Le sue parole
Parafrasando Parag Khanna, grande esperto di Relazioni Internazionali, “i piccoli Stati sono più efficienti e attenti alle proprie risorse. Essi non rappresentano tanto un modello per il domani quanto per l’oggi”. Non parleremo né di politica né di Stati in questo articolo, ma partendo dal pensiero di uno dei più grandi studiosi della realtà internazionale ripercorreremo la bellezza delle piccole cose, perché le piccole cose sono vere e spontanee e, mai come in questo momento storico, sono proprio quelle di cui abbiamo più bisogno, “non per il domani quanto per l’oggi”, per il benessere del nostro unico tempo.
Don Salvatore Savarese, Parroco della Chiesa di San Ciro, ha creato, un vero e proprio miracolo genuino. Infatti, dal 2011 si tiene, a Caprile, il Presepe Vivente, organizzato dalla parrocchia e dall’ intera comunità locale, che si unisce in una vera e propria social catena atta alla creazione di una micro realtà bucolica. Queste le parole di Don Salvatore:
“La tradizione del Presepe Vivente di Caprile è recente,ma affonda le sue radici negli anni 50, quando c’erano le cosiddette “pacchiane”, ovvero il corteo di popolane che andava in visita a Gesù. Ora questa tradizione è stata “dimenticata”, ma dal 2011 abbiamo provato a riprenderla nella nuova forma del Presepe Vivente. Tramite il Presepe ci si immerge nella realtà locale, non c’è nulla di finto. I visitatori passano attraverso il Presepe e incontrano i figuranti, che sono le persone del luogo. Il nostro Presepe ha per la comunità locale un triplice significato:
esso è motivo di orgoglio perché “ci si vede visitati ed apprezzati”, visto che noi viviamo la “malattia delle periferie”, siamo una comunità sana e genuina, ma viviamo un senso di lontananza e di abbandono e il fatto che vengano persone da fuori Gragnano che apprezzino il progetto ci riempie di orgoglio, ci sentiamo per quei dieci giorni quasi il centro del mondo.
Poi, il Presepe diventa occasione per ravvivare il Natale poiché, essendo un posto fuori mano, il nostro Natale sarebbe molto silenzioso. Infine, si riesce a racimolare anche qualcosa dal punto di vista economico, visto che, la Chiesa di San Ciro è stata danneggiata dal maltempo, e, quindi, risulta necessario continuare i lavori all’interno.
Comunque, il nostro Presepe richiede una preparazione dal mese di Ottobre anche se, si entra nel vivo solo nel periodo di fine Novembre inizio Dicembre. Ora stiamo costruendo le baracche, le sarte stanno concludendo i vestiti, io sto reclutando gli ultimi figuranti. Quest’anno abbiamo coinvolto anche i ragazzi dell’Istituto Enzo Ferrari, per farci aiutare dai giovani del corso di taglio e cucito e permettere loro di partecipare al Presepe. Questo è necessario perché il nostro progetto prevede la partecipazione di tantissime persone. Sono infatti presenti dai 250 ai 300 figuranti. Il Presepe,inoltre, sarà anche un itinerario culinario. Sarà possibile assaggiare durante il percorso alcune specialità locali che poi potranno essere acquistate presso le bancarelle tipiche.
Desidero concludere con un appello ai visitatori ed alla comunità. Ai visitatori dico di cogliere un’occasione preziosa per immergersi in un ambiente legato ad un passato che ci appartiene. In questo Presepe vivente riscopriamo le nostre radici. Alla comunità, invece, dico grazie, perché loro sono gli autori di questo progetto, il parroco è solo il motivatore, ma senza il supporto delle persone non si potrebbe creare nulla”.
Il Presepe Vivente vi aspetta in Piazza Caprile nei seguenti giorni: 26-27-29-30 Dicembre e 1-5-6-7 Gennaio, dalle ore 18 alle ore 20. Inoltre, sarà attiva una convenzione con la Scuola Media Roncalli. Infatti, sarà possibile lasciare gratuitamente l’auto nel parcheggio della scuola con un servizio navetta che condurrà i visitatori dal parcheggio al Presepe e viceversa.
L
a possibilità di riscoprire quel confortante tepore del passato, di cui sentiamo tanto la mancanza, è per molti di noi a portata di mano. Immergersi nell’ atmosfera di una comunità che si unisce per creare armonia e bellezza non può che far bene al nostro animo, forse un po’ avvizzito dal grigiore dei nostri tempi.
a cura di Maria Ida Sorrentino
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