In regime di detenzione la famiglia continuava a percepire il Reddito di Cittadinanza

La Guardia di Finanza di Carini (PA) ha individuato un soggetto che aveva omesso di...

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La Guardia di Finanza di Carini (PA) ha individuato un soggetto che aveva omesso di indicare che il coniuge era in regime di detenzione.

I Finanzieri della Tenenza di Carini, in esito ad attività di intelligence economico-finanziaria, hanno individuato un soggetto percettore del reddito di cittadinanza fin dal mese di marzo del 2020 il quale ha omesso di indicare nella prescritta richiesta inviata all’INPS che il proprio coniuge, – gravato da innumerevoli precedenti penali, tra cui spaccio di sostanze stupefacenti, smaltimento e raccolta abusiva di rifiuti, furto, evasione dagli arresti domiciliari – è detenuto, dal mese di marzo del 2019, presso la casa circondariale di Palermo “Pagliarelli”.

Tenuto conto che tale circostanza costituisce causa ostativa alla concessione del beneficio i finanzieri hanno proceduto a denunciare D.A.  alla Procura della Repubblica di Palermo per le violazioni previste dagli artt. 3 e 7 del D.L. 4/2019 e, contestualmente, hanno sottoposto a sequestro preventivo la “Card reddito di cittadinanza” nonché a segnalare l’indebita percettrice al locale Ufficio I.N.P.S. per l’irrogazione delle sanzioni amministrative di revoca/decadenza del beneficio e per il recupero coattivo della somma già indebitamente percepita, pari ad € 6.150,00.

L’attività di servizio conferma il ruolo di polizia economico-finanziaria affidato al Corpo della Guardia di Finanza, a contrasto di coloro i quali, accedendo indebitamente a prestazioni assistenziali erogate dallo Stato, sottraggono importanti risorse economiche destinate a favore di persone e famiglie che si trovano effettivamente in condizioni di disagio.

Adduso Sebastiano

I Finanzieri della Tenenza di Carini, in esito ad attività di intelligence economico-finanziaria, hanno individuato un soggetto percettore del reddito di cittadinanza fin dal mese di marzo del 2020 il quale ha omesso di indicare nella prescritta richiesta inviata all’INPS che il proprio coniuge, – gravato da innumerevoli precedenti penali, tra cui spaccio di sostanze stupefacenti, smaltimento e raccolta abusiva di rifiuti, furto, evasione dagli arresti domiciliari – è detenuto, dal mese di marzo del 2019, presso la casa circondariale di Palermo “Pagliarelli”.

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