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Napoli, Suicidio Tiziana Cantone: il pm archivia l’indagine per gli insulti sul web

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Il Pm della Procura di Napoli ha archiviato una denuncia per diffamazione. La madre di Tiziana Cantone non ci sta:”forse è meglio farsi giustizia da sé”

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on ci sono provvedimenti per le persone denunciate per insulti sul web: la madre della trentunenne di Mugnano di Napoli che si è tolta la vita in seguito alla diffusione sul web di video hot ha intascato l’ennesima delusione dalla giustizia italiana. Dopo l’archiviazione della querela nei confronti di un musicista di Salerno che aveva insultato Tiziana Cantone anche da morta, il pubblico ministero della procura di Napoli ha archiviato un’altra denuncia per diffamazione depositata da Maria Teresa Giglio, la mamma della povera Tiziana, nei confronti di una donna che su Facebook, con nome Iole Del Re, aveva scritto, fra le tante offese, anche questa: «Da una madre che non si vergogna di una figlia così, cosa ti vuoi aspettare?». Per una madre che ha già subìto il lutto per la morte della sua unica figlia, quella frase è come un pugno nello stomaco. Il pubblico ministero di Napoli ha, però, archiviato la denuncia perchè il termine per le attività investigative è scaduto e non possono essere eseguiti accertamenti.

«È proprio vero che forse è meglio farsi giustizia da sé», si rammarica ora la madre di Tiziana, la signora Giglio. «Non c’è nessuna giustizia. Ho presentato alla Procura di Napoli un po’ di tempo fa una denuncia –querela, una delle tante, contro una persona: erano ben chiari i reati da contestare – continua la donna – perché già tutto documentato dai miei legali. Da allora non ho saputo più niente, ma vista la lentezza della macchina della giustizia non mi sono preoccupata più di tanto. Giorni fa ecco che mi arriva la notifica del pm per le indagini preliminari e la richiesta di archiviazione del procedimento penale contro la persona da me indicata, con la motivazione che non è stata svolta alcuna indagine nei termini di legge. Ma è mai possibile tutto ciò? La motivazione riportata è assurda, quasi un’ammissione di lassismo che a questo punto merita una segnalazione al Csm e al Capo della Procura».

Insomma, adesso, procederanno gli avvocati difensori di Maria Teresa, le toghe Romina Falace e Ugo Vetere, a comporre l’esposto al Csm per indagini non eseguite.

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