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Castellammare di Stabia

Il Papa al Cairo incontra al-Sisi e abbraccia il Grande Imam: ‘Egitto condanni e sconfigga terrorismo’

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L’aereo di Papa Francesco (un Airbus 321 dell’Alitalia) è atterrato all’aeroporto internazionale del Cairo dove il Pontefice si reca, come “pellegrino di pace, per incontrare la comunità cattolica e i credenti di diverse fedi” come ha spiegato lui stesso nel messaggio a Mattarella.

span style="color: #000000;">Papa Francesco: “Egitto condanni e sconfigga terrorismo”

L’Egitto è chiamato a condannare e a sconfiggere ogni violenza e ogni terrorismo“. E’ l’esortazione di Papa Francesco, contenuta nel discorso ufficiale tenuto al Cairo alla presenza del Presidente della Repubblica egiziano al-Sisi in uno degli appuntamenti della prima giornata del viaggio apostolico.
“L’Egitto è chiamato a donare il grano della pace a tutti i cuori affamati di convivenza pacifica, di lavoro dignitoso, di educazione umana. L’Egitto, che nello stesso tempo costruisce la pace e combatte il terrorismo, è chiamato a dare prova che, come recita il motto della Rivoluzione del 1952, la fede è per Dio, la Patria è per tutti, dimostrando che si può credere e vivere in armonia con gli altri, condividendo con loro i valori umani fondamentali e rispettando la libertà e la fede di tutti”, ha detto Francesco.

“Pace per l’Egitto! Pace per tutta la regione del Medio Oriente! In particolare per Palestina e Israele, per la Siria, per la Libia, per lo Yemen, per l’Iraq, per il Sud Sudan! Pace a tutti gli uomini di buona volontà!”, ha detto il Pontefice.

“Questo viaggio ha un’aspettativa speciale, perché è un viaggio fatto per l’invito del Presidente della Repubblica, di Tawadros II patriarca di Alessandria dei Copti, del patriarca dei Copti cattolici e del Grande Imam di Al-Azhar: tutti e quattro mi hanno invitato a fare questo viaggio, che è un viaggio di unità e di fratellanza“, le parole del Santo Padre durante il volo.

Il Pontefice si è trasferito in auto dall’aeroporto internazionale del Cairo al Palazzo presidenziale di Heliopolis per la cerimonia di benvenuto: ad accoglierlo, il presidente al-Sisi.

Un forte e prolungato abbraccio tra Papa Francesco e il Grande Imam di Al-Azhar ha segnato invece il termine del discorso della massima autorità musulmana sunnita Ahmad Muhammad al-Tayyeb alla Conferenza internazionale sulla Pace aperta al Cairo. L’abbraccio tra il Papa e il Grande Imam è stato sottolineato dagli applausi convinti di tutti i partecipanti, che si sono alzati in piedi in senso di condivisione, prima che Papa Francesco prendesse la parola per il suo intervento alla Conferenza internazionale sulla Pace.

“Al Salamò Alaikum! (la pace sia con voi), ha esordito il Papa. “È un grande dono essere qui e iniziare in questo luogo la mia visita in Egitto, rivolgendomi a voi nell’ambito di questa Conferenza Internazionale per la Pace. Ringrazio il Grande Imam per averla ideata e organizzata e per avermi cortesemente invitato. Vorrei offrirvi alcuni pensieri, traendoli dalla gloriosa storia di questa terra, che nei secoli è apparsa al mondo come terra di civiltà e terra di alleanze”, ha aggiunto.

“In questa sfida di civiltà tanto urgente e appassionante siamo chiamati, cristiani e musulmani, e tutti i credenti, a dare il nostro contributo: ‘viviamo sotto il sole di un unico Dio misericordioso'”, ha detto in un altro passaggio del discorso. “Oggi specialmente -ha sottolineato- la religione non è un problema ma è parte della soluzione”.

I “populismi demagogici non aiutano a consolidare la pace e la stabilità”, ha affermato ancora. “A a poco o nulla serve infatti alzare la voce e correre a riarmarsi per proteggersi: oggi c’è bisogno di costruttori di pace, non di provocatori di conflitti; di pompieri e non di incendiari; di predicatori di riconciliazione e non di banditori di distruzione”. “Nessun incitamento violento garantirà la pace, ed ogni azione unilaterale che non avvii processi costruttivi e condivisi è in realtà un regalo ai fautori dei radicalismi e della violenza”, un altro passaggio dell’intervento.

La giornata si concluderà con l’incontro del Pontefice con il patriarca dei copti ortodossi Tawadros II, prima del rientro in Nunziatura.

Domani, alle 10 la celebrazione della messa, in cui Papa Francesco pronuncerà l’omelia. Dopo il pranzo con i vescovi egiziani, l’incontro con il clero cattolico e l’ultimo discorso del Pontefice in Egitto. Per le 17 è fissata la partenza dal Cairo, destinazione l’aeroporto romano di Ciampino, dove atterrerà alle 20.30 per fare rientro in Vaticano.

Ovunque nelle strade del Cairo sono stati affissi manifesti con l’immagine del Santo Padre e il logo scelto per l’evento, ossia ‘Il papa della pace nell’Egitto della pace’, mentre – secondo il sito di notizie egiziano ‘Arabi 21’ – ci sarebbero “misure di sicurezza raddoppiate” in vista della visita e questo “in collaborazione con il ministero della Difesa, quello dell’Interno e la Chiesa cattolica egiziana”.

Sarà in particolare il quartiere di Zamalek, dove si trova la nunziatura apostolica che ospiterà il Papa, ad essere ‘blindato’, tant’è che il ministero dell’Interno ha lanciato una “vasta campagna di controlli e pattugliamenti per le strade, arrestando anche alcuni sospetti”, spiega ‘Arabi 21’.

Grande mobilitazione anche dei giovani cristiani egiziani, che ieri sera hanno organizzato veglie di preghiera nelle chiese cattoliche della capitale che si protrarranno anche nella giornata di oggi, in vista della partecipazione alla grande messa che Francesco celebrerà sabato presso lo Stadio del 30 giugno, lo stesso dove nel 2015 morirono oltre 20 tifosi in scontri con la polizia durante una partita tra due squadre del Cairo.

Come ha rivelato il presidente del comitato organizzativo della visita, Anba Emanuel Iyyad, alla messa è prevista la partecipazione di 25mila copti di tutti i riti cattolici, mentre il segretario generale del governatorato del Cairo, Muhammad al-Sheykh, ha fatto sapere che per l’occasione è stato dichiarato lo stato d’emergenza per le strade della capitale.

Papa in Egitto, infografica

vivicentro/agi/askanews

 

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