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Castellammare di Stabia

FOCUS: Juve Stabia – Adriano, non è mai stato un addio

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a gara di domenica con la Sicula Leonzio rappresenta certamente uno dei momenti più intensi della Storia della Juve Stabia. In una squadra ed in una società di uomini veri, la scena se l’è presa un po’ più degli altri Adriano Mezavilla. Il brasiliano che in estate si è rimesso la casacca gialloblù dopo quattro anni, quella casacca che lo trasforma come il costume ed il mantello indossati nella cabina del telefono rendono Clark Kent Super Man.

“Certi amori non finiscono…fanno dei giri immensi e poi ritornano.” Quante volte è stata usata la frase resa celebre da Antonello Venditti per descrivere belle storie sportive? Spesso in passato anche noi siamo caduti in tentazione quindi oggi racchiudiamo il legame tra Adriano Mezavilla e la Juve Stabia affidandoci ad un altro cantautore. “Un giorno non so dirti quando ci ricontreremo io e te…occhi negli occhi diremo qualcosa sul tempo che va, senza il coraggio di chiederci quanto è costata la felicità”: sono le note di Cesare Cremonini stavolta a sintetizzare perfettamente la storia tra la Juve Stabia ed il suo eroe brasiliano.

Era il 2010 quando tra i tanti acquisti con cui veniva puntellata la squadra appena riapprodata in Serie C compariva il nome di Adriano Mezavilla. Un brasiliano atipico, tutta forza, fisicità e carattere, le cui “recensioni” dei suoi precedenti tifosi non erano nemmeno tutte rose e fiori. Eppure Adriano divenne subito il pilastro su cui Braglia iniziò a costruire una squadra di cannibali, prendendosi in un attimo il cuore della tifoseria stabiese. Un calciatore che ieri, come oggi, non ha peculiarità di alcun ruolo, semplicemente perché in campo sa fare tutto. Devastante a centrocampo, impeccabile in difesa e letale nelle sue sortite offensive. È ovviamente lui a firmare la serata di gala del 27 aprile 2011, quando al Menti la Juve Stabia conquista la Coppa Italia di categoria ai danni del Carpi.

In quelle quattro stagioni, tre delle quali vissute in Serie B, a centrocampo cambiano tanti interpreti: Danucci, Cazzola, Scozzarella, Doninelli, Suciu, Genevier, Jidayi; l’unico a rimanere una costante nelle formazioni recitate settimanalmente dai tifosi è proprio Adriano Mezavilla, insieme ovviamente a Fabio Caserta. La maglia gialloblu numero 34 diventa un vessillo dal valore inestimabile a Castellammare, un valore che va ben oltre il fattore calcistico.

Quello stesso numero, dismesso dopo quattro anni meravigliosi, e per quattro anni, durante i quali la Juve Stabia ed il suo brasiliano preferito non si sono mai persi di vista. In più occasioni negli anni si è parlato di un ritorno di Mezavilla in gialloble, ritorno anticipato dagli applausi scroscianti del pubblico del Menti, quando Adriano ha affrontato lo scorso anno la Juve Stabia da avversario, con la maglia della Reggina. Il suo 34 Adriano è tornato finalmente ad indossarlo lo scorso agosto, per inseguire un altro sogno felice. Nessun ruolo di “chioccia” o di semplice “talismano” per Mezavilla, deciso a ruggire in campo come e più dei suoi anni d’oro tra le Vespe. Un campionato in cui il rendimento del brasiliano è stato costantemente a livelli alti, con picchi di quasi onnipotenza calcistica ad inizio ed a fine stagione, quando più conta. Non può essere un caso che a Lentini il gialloblu dominante, per spirito, cuore e tecnica sia stato Adriano, che bruciava di rabbia dopo l’espulsione di Bisceglie ed il match dell’anno, col Trapani (abbattuto all’andata), saltato per squalifica.

L’impresa che sabato potrebbe arrivare alla conclusione avrà, allora, tra i suoi protagonisti Adriano, il brasiliano dal cuore stabiese, per cui con la Juve Stabia non è mai stato e mai sarà addio.

Raffaele Izzo

Juve Stabia TV


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