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Napoli, ancora allarme all’Ospedale San Paolo: terzo caso di tubercolosi

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All’ospedale San Paolo di Napoli ci sarebbe un altro caso di positività al test della tubercolosi dopo quello già individuato (il terzo, compreso la dottoressa deceduta due giorni fa). A riferirlo sono i colleghi de ilMattino.
Altri due dottori dunque sono venuti a contatto con il batterio della Tbc sviluppando anticorpi. È bene chiarire che questi ultimi sono solo la spia del passaggio del bacillo di Koch nel loro organismo. «Ma non significa che siano infetti – puntualizza Maria Triassi, direttore del dipartimento di Sanità pubblica e Medicina preventiva della Federico II – il batterio circola e le persone sane e immunocompetenti sviluppano anticorpi. Ovviamente in un pronto soccorso è più alta la probabilità di venire a contatto con soggetti malati. In questi casi – aggiunge – si può sviluppare un’infezione silente in cui il batterio è controllato dal sistema immunitario, ovvero avviene la completa guarigione come nella maggioranza dei casi. Solo nella malattia asintomatica a silente, per concomitanti malattie o terapie immunosoppressorie e negli anni si può sviluppare una forma attiva. Questa, a sua volta diventa contagiosa solo nelle forme polmonari ma non in quelle extrapolmonari che pur gravi, come nel caso della dottoressa deceduta, non sono diffusive di bacilli».
Intanto i medici del San Paolo saranno sottoposti ad altri accertamenti per escludere ogni rischio per la salute.

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