Editoriale Juve Stabia: Adorante decisivo per il derby campano contro la Turris in meno di due minuti.
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I gialloblu guidano la classifica con 7 punti di vantaggio sul Benevento, 8 sul Picerno e 9 su Avellino e Taranto.Vi proponiamo il nostro pensiero sulla Juve Stabia, espresso nel nostro editoriale post-gara con la Turris, terminata 1-0.
Editoriale: Vittoria rumorosa nel derby contro la Turris.
Tre i punti in cascina per le Vespe che oltre al risultato, dopo il pari interno con il Brindisi e la sconfitta di Catania, ritrovano compattezza e coesione.
Al fischio di inizio, nessuno avrebbe neanche lontanamente immaginato che alla Juve Stabia sarebbero bastati meno di due minuti per fare il primo goal e vincere il derby storico e sentito contro la Turris.Le vespe ritrovano la vittoria dopo due “pause” dalla striscia verde di sedici gare e fermano la squadra di Menichini, in piena zona playout, al netto di tre risultati utili consecutivi.
E’ un buon Meli quello che all’inizio del primo tempo non solo ritorna sul prato verde, recupera palla dagli avversari, ma va anche al tiro con respinta del portiere della Turris, Marcone.Sulla palla si avventa Adorante, da vero e proprio rapace dell’area di rigore, e sigla il gol vittoria.
La capolista c’è e si fa vedere: al 14’ con Mignanelli, al 16’ ancora con Adorante di testa, al 26’ con Leone, poi tiro di Mosti dalla distanza e sfera che sorvola la trasversale.Anche la Turris si fa vedere con Casarini senza, però, concretizzare.
Nella ripresa nulla è scontato e la lotta tra l’attacco e la difesa è davvero ardua.La Juve Stabia soffre.
Manca qualche punto di riferimento, i soliti undici, ed al netto di ogni dubbio, si crea comunque un sistema a catena dove il singolo difende il gruppo.Perché c’è stato da difendere, ma è emerso, dopo il morso sul metro, il divertimento, il sacrificio, la cazzimma dello stabiese e al triplice fischio è la capolista ad aggiudicarsi i tre punti!
Juve Stabia: il ritorno delle Vespe disperate.
Come cantato da Diodato in Fai Rumore:
“Forse è questo temporale
Che mi porta da te
E lo so non dovrei farmi trovare
Senza un ombrello anche se
Ho capito che
Per quanto io fugga
Torno sempre a te
Che fai rumore qui
E non lo so se mi fa bene
Se il tuo rumore mi conviene
Ma fai rumore, sì
Ché non lo posso sopportare
Questo silenzio innaturale
Tra me e te”.
Le cose che fanno paura, creano rumore negli altri: c’è sempre il dubbio, il sospetto, il rinnegare, il parlare e riparlare.
In un mondo dominato dal rumore, diventa vitale lo spazio della quiete.Senza rumori che impediscono di gustare la bellezza di un momento, di sognare a occhi aperti, di guardare la classifica dal primo giorno di campionato sempre con la stessa emozione!
Per essere squadra sul serio dovremmo avere la cazzimma pronta all’uso.Dovremmo non avere cuore e trasporto, ma solo morso e tenacia.
Dovremmo essere cattivi e cinici, sempre, e sconfessare la rosa negli spogliatoi da ogni pensiero di divertimento e di onestà calcistica.Dovremmo farci invidiare come per le belle bellissime e brave bravissime squadre che da inizio campionato già avevano firmato per la vittoria sicura.
Per essere squadra sul serio dovremmo non pensarci come un gruppo giovane, affamato e pieno di domande.Non dovremmo essere, praticamente, la Juve Stabia!
Chi la ama saprà capire.Chi non la ama, non merita di capire!