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Castellammare di Stabia

Recupero crediti della criminalità: in carcere 2 esattori del clan Cesarano

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Recupero crediti della criminalità: 2 esattori del clan Cesarano hanno costretto i titolari di una società di raccolta rifiuti di Sant’Antonio Abate (Napoli) a restituire debito di 100.000 euro circa contratto nei confronti di un altro imprenditore. Arrestati

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uesta notte, a Sant’Antonio Abate (Na) e Pompei (Na), i militari della Compagnia Carabinieri di Castellammare di Stabia hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 2 indagati.

I due sono collegati al clan Cesarano, operante a Castellammare di Stabia ed in aree limitrofe, e sono gravemente indiziati del reato di tentata estorsione aggravata dal metodo e dalla finalità camorristica.

L’attività investigativa è stata condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Castellammare di Stabia e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli.

L’attività ha consentito di accertare che gli odierni indagati, con minaccia concretatasi nella valenza intimidatoria derivante dalla nota riconducibilità di entrambi al clan Cesarano, avrebbero posto in essere atti diretti a costringere i titolari di un’importante società di raccolta rifiuti di Sant’Antonio Abate a restituire il debito di 100.000,00 euro circa contratto nei confronti di altro imprenditore.

Nello specifico i due arrestati, Giovanni Cafiero , nato a Castellammare di Stabia (Na) il 29.03.1979 e Gennaro Spronello, nato a Vico Equense (Na) il 02.07.1981, entrambi considerati collegati al clan Cesarano e assolutamente estranei alla compagine sociale dell’azienda creditrice, tra i mesi di novembre e di dicembre del 2020 si sarebbero adoperati per recuperare il corrispettivo economico di alcune forniture risalenti al 2017 ed al 2018, imponendo, parallelamente alla riscossione del debito, anche la restituzione della merce giacente.

Al termine delle formalità di rito, i due indagati saranno associati al carcere.

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Cristina Adriana Botis / Redazione Campania


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