dell’utilità sociale. I volontari e le volontarie vengono inseriti in progetti formativi all’interno di enti e associazioni, sia in Italia che all’estero, che operano in uno dei seguenti ambiti: ambiente, assistenza, educazione e promozione culturale, patrimonio artistico e culturale, protezione civile.

Nato con l’obiettivo di concorrere alla difesa della Patria con mezzi ed attività non militari, con la sospensione della leva obbligatoria la partecipazione al Servizio Civile si è aperta a giovani di entrambi i sessi ed esclusivamente tramite adesione volontaria. Possono svolgere il Servizio Civile giovani tra i 18 e i 28 anni, senza distinzione di sesso.

Nel “Bando” della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile prevede espressamente le “Disposizioni concernenti la disciplina dei rapporti tra enti e operatori volontari del servizio civile universale” per il quale

Tra queste, in modo sintetico se ne riassumono alcune: Al termine del servizio al volontario verrà rilasciato dal Dipartimento un attestato di espletamento del servizio civile redatto sulla base dei dati forniti dall’ente; Per consentire ai giovani di disporre di tutti gli elementi per compiere la migliore scelta del progetto per cui presentare domanda … i criteri per la selezione dei volontari, le sedi di attuazione, i posti disponibili, le attività nelle quali i volontari saranno impegnati, gli eventuali particolari requisiti richiesti, i servizi offerti dagli enti, le condizioni di espletamento del servizio, gli aspetti organizzativi e gestionali, le caratteristiche delle conoscenze acquisibili e la formazione specifica dei volontari; Nel contratto sono indicati la sede di assegnazione, la data di inizio e fine servizio, le condizioni economiche e assicurative e gli obblighi di servizio di cui all’articolo 10.

Si sono esaminati alcuni di questi progetti locali e si è visto che sono destinati ai seguenti impieghi:

Sviluppare nel territorio il senso di solidarietà per intervenire in maniera più efficace sui reali bisogni attraverso la formazione di persone capaci di offrire servizi di sostegno e assistenza alle fasce più bisognose popolazione: Potenziare e arricchire le iniziative di supporto e di interventi sociali in favore di anziani e disabili grazie al trasferimento di know-how tecnico-relazionale dagli operatori della struttura ai giovani volontari coinvolti nelle azioni progettuali; Migliorare la qualità della vita degli utenti creando relazioni significative tra i volontari e gli utenti dell’Ente coinvolti dal progetto; Favorire l’integrazione sociale degli anziani e dei disabili attraverso il contatto con i volontari; Sensibilizzare la popolazione nei confronti delle problematiche relative alla disabilità; Promuovere delle iniziative di informazione rivolte all’intera cittadinanza, e in particolare a favore delle famiglie degli anziani e delle persone disabili, allo scopo di avvicinarli ai servizi; Favorire la partecipazione al progetto da parte dei giovani con minori opportunità, agevolando la partecipazione di giovani con bassa scolarizzazione, minori opportunità socio-culturali, disabilità compatibili con le attività progettuali, in situazioni di reinserimento post-affido ai Servizi Sociali, migranti con cittadinanza italiana; Ridimensionare il fenomeno dell’emarginazione sociale:

Valorizzare e rendere fruibile il patrimonio artistico culturale del territorio con particolare riferimento ai siti storici, alla biblioteca e alla rete museale della città interessata dall’intervento; Attivare nuove iniziative che mirino ad informare, sensibilizzare e promuovere il territorio, valorizzando le ricchezze culturali e delle storie e culture locali annesse come bene comune; Sviluppare e creare le condizioni per lo sviluppo e la promozione del “turismo artigianale”; Rendere accessibili i siti di cui sopra a tutti, anche alle persone disabili e ai minori, creando per loro i presupposti per nuovi e stimolanti momenti di animazione di educazione; Migliorare la qualità della vita dei cittadini attraverso il potenziamento dell’offerta di cittadina a vocazione turistica; Creare una mappatura di tutte le ricchezze patrimoniali, culturali, ambientali e delle tradizioni affinché queste possano essere integrate e proposte ai turisti. Favorire la crescita umana e professionale del volontario.

Nei progetti tra l’altro è indicata una specifica voce “Formazione specifica dei volontari” che percepiscono un assegno mensile di € 433,80 per lo svolgimento del servizio. Le somme spettanti ai volontari sono corrisposte direttamente dal Dipartimento. Qualora il volontario risieda in un comune diverso da quello di realizzazione del progetto ha diritto al rimborso delle spese del viaggio iniziale per il raggiungimento della sede del progetto e del viaggio di rientro nel luogo di residenza al termine del servizio, effettuati con il mezzo di trasporto più economico. Il periodo prestato come volontario di servizio civile è riconosciuto ai fini previdenziali.

Ora, come anche riportato su Siti d’Informazione, il “Servizio Civile” viene di tutta evidenza utilizzato da qualche Comune, con la direzione di politici locali e persino sponsorizzato da persone che non dovrebbero c’entrare nulla con esso, per altri fini che non sembrano quelli previsti dal “contratto di servizio”. Addirittura come operatori ecologici. Peraltro degli Enti sovracomunali, ad esempio le Unioni dei Comuni, avrebbero ricevuto dei fondi regionali per provvedere alla pulizia di certe strutture, la cui bonifica viene però lasciata incompleta e terminata da questi volontari del servizio civile. Non si sa se sono solo “cose siciliane” o funziona così in tutta Italia.

È notorio inoltre che questi giovani, spesso, non svolgono le mansioni del contratto in quanto non c’è alcun formatore che li segue e istruisce su ciò per cui sono stati inseriti nel progetto, sicché vengono parcheggiati in locali comunali, di associazioni o enti, attendendo che passino le ore previste, oppure sono usufruiti dal politico di turno o similari per i propri affari.

Che ciò accada nella Regione Siciliana ormai e purtroppo, non ci stupisce più di tanto, detto quasi con amara rassegnazione, come anche che gli Organi e Autorità preposti al controllo, non vedano, non sentano e non parlano, anzi risaputamente deviano a seconda della compiacenza (per usare un eufemismo).

Ma inquieta che un Governo Nazionale appena eletto e presentatosi come “Il cambiamento” permetta ancora certe arcinote situazioni del passato, come pure che i rispettivi Uffici di verificare continuino a non accorgersene e così anche, indirettamente, favorendo e alimentando clientelismo, sfruttamento, mercimonio, voto di scambio, ecc..

Si pretende oggi e più che mai, che le nuove generazioni debbano essere lige, migliori, consapevoli, civili, oneste, sociali, etiche, ecc. quando poi quelle adulte, competenti, sagge, esperte, ecc. che dovrebbero formare, sono da sempre interiormente ipocrite, dissimulatori e illegali (per usare degli eufemismi).

A

dduso Sebastiano

Ps: prima che qualche leone da tastiera o mimetizzato allineato del sistema, scriva di fare i nomi, cercando così di sminuire i contenuti dell’articolo, si evidenzia da persone che ha vissuto e tutt’ora in trincea, che toccare questi argomenti in cui c’è la politica con rispettivi codazzi, è come parlare di mafia, con la differenza che per combattere la mafia ci si rivolge allo Stato, ma per combattere la devianza nello Stato, Regioni, ecc. non si sa da decenni in Italia a chi rivolgersi e a maggior ragione in Sicilia. Si attivino le Autorità e gli Organi amministrativi preposti, con onestà e indipendenza intellettuale, pure dovuta e poi i cittadini possono anche farlo, salvo non volersi “spegnere come una candela”.

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